Mercoledì 2 luglio 201414.30
Cinema Lumière - Sala Scorsese

HANAYOME NO NEGOTO / HANAMUKO NO NEGOTO

HANAYOME NO NEGOTO
(Giappone/1933) R.: Heinosuke Gosho. D.: 57'. V. giapponese

[La sposa parla nel sonno] T. int.: The Bride Talks in Her Sleep. Sog.: Tokichi Yuyama. Scen.: Akira Fushimi. F.: Joji Ohara. Scgf.: Yoneichi Wakita, Noburo Kimura, Takeshi Hoshino. Su.: Haruo Tsuchihashi, Kaname Hashimoto, Yoshio Yamada, Shunjiro Ninomiya, Mikio Jinbo, Torajiro Saito. Int.: Tokuji Kobayashi (Omura), Kinuyo Tanaka (Haruko, sua moglie), Tatsuo Saito (Saida), Ureo Egawa (Enatsu), Kenji Oyama (Okubo), Reiko Tani (Hiyama), Yumeko Aizome (Natsuko), Shizue Tatsuta (donna al bar). Prod.: Shochiku
35mm. D.: 57'. Bn. Versione giapponese con sottotitoli inglesi / Japanese version with English subtitles
Da: National Film Center - the National Museum of Modern Art, Tokyo

HANAMUKO NO NEGOTO
(Giappone/1935) R.: Heinosuke Gosho. D.: 73'. V. giapponese

[Lo sposo parla nel sonno] T. int.: The Groom Talks in His Sleep Scen.: Akira Fushimi. F.: Joji Ohara. Su.: Yoshisaburo Seo. Int.: Chojiro Hayashi (Yasuo Komine, lo sposo), Hiroko Kawasaki (Sachiko, la sposa), Tokuji Kobayashi (Hikosuke Tamura), Setsuko Shinobu (Chikako), Ryotaro Mizushima (Terauchi), Eiko Takamatsu (Osato), Tatsuo Saito (Keiichi Miyake), Tokkan-kozo (il venditore di sake). Prod.: Shochiku. 35mm. D.: 73'. Bn. Versione giapponese con sottotitoli inglesi / Japanese version with English subtitles.
Da: National Film Center - the National Museum of Modern Art, Tokyo
La colonna sonora dei due film è stata sottoposta a riduzione digitale del rumore / Digital noise reduction has been applied to the soundtrack of these two films 

Queste due esili ma argute e inventive commedie sono emblematiche sia della sperimentazione formale che caratterizzò il primo cinema sonoro giapponese, sia dell'interesse della Shochiku per la vita urbana contemporanea. Nel 1931 Heinosuke Gosho aveva firmato il primo film giapponese completamente sonoro, La vicina e la moglie, proiettato nel 2012 a Bologna nella prima parte di questa retrospettiva. Ma all'inizio degli anni Trenta i muti (anche se talvolta con colonne sonore post-sincronizzate) costituivano ancora la maggioranza dei film prodotti in Giappone. Non sorprende dunque che queste commedie datate rispettivamente 1933 e 1935 proclamino fin dai titoli il loro status di film sonori, e che il virtuosismo con cui impiegano la nuova tecnologia costituisca uno dei loro maggiori pregi.
Ironicamente, lo stesso Gosho conservò un atteggiamento critico verso i suoi primi 'talkies'. Nel 1934 osservò che i registi giapponesi erano ancora costretti a destreggiarsi tra muto e sonoro, indicazione della loro incapacità di adattarsi correttamente al nuovo mezzo espressivo. Commentò inoltre che il sonoro comportava spese di produzione più alte, e ciò andava a scapito della finezza intellettuale, tendenza che vedeva esemplificata in La sposa parla nel sonno. Anche il recensore di "Kinema Junpo" fu sprezzante nei confronti del film, che accusò di non mantenere la promessa erotica cui il titolo allude.
Con il senno di poi i film appaiono molto migliori, e l'esilità è parte del loro fascino. "Praticamente privi di trama, e più simili a scenette comiche che a storie pienamente sviluppate" scrive Arthur Nolletti, Jr., "queste lievi commedie, o farse, partono da un argomento assolutamente banale (spesso una situazione socialmente imbarazzante) e lo usano come trampolino di lancio per una serie di gag". In film che ruotano attorno ai disturbi del sonno dei protagonisti, "Gosho prende un tema di straordinaria irrilevanza che però ha un effetto sconvolgente sui personaggi, e su questo costruisce una situazione comica". Non c'è dubbio che buona parte dei pregi di questi film stia nella brillante regia di Gosho e nella bravura del cast, soprattutto delle due interpreti principali (Kinuyo Tanaka in La sposa e Hiroko Kawasaki in Lo sposo). Ma in entrambi Gosho trova anche il modo di osservare con acume i personaggi e gli ambienti sociali, esplorando i valori e i comportamenti della piccola borghesia provinciale.

Alexander Jacoby e Johan Nordström

 

This pair of gentle yet witty and inventive comedies is characteristic both of the formal experimentation of early Japanese sound cinema and of the social milieux that Shochiku tended to depict. Director Heinosuke Gosho had been responsible, in 1931, for the first wholly successful Japanese talking picture, The Neighbor's Wife and Mine, screened at Bologna in the first installment of this retrospective in 2012. But silent films (albeit sometimes with post-sychronised musical scores) remained in the majority through the early 1930s. Little wonder, then, that these later comedies, dating respectively from 1933 and 1935, should foreground their status as talking pictures in their titles, and indeed, an imaginative use of the new sound technology is one of their greatest pleasures.
Ironically, Gosho himself remained critical of his early sound films. In 1934, he protested that Japanese filmmakers were still obliged to jump between silent and sound films, so that they were unable properly to acclimatise to the new medium. And he commented that the higher production costs of talkies led to a decline in intellectual sophistication - a trend which he claimed was exemplified by
The Bride Talks in Her Sleep. The "Kinema Junpo" reviewer too was dismissive of Bride, stating that it failed to achieve the erotic note hinted at in the title.
Yet in retrospect the films look much better, and their slightness is part of their charm. "Virtually plotless, and feeling more like comic sketches than fully developed stories," writes Arthur Nolletti, Jr, "these light comedies, or farces, take a wholly trivial matter (often a socially embarrassing situation) and use it as a springboard for a succession of gags". In films pivoting around the sleeping habits of the title characters, "Gosho takes a matter of singular unimportance and teases comedy out of the fact that to his characters, this matter assumes an earth-shattering significance". No question, much of the films' distinction comes from the wit of Gosho's direction and the charm of the acting, particularly of the heroines (Kinuyo Tanaka in
Bride; Hiroko Kawasaki in Groom). Yet in both films, Gosho finds room for some shrewd observation of character and environment, subtly exploring the values and assumptions of the suburban petit bourgeoisie. 

Alexander Jacoby e Johan Nordström

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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