UN SECOLO DI CLIP MUSICALI 1: SCOPITONES/ UN SECOLO DI CLIP MUSICALI 2: TONBILDER
UN SECOLO DI CLIP MUSICALI 1: SCOPITONES
Tais-toi, petite folle (Francia) R.: Claude Lelouch. D.: 3'
Le Jazz et la Java (Francia/1964) R.: Claude Lelouch. D.: 3'
He's Got the Power (Francia/1963) D.: 3'
Come softly to me (Francia/1960-1965) D.: 3'
Walk on By (Francia/1960-1965) R.: Claude Lelouch. D.: 3'
Sacré Josh (Francia/1960-1965) D.: 3'
Où ça où ça (Francia/1964) D.: 3'
Quando quando (Francia/1960-1965) D.: 3'
J'aime pas le rock (Francia/1960-1965) D.: 3'
Telstar (Francia/1960-1965) R.: Claude Lelouch. D.: 3'
Le Jour le plus long (Francia/1962) R.: Claude Lelouch. D.: 3'
Nathalie (Francia/1963) R.: Claude Vernick. D.: 3'
Introduce Mariann Lewinsky
I clip musicali come li conosciamo oggi su Mtv o YouTube hanno una tradizione lunga e dimenticata. Una tradizione di oltre cent'anni con i suoi alti e bassi, ma animata sempre dallo stesso desiderio: essere il più vicino possibile allo spettatore, all'ascoltatore. Per un lungo periodo nel corso degli anni Quaranta, così come tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta, fu un tipo di intrattenimento che si svolgeva negli spazi pubblici. Non nelle sale cinematografiche, ma sui juke-box e i loro equivalenti visuali, gli Scopitones. La storia ha inizio con le fonoscene d'inizio secolo; brevi sketch musicali, assai prossimi nello stile e nello spirito al teatro di varietà. I soundies americani degli anni Quaranta si ispiravano ai numeri dei musical hollywoodiani con cui cercavano di competere, grazie a budget bassi e alla rapidità dei tempi di lavorazione. Poi, con gli Scopitones degli anni Cinquanta, si passò a imitare l'intrattenimento Tv. Ebbene, rispetto agli show televisivi dell'epoca, gli Scopitones avevano qualcosa di più: avevano il colore! Come nel caso del cinema delle origini, queste produzioni sono spesso anonime (ad esclusione dei cortometraggi musicali di Germaine Dulac, Jean Epstein o Max Ophüls). È un vero divertimento rovistare nella massa dei Soundies e degli Scopitones, scovare numeri di sublime gusto kitsch e scoprire i capolavori che nascono in ogni produzione culturale, anche nella più bassa. E a un tratto venire trascinati dalla forza evocativa della musica che ci riporta indietro nel tempo, fino alla nostra adolescenza: Rain and Tears, Bal des Laze, Casatchok... (È per questo che Ozu nei suoi film sonori può usare le canzoni al posto dei flashback, ed è per questo che Daniel Schmid, per dare rilievo ai momenti più intensi dei suoi film, ha inserito fonoscene come lo stupendo Glück, das mir verblieb di Korngold in La Paloma).
The music clip, as we know it today on MTV or Youtube, has a long, forgotten, tradition. A tradition of over one hundred years, with ups and downs, but always with the same urge: to be as close as possible to the viewer, the listener. For a rich period during the forties as well as at the end of the Fifties and early Sixties, it was an entertainment that took place in public spaces. Not in movie theatres but on juke-boxes - or their visual equivalents, the Scopitones. The story goes back to the Tonbilder and phono-scènes (films with sound on disc) at the beginning of the century; short musical sketches, very close in style and spirit to the variétés seen in music-halls. The Soundies of the forties were inspired by Hollywood musical numbers and tried to compete with them, with low budgets and fast production. And then with the Scopitones from the Fifties it was television entertainment that they tried to emulate. Well, Scopitones had something more than the television shows of their time: they had colour! As with early cinema, these productions are usually anonymous - except for the well-known short music films by Germaine Dulac, Jean Epstein and Max Ophüls. It is great fun rummaging around in the mass of Soundies and Scopitones, feasting on kitsch routines and discovering the sublime masterworks that do get created, even in the lowest of low culture. And then suddenly, as the music triggers our memory, being snatched back through time to our own youth: Rain and Tears, Bal des Laze, Casatchock... (This is why Ozu is able, in his sound films, to use songs in place of flashbacks and why Daniel Schmid inserts Tonbilder into his films like the emotional bombs, see the amazing 'Glück, das mir verblieb', shot on Mount Rigi, in La Paloma).
UN SECOLO DI CLIP MUSICALI 2: TONBILDER
Am Meer (Germania/1908) D.: 3'
Am Elterngrab (Germania/1907) D.: 3'
Militärische Disziplin / Lustiges auf dem Kasernenhof (Germania/1910) D.: 3'
Babylied (Germania/1904) D.: 3'
Liebes Männchen, folge mir (Germania/1910) D.: 4'
Schutzmannlied (Germania/1908) D.: 4'
Introduce Dirk Förstner (Deutsche Kinemathek - Museum für Film und Fersehen)
Fin dagli inizi del cinema, sono stati fatti numerosi tentativi di combinare immagine in movimento e suono. Si calcola che, tra il 1903 e il 1914, siano stati mostrati nelle sale tedesche circa 1500 Tonbilder (un termine che letteralmente significa'immagini sonore'). Per presentare canzoni, arie e scene d'opera al pubblico dei cinema, i proiezionisti sincronizzavano i film con le relative musiche registrate su disco. Quando la fortuna di questo sistema di sincronizzazione in sala tramontò, quei film di circa tre minuti e i dischi che li accompagnavano raramente vennero conservati insieme. Gli archivi della Deutsche Kinemathek conservano un certo numero di copie di Tonbilder, quasi tutte però mancanti delle registrazioni musicali di accompagnamento. Christian Zwarg, un collezionista di dischi che vive a Berlino, è riuscito a identificare e restaurare alcune di queste registrazioni, nel corso di un progetto di ricerca su ampia scala. Quattro Tonbilder sono stati restaurati digitalmente nel 2012 da University of Applied Sciences HTW Berlin, Deutsche Kinemathek, Arri Film & TV Services, Truesound Transfer (Christian Zwarg) e Università degli Studi di Udine.
Since the beginning of cinematography, numerous efforts have been made to combine motion pictures and sound. Between 1903 and 1914, approximately 1500 of so-called Tonbilder (literally translated as 'sound pictures') were shown in German cinemas. In order to present songs, arias and sketches in front of cinema audiences, projectionists synchronized films with sound recorded onto discs during the screenings. At the end of the boom of this sound-on-disc system, these approximately 3 minute-long films and their accompanying discs were rarely stored together. At the archives of Deutsche Kinemathek, several Tonbilder prints have survived, but nearly all of them missing their accompanying sound recording. Christian Zwarg, a Berlin-based record collector, has been able to identify and restore some of the discs from these films in a full-scale research project. Four Tonbilder have been digitally restored in 2012 by University of Applied Sciences HTW Berlin, Deutsche Kinemathek, Arri Film & TV Services, Truesound Transfer (Christian Zwarg), Università degli Studi di Udine.
Tariffe:
Numero posti: 174
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