GOSUDARSTVENNYJ CˇINOVNIK
(L'impiegato statale/The Civil Servant, URSS/1931)
R.: Ivan Pyr'ev. D.: 71'. V. russa
Introduce il curatore della rassegna Olaf Möller
Accompagnamento al piano di Donald Sosin
Ecco un aneddoto tra i tanti che circolano su Ivan Pyr'ev. In una delle prime edizioni del Festival Internazionale del Cinema di Mosca varie opere furono giudicate troppo 'ardite' per la selezione ufficiale e vennero presentate fuori programma; naturalmente era lì che voleva farsi vedere la gente più potente e alla moda. In quella rassegna collaterale figurava anche un film di Resnais: non importa quale, quel che conta è che era un esempio di cinéma nello stile del nouveau roman. E il nostro Ivan Aleksandrovicˇ non poteva mancare a quella proiezione. Il film iniziò; dopo un po' la platea cominciò a brontolare per la noia. A un tratto il chiacchiericcio in sala fu lacerato da un grido. Era Pyr'ev, che si mise a urlare: "Chiudete il becco, idioti, e andate al diavolo! E tu, proiezionista, riprendi dall'inizio!" (Sì, sapeva essere schietto). Questo aneddoto serve a capire quanto Pyr'ev fosse ancora interessato alla sperimentazione. È da lì che veniva. L'impiegato statale ne è la dimostrazione: coraggiosamente creativo, stilisticamente eclettico, un po' folle, spesso sorprendentemente elegante nella sua arguzia, è un film che si colloca tra la tradizione della FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico) e quella del KEM (Laboratorio di cinema sperimentale), benché di sapore più popolare rispetto alla produzione dei due gruppi della Lenfil'm. Naturalmente il film mise Pyr'ev nei guai, condannandolo all'inattività per circa tre anni. Il regista imparò la lezione: se davvero voleva farsi sentire, doveva usare un linguaggio cinematografico comprensibile a tutti.
Here's one of the many anecdotes about Ivan Pyr'ev. During an early edition of the Moscow International Film Festival, several works deemed too you-know-what for the official program got screened off-schedule; not surprisingly, that's where all the hip and the mighty wanted to be seen. That particular side-bar also featured a Resnais, doesn't matter exactly which film - what's important is: it was an exercise in cinéma, nouveau roman-style. Now, who would attend that screening but our friend Ivan Aleksandrovicˇ. The film began; after a while, the crowd got bored and a little rowdy. Suddenly, a shout ripped through the waves of babble - it was Pyr'ev, saying something like, "Shut up you dumb shits, and get lost! - and, hey, projectionist, start the film over again!" (Yes, he could get that rustic). Why remember this particular story here? Because: it suggests that Pyr'ev still retained his taste for cinematic experiments. That's where he came from. The Civil Servant gives ample evidence of that: it's fearlessly inventive, eclectic in its formal strategies, a bit crazy, while often surprisingly refined in its wit - a work somewhere between FEKS and KEM, albeit folksier than the works of these Lenfil'm groups. Of course, Pyr'ev got in trouble for this and couldn't make a film for some three years. The lesson for him was clear: if he wanted to actually say something that would stick, he'd have to use broader cinematic idioms.
Tariffe:
Numero posti: 144
Aria condizionata
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