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Il primo Kubrick al Lumière

6 settembre 2013
La recente riscoperta del primo film di un autore tra i più grandi della storia del cinema; un titolo tra i più sorprendenti della passata stagione, uscito invece in sordina.
La Cineteca di Bologna apre i battenti del Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) a due titoli che si alterneranno nel fine settimana, naturalmente in versione originale con sottotitoli italiani: Fear and Desire, realizzato da Stanley Kubrick nel 1954 (rinnegato e ora invece tornato in sala), è in programma sabato 7 settembre (ore 18.30 e 22.15) e domenica 8 settembre (ore 16.15); Holy Motors, ultimo film di Léos Carax, è in programma sempre sabato 7 settembre (ore 20) e domenica 8 settembre (ore 17.45 e 22.15).

E mentre in prima visione prosegue la programmazione di Infanzia clandestina di Benjamín Ávila, drammatica testimonianza diretta della violenza da parte della dittatura argentina nei confronti della famiglia del regista, solo un bambino negli anni Settanta, un altro sguardo sull’America Latina, questa volta sul Cile, ce lo offre No – I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larraín (in programma domenica 8 settembre, ore 20, e lunedì 9 settembre, ore 17.45), che rievoca uno degli snodi fondamentali della storia cilena: il referendum indetto da Augusto Pinochet nel 1988 per estendere di altri otto anni la sua permanenza al potere, e che invece porterà alla caduta del regime.



Sabato 7 settembre, ore 18.30 e 22.15, Cinema Lumière
Domenica 8 settembre, ore 16.15, Cinema Lumière
FEAR AND DESIRE (USA/2013) di Stanley Kubrick (60’)
Esordio al lungometraggio di Kubrick, girato con diecimila dollari prestati da uno zio farmacista, il film – successivamente ripudiato dall’autore stesso che con eccesso di autocritica lo liquidò come “amatoriale, balbettante [...] una bizzarria completamente inetta: noioso e pretenzioso” – è ritornato in sala dopo oltre mezzo secolo di oblio grazie al restauro della Library of Congress, in collaborazione con Kino Lorber (ma già nel 1989 ne fu proiettata quasi clandestinamente una copia al Cinema Ritrovato). Storia di quattro soldati finiti per errore dietro le linee nemiche, affronta con prospettiva esistenzialista ossessioni tipicamente kubrikiane come la guerra, la follia e il doppio, successivamente approfonditi in Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore e Full Metal Jacket.
Versione originale con sottotitoli italiani

Sabato 7 settembre, ore 20, Cinema Lumière
Domenica 8 settembre, ore 17.45 e 22.15, Cinema Lumière
HOLY MOTORS (Francia-Germania/2012) di Léos Carax (110’)
È l’ultimo film realizzato da Carax, dopo anni di silenzio. Acclamato ovunque come l'esempio più evidente di un cinema d’autore originale e spiazzante. Da molti considerato il vertice della sua filmografia. Un uomo (Monsieur Oscar) si sposta su una limousine (come in Cosmopolis di Cronenberg) e mette in atto una serie di cambi di ruolo (di camuffamenti) che spostano il film, gli fanno prendere strade impensate. Film che riflette sul cinema, la sua storia e la sua mutazione. La vita è una forma di rappresentazione. Momento “musical” super kitsch.
Versione originale con sottotitoli italiani

Domenica 8 settembre, ore 20, Cinema Lumière
Lunedì 9 settembre, ore 17.45, Cinema Lumière
NO – I GIORNI DELL’ARCOBALENO (No, Cile-Francia-USA/2012) di Pablo Larraín (118’)
Il film rievoca uno degli snodi fondamentali della storia cilena: il referendum indetto da Augusto Pinochet nel 1988 per estendere di altri otto anni la sua permanenza al potere, e che invece porterà alla caduta del regime, aprendo la strada verso la democrazia. Larraín segue i passi della campagna per il no, condotta da un giovane e intraprendente pubblicitario. Con pochi mezzi e l’obiettivo di cambiare il paese. Vincitore della Quinzaine des Réalizateurs di Cannes 2012.

Prima visione
Da giovedì 29 agosto al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
INFANZIA CLANDESTINA (Infancia clandestina, Spagna-Argentina-Brasile/2013) di Benjamín Ávila (112’)
Buenos Aires, 1979. Juan è un bambino di dodici anni che vive sotto falsa identità insieme alla sua famiglia, rientrata da poco clandestinamente in Argentina dopo anni di esilio. I genitori di Juan e suo zio Beto sono infatti attivisti dell'organizzazione dei Montoneros, in lotta contro la giunta militare e per questo ricercati dalla polizia. Mentre a casa può essere se stesso, Juan deve presentarsi come “Ernesto” sia a scuola che nel quartiere in cui vive, un'identità fasulla che non deve mai dimenticare: il minimo errore può essere fatale a tutta la sua famiglia. Nonostante la sua giovane età, si ritrova così a vivere in due differenti universi: il mondo di Juan e il mondo di Ernesto, due realtà che spesso si scontrano ed entrano in conflitto. Quando però conosce María, una ragazzina per cui prova i primi sentimenti amorosi, Juan pensa di non poter continuare a nascondersi per sempre: una scelta che però potrebbe essere molto rischiosa.



Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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