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Cinema documentario invisibile

Unseen Documentary Cinema

Programmazione

  In anni, come i nostri, in cui il documentario vive una stagione di straordinaria vitalità (nonostante l’indifferenza della televisione), proponiamo una nuova sezione che farà scoprire alcuni maestri dimenticati. Partiamo con il francese di origine italiana Mario Ruspoli, che nel 1962 coniò l’espressione ‘cinema diretto’ e la cui camera a spalla è sempre stata alla ricerca di uno sguardo autentico sulla realtà. I documentari di Ruspoli furono prodotti da Anatole Dauman, un nome storico per il cinema francese ‘moderno’(Hiroshima non amour, L’anno scorso a Marienbad): sua figlia Florence ha riportato oggi alla luce un’opera unica, attenta ai contesti meno scontati e visibili: la caccia alle balene nelle Azzorre, la povertà dei contadini, gli ospedali psichiatrici. Anche il documentario italiano del passato costituisce uno dei grandi buchi neri della storiografia del cinema. La Cineteca di Bologna conserva una delle collezioni più ricche: dal nostro archivio proviene gran parte dei materiali che saranno presentati al festival, documentari poco noti o sconosciuti di registi come Florestano Vancini, Giuseppe Ferrara, Gian Vittorio Baldi, Cecilia Mangini, Raffaele Andreassi, Elio Piccon, Luigi Di Gianni. La collaborazione con Rogosin Heritage prosegue con il restauro di Black Roots (1970).

 

In our times the documentary is experiencing extraordinary vitality (despite the indifference of television), and this year we are featuring a new section on forgotten masters of the genre. To start is the Frenchman of Italian origin Mario Ruspoli, who in 1962 coined the expression ‘direct cinema’ and whose camera captured an authentic view of reality. Ruspoli’s documentaries were produced by Anatole Dauman, a historic name for ‘modern’ French film (Hiroshima mon amour, Last Year at Marienbad): his daughter Florence sheds new light on Ruspoli’s singular work, which focuses on less obvious and visible realities: whale hunting in the Azores, the poverty of farmers, and psychiatric hospitals. The Italian documentary of the past is also a great missing link in film history. The Bologna Cineteca holds one of the most extensive collections: our archive is home to a large part of the materials to be presented at the festival, little known or forgotten documentaries by directors such as Florestano Vancini, Giuseppe Ferrara, Gian Vittorio Baldi, Cecilia Mangini, Raffaele Andreassi, Elio Piccon, and Luigi Di Gianni. Our partnership with Rogosin Heritage continues this year with the restoration of Black Roots (1970).

Documenti

Presentazione e schede dei film
Dal catalogo del Festival

Tipo di File: PDF Dimensione: 4.75 Mb