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Vitagraph e Pathé 1912

Secondo la filmografia IMDb, la Vitagraph Company of America produsse dal 1898 al 1925 un totale di 3.121 titoli, un terzo dei quali nei tre anni compresi fra il 1912 e il 1914. Il 1912 in particolare fu nel complesso un’annata eccellente e le pellicole Vitagraph spiccano per la loro inconfondibile qualità; tutte, anche quelle di poca importanza, sono eleganti, piacevoli, divertenti. Una borsa smarrita, una baruffa tra innamorati: con leggerezza e allegria l’azione segue il suo corso e ci avvince. I produttori della Vitagraph trasformarono i propri attori in star: Maurice Costello, solare, bello, e con l’elegante fossetta alla De Niro, Clara Kimball Young dagli occhi di cerbiatto, o infine Norma Talmadge, buffa e birichina. Il cinema americano non ci ha mai incantato con tanta intelligenza.
Dall’altra parte dell’Oceano sempre nel 1912 un altro gigante come la Pathé lanciò sul mercato il suo primo sistema di cinema domestico, Pathé Kok, definendolo una révolution de la cinématographie: da allora in avanti ognuno avrebbe potuto proiettare senza rischi scene cinematografiche (vues) in casa propria. Pathé Kok, probabilmente per la sua scarsa qualità fotografica, non ottenne la diffusione dei successivi formati a passo ridotto, 9,5 mm (Pathé Baby, dal 1922) e 16 mm, ma rappresentò il modello pionieristico di home cinema, con proiettore, cinepresa e ampio catalogo di titoli. Ben altra la qualità fotografica del grande patrimonio di negativi in 35mm della Pathé: fra gli altri vedremo Milord L’Arsouille e La Bien-Aimée, ovvero Stacia Napierkowska e l’avanguardia che modernizzò la danza a Parigi, la capitale mondiale del divertimento.