WOLF CHILDREN
(Okami kodomo no Ame to Yuki, Giappone/2012) di Mamoru Hosoda (117')
Sceneggiatura: Mamoru Hosoda, Satoko Okudera. Montaggio: Shigeru Nishiya. Scenografia: Hiroshi Ohno. Musica: Takagi Masakatsu. Produzione: Takafumi Watanabe, Takuya Ito, Yuichiro Saito per Studio Chizu, Madhouse Studios. Durata: 117'
Copia proveniente da Dynit
Introduce Cristina Piccinini
In Wolf Children un'eroica madre deve trovare il modo per crescere i propri figli, capaci di trasformarsi in lupi secondo il loro volere. Il film si apre con una studentessa di un liceo di Tokyo, Hana, che nota uno straniero durante una delle sue lezioni. I due diventano amici, poi intimi, e quando, in una notte d'inverno piena di stelle, il giovane rivela di essere un uomo lupo, la ragazza reagisce con stupore. La relazione della coppia è ritratta con un montaggio delicato, senza dialoghi, simile all'apertura di Up della Pixar, e con risultati altrettanto commoventi. [...] Il design dei personaggi ha un aspetto semplice, anche per gli standard dell'animazione disegnata. Come nelle produzioni dello Studio Ghibli, il dettaglio degli scenari quasi-realistici è affascinante - l'ambientazione di campagna è ispirata ai luoghi dell'infanzia di Hosoda. Gli spettatori potrebbero non condividere i destini dei personaggi ma il finale è strappalacrime e catartico. Wolf Children è davvero incantevole e con la sua originalità supera di gran lunga molte animazioni hollywoodiane contemporanee.
(Andrew Osmond)
Wolf Children è una favola sulla fusione con il mondo animale. I due bambini Ame e Yuki discendono dall'unione della loro madre con un uomo lupo. Contrariamente alla concezione europea che vede in questo animale un predatore, in Giappone il lupo è considerato un animale buono, capace di intercedere presso le divinità delle montagne. Sradicato all'inizio del Ventesimo secolo, sotto l'influenza europea, è in corso di reintroduzione in molte regioni, allo scopo di eliminare alcuni animali selvaggi che si sono moltiplicati nelle foreste. A differenza di Jin-Roh - Uomini e lupi (Hiroyuki Okiura, 1998), che gli attribuiva un ruolo negativo, Wolf Children adotta un atteggiamento generoso e insiste solo sulla difficoltà incontrata dai bambini durante la trasformazione in lupi. E il maestro lupo, di cui Ame diventa una sorta di discepolo, è rappresentato come un essere nobile. La giovane Yuki, di volta in volta adolescente o giovane lupa, finisce per stabilire una bella relazione con un giovane ragazzo che in precedenza aveva graffiato. Trattando di identità, mescolanza e delle scelte necessarie nel momento di passaggio alla maturità, Wolf Children si colloca a metà strada tra un film sui viaggi nel tempo e uno sui mondi paralleli. Prodotto dal network televisivo nazionale, con la sua estetica molto classica, sconta in parte la sua destinazione (i visi sono già visti: faccia, occhi, bocca e nessun'altra caratterizzazione), ma il soggetto, la qualità del trattamento e la poesia del rapporto con la natura rendono l'opera estremamente interessante.
(Hubert Niogret)
precede (ore 21.20)
Quattro passi fra le raccolte civiche con Eugenio Riccòmini
SCATOLE, BOTTIGLIE E COLLINE
Quattro dipinti di Giorgio Morandi, Museo Morandi
Presenta Eugenio Riccòmini
In collaborazione con Istituzione Bologna Musei e Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Bologna, Modena e Reggio Emilia
Tariffe:
Ingresso libero
Documenti
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