In cammino con Morandi
2 febbraio 2009
La Cineteca di Bologna, in occasione della mostra antologica allestita a MAMbo fino al 13 aprile, traccia un percorso di influenze e relazioni tra il più grande pittore italiano del Novecento e il cinema mondiale. E il nostro viaggio si inaugurerà proprio con il capolavoro di Federico Fellini, La dolce vita, in programma martedì 3 febbraio alle ore 20.30 al Cinema Lumière (preceduto da un estratto del documentario di Sidney Pollack Frank Gery: creatore di sogni), presentato da Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo, e Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca. In una scena ambientata nella casa dell'intellettuale Steiner, lui e Marcello Mastroianni intrattengono una breve conversazione davanti a una delle celebri nature morte con bottiglie e bicchieri di Morandi: "Ah, sì. È il pittore che amo di più. Gli oggetti sono immersi in una luce di sogno. Eppure sono dipinti con uno stacco, con una precisione, con un rigore che li rendono quasi intangibili. Si può dire che è un’arte in cui niente accade per caso", afferma Steiner che di lì a poco ucciderà i suoi due figli prima di suicidarsi. Una semplice divagazione, giusto per ammirare il silenzio cromatico e la concretezza di alcune linee su una tela? O qualcosa di più, magari, come suggerito da un recente saggio di Mauro Aprile Zanetti, la vera chiave di letture del film?: "La natura morta di Morandi e la sequenza del salotto intellettuale di casa Steiner rappresentano una grande vanità di bottiglie e di persone. Matroianni e Cuny oltre che del quadro parleranno anche dell'esistenza umana, sospesa tra paura e desiderio, entusiasmo e depressione, ordine e caos. Entra così in scena il tema più alto del film e dall’arte in generale: la vita stessa come capolavoro".
Secondo appuntamento con la retrospettiva In cammino con Morandi giovedì 5 febbraio alle ore 20 con Il deserto rosso, una delle vette artistiche di Michelangelo Antonioni, che qui lavora per la prima volta a colori con la serietà che si addice a un vero pittore, riproducendo sulla pellicola lo spirito dello sguardo morandiano tra cromatismi e flou.
Si prosegue così fino a fine mese, divagando tra i mille spunti che ci suggerisce l’arte di Giorgio Morandi, come, ad esempio, la riflessione sulla polvere avviata dai due documentari che chiudono la retrospettiva venerdì 27 febbraio, Staub di Hartmut Bitomski e Zen for Films – Fluxus n. 1 di Nam June Paik.
Gli spettatori dei film in rassegna avranno diritto a uno sconto sul biglietto della mostra (da € 6 a € 4) esibendo il ticket del Cinema Lumière. Analogamente i visitatori della mostra potranno usufruire di una tariffa scontata (da € 6 a € 3,50) per assistere ai film.
Da "Cineteca" di febbraio:
In cammino con Morandi. Citazioni testuali
Martedì 3 febbraio, ore 20.30, Cinema Lumière
FRANK GEHRY: CREATORE DI SOGNI (Sketches of Frank Gehry, Germania/2005) di Sydney Pollack – estratto
LA DOLCE VITA (Italia/1960) di Federico Fellini
"Senti, ho visto che hai un magnifico Morandi". "Ah, sì. È il pittore che amo di più. Gli oggetti sono immersi in una luce di sogno. Eh? Eppure sono dipinti con uno stacco, con una precisione, con un rigore che li rendono quasi intangibili. Si può dire che è un’arte in cui niente accade per caso". Così l’intellettuale Steiner, durante un cocktail, mentre discute insieme a Marcello. Il discorso del film si arresta, il flusso narrativo si prende una piccola vacanza. Una semplice divagazione, giusto per ammirare il silenzio cromatico e la concretezza di alcune linee su una tela? O qualcosa di più?
Introducono Gianfranco Maraniello e Gian Luca Farinelli
In cammino con Morandi. Modi di vedere: Antonioni/Morandi/Rothko
Giovedì 5 febbraio, ore 20, Cinema Lumière
IL DESERTO ROSSO (Italia/1964) di Michelangelo Antonioni
Il deserto rosso è una delle vette artistiche di Antonioni, che qui lavora per la prima volta a colori. E si avvicina alla materia cromatica con la serietà che si addice a un vero pittore. C’è molta pittura in questo film: Morandi, (ma anche Rothko), i cromatismi, il flou... Come rendere la pittura in termini cinematografici?
In cammino con Morandi. Spazi linee nature morte I
Martedì 10 febbraio, ore 22, Cinema Lumière
GERTRUD (Danimarca/1964) di Carl Theodor Dreyer
Versione originale sottotitoli italiani
BREAKFAST (TABLE TOP DOLLY) (Canada/1976) di Michael Snow
Come trasportare una natura morta nello sguardo e nella recitazione di una figura umana, seguita e quasi anticipata dai movimenti della macchina da presa. Dreyer modifica i toni dei bianchi, dei neri e dei grigi a seconda delle sequenze del film. Breakfast (Table Top Dolly) costruisce con affilata ironia un dispositivo di distruzione su una tavola imbandita per la colazione. Origine e fine di una moderna natura morta
In cammino con Morandi. Spazi linee nature morte II
Giovedì 12 febbraio, ore 20, Cinema Lumière
TARDA PRIMAVERA (Bashun, Giappone/1949) di Yasujiro Ozu
CONTRETEMPS (Francia/2004) di Jean-Claude Rousseau
Versioni originali sottotitoli italiani
Scrive John Berger: "In altri termini, gli oggetti che Morandi dipinge non si comprano al mercato delle pulci. Non sono oggetti. Sono posti (ogni cosa ha il proprio), posti dove qualche piccola cosa sta avendo origine". Morandi, Ozu, Jean-Claude Rousseau: è la disposizione delle linee a definire il ‘quadro’, la sua tenuta. E questi film? Spazi, linee, luoghi dove qualche piccola cosa sta avendo origine.
In cammino con Morandi. Spazi linee nature morte III
Martedì 17 febbraio, ore 19.30, Cinema Lumière
MORANDI (Italia/1989) di Frédéric Rossif – Frammento sullo studio di Giorgio Morandi
DE SON APPARTEMENT (Francia/2007) di Jean-Claude Rousseau – Primo Premio Concorso Internazionale FID Marsiglia, 2007
Per Morandi cruciale è l’appartamento, da dove esce raramente. È il luogo dove si produce e si srotola con lentezza l’esistenza. La propria e quella delle cose dipinte, o pensate, fissate su carta. Il film di Jean-Claude Rousseau riflette su questi aspetti: oggetti, spostamento della luce, lettura di una pièce di Racine... Un uomo e il suo appartamento (e l’ombra di Robert Bresson).
STILLEBEN (Germania/1997) di Harun Farocki
Versione originale sottotitoli italiani
Durante la visita del 1958 a casa Morandi, Renzo Renzi inavvertitamente sposta una pezzuola nel suo studio, Morandi si alza in fretta e la rimette al suo posto: è quello il punto da cui puntare il piede per trovare la distanza giusta dalle bottiglie e dalle sue nature morte... E oggi la natura morta? Stilleben di Farocki compara i secoli d’oro del genere pittorico incrociando i capolavori della scuola olandese con i set di alcuni fotografi pubblicitari, intenti a fissare l’immagine di prodotti da vendere.
Introduce Rinaldo Censi, curatore della rassegna
In cammino con Morandi. Memorie bolognesi
Martedì 24 febbraio, ore 19.45, Cinema Lumière
GUIDA PER CAMMINARE ALL’OMBRA (Italia/1954) di Renzo Renzi
HANNO RUBATO UN TRAM (Italia/1954) di Aldo Fabrizi
Copia restaurata da Cineteca di Bologna
LE NOTTI DI ROSALBA (Italia/2007) di Dario Zanasi
La Bologna di Giorgio Morandi. I portici di Bologna negli anni Cinquanta, quegli stessi portici che Morandi percorreva nelle sue brevi passeggiate. E poi un tram. Guidato da un corpulento romano. Un’altra passeggiata a Bologna, di notte, a bordo di un tram. Le notti di Rosalba è un breve documentario su Rosalba Arcangeli, la sorella più giovane di Francesco, autore della magnifica monografia su Giorgio Morandi, da poco scomparsa. Un sentito omaggio.
In cammino con Morandi. Fisica e metafisica della polvere
Venerdì 27 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
STAUB (Germania/2007) di Hartmut Bitomski
Versione originale sottotitoli italiani
ZEN FOR FILM – FLUXUS N. 1 (USA/1962) di Nam June Paik
"Nel suo studio ho compreso il significato metafisico della polvere" (Claudio Parmiggiani).
Importanza della polvere per Giorgio Morandi. Due film che riflettono su che cos’è la polvere, attraverso diversi punti di vista: scientifico, artistico, didattico. Staub ci dimostra che la polvere è ovunque. Ingrandita al microscopio somiglia a un violento quadro informale. Il film di Nam June Paik: sette minuti di pellicola trasparente su cui ha ‘lavorato’ la polvere.
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