Bookmark and Share

GLI AMORI DI UNA BIONDA

(Cecoslovacchia/1965) di Milos Forman (82')


Scen
eggiatura: Miloš Forman, Jaroslav Papousek, Ivan Passer,Václav Sasek. Fotografia: Miroslav Ondrícek. Montaggio: Miroslav Hájek. Musica: Evzen Illín. Interpreti: Jana Brejchová (Andula), Milada Ježková (madre di Milda), Vladimír Menšík (Vacovsky), Jana Nováková (Jaruska), Vladimír Pucholt (Milda), Josef Šebánek (padre di Milda). Produzione: Filmove Studio Barrandov. Durata: 87'
Copia proveniente da Národní filmový archiv


Gl
i amori di una bionda,secondo film di Miloš Forman,inaugura la stagione della nova vlna, o nouvelle vague praghese. Le disillusioni amorose d'una giovane operaia, in fuga dal torpore della provincia, si stagliano nel ritratto d'una generazione nuova e indecisa a tutto, ma risolutamente (e comicamente) fuori dal linguaggio e dalle retoriche ufficiali della 'programmazione socialista'. È anche una commedia sulla scoperta dell'amore fisico, che "distanzia nel riso il pericolo d'una eccessiva partecipazione simpatetica" (Paolo Vecchi).

 

Lo chiamano 'cineasta yé-yé'. Nella scena d'apertura del suo secondo film, una ragazza suona la chitarra e canta con energia effettivamente molto 'yé-yé'. L'appellativo è giustificato, dunque. Lo chiamano grande umorista, cineasta ironico. Un lungo piano fisso sul viso della ragazza, un non so che di troppo serio nel suo modo impostato nello scandire le sillabe, muove il sorriso. Anche qui, fama meritata. Lo chiamano cineasta realista: e qui, invece, andiamoci piano. Questa scena è un frammento di sogno che s'incolla allo schermo, vi si installa senza pudore, e fa vacillare i nostri pregiudizi. La macchina da presa scivola su una tappezzeria a fiori, scopre una tavola in disordine, silhouettes di ragazze distese sui letti, i loro piedi sul fondo dei letti. Nella penombra, voci che chiacchierano. Mani, visi. Ci siamo. In due inquadrature, Forman ha rovesciato il gioco: dopo la ragazza che dà spettacolo di sé, la ragazza che si nasconde. Dopo la voce troppo sicura e squillante, le confidenze e i sussurri. Dopo l'esibizione, il segreto. [...] Gli amori di una bionda è un gioco a nascondino. Precisamente: il contrario d'uno spettacolo. Si vede solo quel che non si dovrebbe vedere. Si dice quel che non si dovrebbe dire, si ascolta quel che non si dovrebbe sentire. Primi piani al teleobiettivo, personaggi ripresi dall'alto e di schiena, sguardi perduti che sembrano ignorare la presenza della cinepresa al punto tale che quasi ci imbarazza essere qui a guardarli. L'universo di Forman esiste tutt'intero nel segno dell'indiscrezione. Un universo pieno di sguardi curiosi, di orecchie indelicate. [...] Solo un milieu proletario ha consentito a Forman di procedere in tal modo. Un altro ambito sociale avrebbe infranto sul nascere tanta volontà di svelare, di far luce. Le ipocrisie, le convenzioni, le leggi dell'apparire avrebbero steso un velo nero sul film. Al contrario, Forman cerca nella gente del popolo ciò che Pagnol già vi aveva trovato: un impudico eccesso verbale capace d'arrivare al cuore d'ogni mistero quotidiano. Non è per caso se il cinema dell'intimità è un cinema popolare. Per Forman, l'effimera leggerezza popolare si cristallizza in ricerca profonda: quella di un cinema di poesia dove poco a poco le parole e le forme emergono dalla notte, guidate dal sogno, e vanno incontroalla vita.

(Jean Collet, 1966)

Proiezioni:
Lunedì 14 luglio 2014
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 1.54 Mb