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Il romanzo inedito di Chaplin

31 gennaio 2014

Chaplin romanziere? Sì, una sola volta. Al catalogo d’invenzioni di un genio dell’arte totale, mancava quella letteraria, nella sua forma compiuta del romanzo breve.
Ora il romanzo inedito di Charles Chaplin emerge dal suo archivio privato e vede per la prima volta la luce, dopo l’approvazione della famiglia, grazie alla Cineteca di Bologna.
Footlights, questo il titolo del libro che Chaplin scrisse nel 1948, primo e unico caso in cui un suo film prenda inizialmente la forma di un vero e proprio testo letterario: il film di cui parliamo è Limelight – Luci della ribalta, che vedrà la luce solo quattro anni dopo, nel 1952.

Prima di essere uno dei grandi film della maturità di Chaplin, prima ancora di essere una sceneggiatura, Limelight nacque quindi in forma di racconto: un racconto lungo, rimasto inedito per oltre sessant’anni, custodito dagli Archivi Chaplin e che trova ora la sua prima pubblicazione internazionale a cura delle Edizioni Cineteca di Bologna.
Questa prova letteraria è un caso unico nella carriera di Chaplin e colpisce per la vividezza dello stile, l’equilibrio narrativo.

Ecco l’incipit del racconto che già rende il senso della libertà con cui si muova la scrittura chapliniana, tra la vivacità colloquiale (che confluirà inalterata nel film) e il respiro dickensiano di descrizioni e caratteri:

Nelle prime ombre del crepuscolo, mentre la luce dei lampioni di Londra si faceva più viva contro un cielo color zafferano, Thereza Ambrose, una ragazza di diciannove anni, stava scivolando fuori dalla vita; sprofondava nel buio di una stanza povera e angusta, in una delle strade secondarie di Soho.
La luce che entrava dalla finestra dava rilievo al suo profilo pallido, mentre la ragazza giaceva supina sul letto, il corpo appena sbilanciato oltre il bordo di un vecchio letto di ferro. Una cascata di capelli scuri si spandeva sul cuscino, incorniciando la delicatezza di lineamenti ora calmi, tranne la bocca che si contraeva in un tremito. Nella stanza, le tracce solite della tragedia: un flacone vuoto di sonniferi, una valvola del gas che emetteva un debole fischio.
Faceva da contrappunto alla scena un organetto meccanico giù in strada, che intonava allegramente, a ritmo di valzer, una delle canzoni popolari all’epoca:
Why did I leave my little back room / In Blooms...bur...y / Where I could live on a pound a week / In lux...ur...y
Accompagnata da questo sferragliante ritornello, la vita solitaria e tormentata di Thereza Ambrose stava giungendo al termine.


David Robinson, biografo e più eminente studioso chapliniano, conduce il lettore con il capitolo introduttivo, Evolution of a Story, alla piena comprensione di questo tesoro d’archivio, “storia di una ballerina e di un clown” che affonda le radici in un lontano, breve ma decisivo incontro nel 1916 tra Chaplin e Nijinsky, uno scambio che colpì Chaplin al punto da riaffiorare vent’anni dopo, con l’abbozzo di un soggetto ispirato al grande ballerino russo e ritrovato due anni fa grazie alle ricerche compiute dal Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna, alla quale la famiglia Chaplin ha affidato la catalogazione e digitalizzazione dell’intero corpus di documenti, da cui ora emergono le pagine del 1948 intitolate Footlights nelle quali la storia del vecchio clown, Calvero, e della ballerina, Thereza, diverrà un racconto dalle caratteristiche uniche nell’intera produzione artistica chaplinana.

Affranto dall’insuccesso di Monsieur Verdoux (film del 1947), Chaplin torna quindi l’anno seguente, con la stesura di Footlights, a riflettere sulla sua vita, sul senso dell’arte comica, sul rapporto con un pubblico che teme lo abbia abbandonato:

Odio il teatro. O forse non è il teatro che odio, è il pubblico. Li odio, quei bastardi. E per quanto li odi, non c’è niente che ami come sentirli ridere.


Una sorta di percorso a ritroso autobiografico che lo porta alle origini stesse della sua carriera, nella sua città natale, Londra, e lasciando intravedere tracce riconoscibilissime della propria esperienza in un Calvero che raffigura un po’ il padre (se pensiamo alla dipendenza dall’alcol) e un po’ se stesso e le proprie insicurezze legate al passar degli anni:

“Esci fuori, Calvero, e sii soltanto quello che eri un tempo. Li farai sembrare tutti dei dilettanti”.
“Siamo tutti dilettanti”, replicò Calvero. “Nessuno vive abbastanza a lungo per diventare nient’altro”.


David Robinson torna a pubblicare un suo scritto dopo anni di riflessione, con il ricco e affascinante The World of Limelight, edito assieme a Footlights in un unico elegante volume, che ricostruisce la realizzazione di Limelight e ci fa ripercorerre la Londra degli anni Dieci che il racconto e il film fanno rivivere: la Soho dei teatri, il mondo degli impresari, il music-hall, i balletti di Leicester Square...

Il libro è illustrato da documenti e fotografie inedite provenienti dagli Archivi Chaplin e da rarissime testimionanze iconografiche di Londra così com’era negli anni della giovinezza e formazione chapliniana.

Footlights / The World of Limelight, pubblicato in lingua inglese per le Edizioni Cineteca di Bologna (e in vendita online su http://cinestore.cinetecadibologna.it/ e http://www.amazon.com/), verrà presentato in anteprima mondiale a Londra martedì 4 febbraio al British Film Institute, alla presenza di David Robinson e Claire Bloom, l'attrice co-protagonista di Limelight.

La pubblicazione del volume inaugura, assieme alla distribuzione nelle sale italiane del restauro di The Gold Rush – La febbre dell’oro (clicca qui per leggere il comunicato), le celebrazioni, affidate dall’Association Chaplin alla Cineteca di Bologna, per il centenario dell’invenzione della maschera di Charlot (la sua prima apparizione è nel cortometraggio Kid Auto Races at Venice del 7 febbraio 1914; clicca qui per leggere il comunicato).

Un centenario che si aprirà appunto lunedì 3 febbraio con la distribuzione in sala su tutto il territorio italiano del restauro realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna del capolavoro diretto nel 1925 da Charles Chaplin, The Gold Rush – La febbre dell’oro, abbinato per l’occasione proprio alla comica Kid Auto Races at Venice.

Tra i tanti appuntamenti che si dipaneranno lungo il 2014, un convegno dal 26 al 28 giugno che confluirà nella XXVIII edizione del festival Il Cinema Ritrovato (in programma dal 28 giugno al 5 luglio), e che riunirà a Bologna i più importanti chaplinisti del panorama internazionale.

 

Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
(+39) 3358300839
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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