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'Qui finisce l'Italia': un doc sulle tracce di Pasolini

19 aprile 2011

Un viaggio per tutta la costa italiana, a bordo di una Fiat 1100. Lo fece Pier Paolo Pasolini nel 1959, e ne trasse il diario “di bordo” La lunga strada di sabbia.
A distanza di cinquant’anni, il regista belga Gilles Coton ripercorre quella strada, accompagnato dal Virgilio delle pagine pasoliniane: ne nasce Qui finisce l’Italia, che la Cineteca di Bologna ha scelto per il prossimo appuntamento dei Mercoledì del documentario, in programma domani, mercoledì 20 aprile, alle ore 20.15 al Cinema Lumière.

Presentazione a cura di CineAgenzia:
«Dopo il successo nel 2010 della distribuzione del documentario candidato all’Oscar® Burma VJ, e mentre si susseguono le proiezioni degli altri film attualmente disponibili, The Yes Men Fix the World, Examined Life e Rachel, CineAgenzia aggiunge un nuovo titolo al suo listino di proposte cinematografiche originali destinate a sale d'essai e circoli del cinema, ma anche a scuole, università, biblioteche, associazioni e istituzioni culturali di ogni genere, e a qualsiasi altro spazio dotato del minimo indispensabile: un videoproiettore e uno schermo.
Qui finisce l'Italia del regista belga Gilles Coton è un road movie che attraversa paesaggi e  contraddizioni dell'Italia contemporanea, accompagnato da estratti del diario del viaggio fatto nel 1959 da Pier Paolo Pasolini lungo l'intera costa della penisola, da Ventimiglia a Trieste. Uscito quella stessa estate sulla rivista "Successo", La lunga strada di sabbia è stato recentemente ripubblicato da Contrasto, accompagnato da un reportage del fotografo francese Philippe Secliér.
Seguendo lo stesso percorso di Pasolini, nell'estate del 2009 anche Coton si affida ai volti e alle voci che incontra per dare un senso al suo viaggio. Raccoglie così le testimonianze di intellettuali e artisti come Claudio Magris, Massimo Cacciari e Mario Monicelli, di rappresentanti dell'impegno civile come Giuliano e Heidi Giuliani o Mimmo Nasone dell'associazione antimafia Libera, ma soprattutto quelle di tante altre persone, tra cui molti immigrati, protagonisti per eccellenza di nuove possibili riflessioni pasoliniane. Onnipresente il sonoro di trasmissioni radio e Tv, e bastano poche frasi colte nello zapping tra un canale e l'altro, parole che parlano di politica, religione, cronaca, razzismo, sport, a ricordarci di essere costantemente immersi in un rumore di fondo che offusca sguardi e idee.
CineAgenzia rilancia la sua scommessa su un modello di distribuzione cinematografica innovativo, per il cinema documentario in particolare, che superi i limiti del "formato festival" per offrire sugli schermi italiani proposte inedite e flessibili. A maggior ragione diventa importante ritrovarsi, in tempi confusi e difficili come questi, di fronte a film come Qui finisce l'Italia, che fanno appello alla nostra capacità di confronto sulla situazione del paese, di ricerca di un senso coerente con la sua Storia recente, ripartendo da Pasolini.
Il regista e giornalista freelance Gilles Coton, laureato in filosofia e comunicazione, ha passato molto tempo in Italia insegnando alle università di Udine e Gorizia. Dopo aver collaborato con diverse case di produzione, con Qui finisce l’Italia per la prima volta è passato alla regia».


I mercoledì del documentario

Mercoledì 20 aprile, ore 20.15, Cinema Lumière
QUI FINISCE L’ITALIA (Belgio/2010) di Gilles Coton (85’)
Estate 1959: Pasolini percorre con la sua Fiat 1100 l’intera costa della penisola, da Ventimiglia a Trieste. Nasce così La lunga strada di sabbia, diario di viaggio nell’Italia sospesa tra il boom economico e un passato recente. Estate 2009: un regista belga ripercorre quel viaggio, accompagnato dalla lettura del testo originale. Il risultato è un road movie che unisce le impressioni pasoliniane alle contraddizioni dell’Italia contemporanea.


Ufficio stampa:
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
 

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