Il progetto Napoli/Italia e il cinema dell’emigrazione
LA MORTE CIVILE (Argentina/1910) R.: Mario Gallo. D.: 8'
Accompagnamento al piano di Stephen Horne
ASÍ CANTABA CARLOS GARDEL (Argentina/1935) R.: Eduardo Morera. D.: 36'. V. spagnola
Introducono Marcela Cassinelli (Cinemateca argentina), Claudia Gianetto (Museo Nazionale del Cinema), Elena Correra (Cineteca di Bologna) e Giovanni Grasso
La presenza degli italiani in Argentina nei primi anni del secolo scorso è un fenomeno dalla portata così vasta che non sorprende trovarne ampio riscontro nelle maglie della produzione cinematografica locale.
Una prima testimonianza ci arriva da La morte civile, recentissimo ed eccezionale ritrovamento nella collezione della famiglia Grasso. Il film, fino ad ora considerato perduto, ci mostra una preziosa testimonianza dell'attività cinematografica del celeberrimo attore teatrale Giovanni Grasso (Catania, 1873-1930), di cui spesso si ricorda l'interpretazione nel mitico Sperduti nel buio. L'attore parte nel 1907 per una prima tournée in Sud America, cui ne seguirà una seconda nel 1910, in entrambi i casi facendo tappa a Buenos Aires. Pare che proprio in questa occasione venga girato La morte civile per la regia di Mario Gallo, uno dei più noti registi argentini dell'epoca, italiano di nascita. La copia ritrovata, nitrato positivo 35mm, è priva di didascalie e incompleta nelle parti iniziale e finale; è stato quindi ripristinato il corretto ordine di montaggio e le lacune interne sono segnalate con fotogrammi neri.
Il secondo film in programma, Así cantaba Carlos Gardel, è costituito da una serie di canzoni (dieci sopravvissute su quindici girate) filmate tra l'ottobre e il novembre 1930 negli studi di Federico Valle, italiano di origini e pioniere della cinematografia argentina come Mario Gallo. Carlos Gardel, ancora oggi mito incontrastato del tango argentino, si era già distinto come attore del cinema muto e, nel 1930, viene convinto dal regista e attore Eduardo Morera a interpretare se stesso in questo primo esperimento argentino di cinema con sonoro ottico. Quando nel 1931 i cortometraggi iniziano a comparire nei cartelloni cinematografici di Buenos Aires, Gardel è già oltreoceano e firma un contratto con la Paramount, per la quale gira ben sette musical. I cortometraggi intanto vengono proiettati indipendentemente l'uno dall'altro, fino a quando Gardel non scompare tragicamente in un incidente aereo in Colombia il 24 giugno 1935 e le canzoni filmate vengono riunificate in un unico prodotto. Comune a tutti i cortometraggi una struttura essenziale della ripresa: Gardel interpreta il suo ruolo come se fosse su un palcoscenico teatrale. L'unica eccezione allo schema è Viejo smoking, messa in scena vera e propria. Apre la serie di canzoni Padrino Pelao, in cui compare la figura del 'Tano cabrero', macchietta dell'italiano borbottone. Il tango, simbolo per antonomasia dell'Argentina, parla italiano.
(Elena Correra)
The number of Italians in Argentina at the beginning of the last century was so vast that it is no surprise that we can see signs of this phenomenon even in local film production.
One of the first examples is La morte civile, a recent and exceptional rediscovery in the Grasso family's collection. Previously thought lost, this movie. It provides us with an invaluable example of the film work of the famous theater actor Giovanni Grasso (Catania, 1873-1930), who is often remembered for his role in the legendary silent film Sperduti nel buio. In 1907 the actor went on his first tour in South America, which was followed by a second one in 1910; both times Grasso performed in Buenos Aires. It appears that this is exactly when filming took place for La morte civile by Mario Gallo, one of the more notable Argentine directors of the time who was Italian by birth. The print found was a 35mm nitrate positive without captions and without a complete beginning and end. The correct order after editing has been restored, and internal gaps are marked by black frames.
The second film, Así cantaba Carlos Gardel, is a series of songs (out of fifteen that were originally shot) filmed between October and November of 1930 at the studios of Federico Valle, an Italian-born pioneer of Argentine cinema like Mario Gallo. Still considered today an undisputed legend of the Argentine tango, Carlos Gardel had already made a name for himself as a silent film actor and in 1930 was convinced by director and actor Eduardo Morera to play himself in one of the first Argentine film experiments with optical sound. When in 1931 short films started appearing in film posters around Buenos Aires, Gardel was abroad signing a contract with Paramount, for which he made seven musicals between 1931 and 1935. In the meantime, short features continued to be screened separately until Carlos Gardel tragically passed away in an airplane accident in Colombia on June 24, 1935; the filmed songs were then stitched together in a single product. These short films all share a very simple structure: Gardel plays his part as if he were on stage in front of an audience. The only exception to this format is Viejo smoking, a production in the true sense of the word. The song series opens with Padrino Pelao, in which the figure of 'Tano cabrero' appears, a caricature of the complaining Italian. Tango, the symbol of Argentina, speaks Italian.
(Elena Correra)
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