Mercoledì 3 luglio 201310.45
Cinema Lumière - Sala Scorsese

ONGAKU EIGA: HYAKUMANNIN NO GASSHO

(Chorus of a Million People / Coro di un milione di voci, Giappone/1935) R.: Atsuo Tomioka. D.: 59'

[Coro di un milione di voci]  T. int .: Chorus of One Million Voices. Sog.: P.C.L . Bungeibu. Scen.: Yoshio Yamana, Atsuo Tomioka. F.: Eiji Tsuburaya. Scgf.: Kenkichi Yoshida. Mus.: Nobuo Iida. Su.: Masaru Mibu. Int.:Nobue Fushimi (Haruko), Shizue Natsukawa (Yoshiko Aoki), Tamaki Tokuyama (Tayama), Shin Date (Minami), Sachiko Kitahara (la sorella di Haruko), Ranko Sawa, Urara Shiba. Prod.: J.O. Studio. 35mm. D.: 59'. Bn. Versione  giapponese con sottotitoli inglesi / Japanese version with English subtitles
Da: National Film Center - The National Museum of Modern Art, Tokyo
La copia è stata prodotta da un duplicato negativo nitrato trasferito su pellicola non infiammabile. Gli elementi nitrati di questo e molti altri film confiscati dall'esercito di occupazione furono restituiti al Giappone dalla Library of Congress tra la fine degli anni Sessanta e gli anni  Novanta / This print is based on a dupe negative, which had been transferred to safety stock from the nitrate film. After confiscation by the Occupation Army, the nitrate film elements of this and  other numerous confiscated films were returned to Japan by the Library of Congress between the late 1960s and 1990s.


Fondato nel 1933 a Kyoto da Yoshio Osawa, come la P.C.L. il J.O. Studio si proponeva di  sfruttare la nuova tecnologia sonora e in particolare il sistema di registrazione americano Jenkins, i cui diritti erano stati acquistati da Osawa. Lo studio si sarebbe poi fuso con la P.C.L. a formare la Toho. Oggi è disponibile solo un numero ridotto di film  prodotti dallo studio, e questa è una rara occasione per conoscere la produzione di una compagnia versatile che spaziò dai film in costume ai melodrammi contemporanei e ai musical. Vivace esempio di quest'ultimo genere, Coro di un milione voci è un film esile ma incantevole, visivamente inventivo e caratterizzato da un'elegante tecnica di ripresa: tutti  pregi che si sono conservati in questa copia di eccellente qualità. Ritrae bene l'ambiente parzialmente occidentalizzato della borghesia giapponese degli anni Trenta ed evoca, come il titolo suggerisce, il delinearsi di una nuova cultura di massa rappresentata dalla canzone popolare e dal cinema stesso. Liberamente ispirato allo stile del musical americano esemplificato da Paramount on Parade (1930), il film era una collaborazione tra la J.O. e la casa discografica Victor. Sembra essere l'unico film diretto da Atsuo Tomioka, che era stato aiuto regista di Heinosuke Gosho alla Shochiku, dove tra l'altro aveva lavorato a Madamu to nyobo (La vicina e la moglie, 1931), il primo vero successo del cinema sonoro giapponese (presentato a Bologna l'anno scorso). Tomioka fu  poi  produttore alla Toho. Il critico di "Kinema Junpo" commentò sprezzante: "è difficile  trovare un film altrettanto incoerente". Ciò nonostante, Coro di un milione voci si segnala per la grazia visiva e il fascino lieve.

Alexander Jacoby e Johan Nordström

 

Founded by Kyoto-based Yoshio Osawa in 1933, J.O. Studio was, like P.C.L., es- tablished specifically to take advantage of the new sound technology, in particular the Jenkins recording system, an American system to which Osawa owned the rights. It would ultimately merge with P.C.L. to form Toho. Few films produced by the studio are readily available today, and this is a rare chance to see the output of a versatile company that moved between period films and such contemporary dramas as melodramas and musicals. This lively example of the latter genre is a rather slight work, but it is charming and visually inventive with  its  elegant camera technique well preserved in  a surviving print  of excellent  quality.  It  vividly captures the partially Westernised milieu of the Japanese bourgeoisie of the 1930s, and as the title suggests, evokes the lineaments of a new mass culture represented by popular song but also by the cinema itself. Loosely modelled on the style of American musical exemplified by Paramount on Parade (1930),  the film was a collaboration between J.O. and the record company Victor. It  appears to be Atsuo Tomioka's only film as director, made after a period spent as assistant to  Heinosuke Gosho at Shochiku, where his credits included Madamu to nyobo (The Neighbour's Wife and Mine, 1931),  Japan's first truly successful sound film,  which was screened last year at Bologna. He went on to work as a producer at Toho. The "Kinema Junpo" critic was dismissive, stating that "it is hard to find a film this incoherent", but the film nevertheless has a definitely visual grace and light charm.

Alexander Jacoby and Johan Nordström

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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