Martedì 30 giugno 200916.30
Cinema Lumière - Sala Scorsese

ROME EXPRESS

(GB/1932) R.: Walter Forde. D.: 95'. V. inglese

In Intolerance, per il suo elaborato intreccio di storie, D. W. Griffith aveva scelto come sfondo l'intera storia dell'umanita. Più modestamente e a ragione, il cinema inglese optò per concentrare tutto in un autobus o un treno. Lo Shepherd's Bush Studio era stato da poco ristrutturato quando girarono Rome Express. La Gaumont-British non badò a spese nel tentativo di rendere convincente questo viaggio in treno da Parigi a Roma. Vagoni ondeggianti, lampadari oscillanti, camerieri barcollanti e carichi di cibi e bevande. Il regista Walter Forde, già celebre attore comico nel muto, lascia scorrere abilmente le immagini, aiutato in questo dal germanico direttore della fotografia Gunther Kramps (si noti la divertente parodia del montaggio sovietico). Ma quel che davvero tiene in corsa il film è il mix divertente ed esplosivo di personaggi costretti dalle circostanze a condividere la stessa vicenda di furti, omicidi e relazioni proibite. Uno a uno entrano in scena: per primi l'alto borghese insopportabile e noioso (Gordon Harker) e l'ispettore di polizia francese in partenza per le vacanze (Frank Vosper). Poi Donald Calthrop che fa sempre la parte del sospettato e che si guarda in giro con aria misteriosa. Harold Huth che ha subito l'aria colpevole e ne ha tutti i motivi visto che è in fuga d'amore assieme alla bella e non libera Joan Barry. Ma ancor più bella è Esther Ralston, la stella di Hollywood che cerca in tutti i modi di liberarsi del suo volgarissimo manager, cos'altro può fare una che è l'idolo delle folle? Quindi arriva il filantropo dal cuore duro (Cedrick Hardwicke), un uomo capace di mangiarsi la faccia del proprio segretario per colazione. E proprio quando il treno sembrava già completo, ecco che entra sulla scena del cinema inglese Conrad Veidt col suo ghigno satanico. E accanto a lui, il suo compare Hugh Williams, un bell'attore specializzato nella parte dell'impacciato. Da qualche parte, nascosto tra i viaggiatori e le valigie, c'è anche il "MacGuffin" dell'intera storia: un quadro rubato di Anthony van Dyke. Riuscirà mai a raggiungere tutto intero la città eterna?
(Geoff Brown)

Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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