Sabato 5 luglio 201417.30
Cinema Lumičre - Sala Scorsese

RITORNO AL GRANDE SCHERMO: IL CINEMA DOCUMENTARIO LITUANO

Introducono Lina Černiauskaitė e Lina Kaminskaitė-Jančorienė


LAIKAS EINA PER MIESTĄ
Lituania, 1966 Regia: Almantas Grikevičius

[Il tempo attraversa la città / Time Passes through the City]. Scen.: Almantas Grikevičius. F.: Zacharijus Putilovas. M.: Vytenis Imbrasas. Mus.: Algimantas Apanavičius. Prod.: Lietuvos kino studija. DCP. D.: 17'. Bn. Versione lituana con sottotitoli inglesi / Lithuanian version with English subtitles. Da: Lietuvos centrinis valstybės archyvas.
Scansionato e restaurato digitalmente da un negativo 35mm e da una colonna sonora ottica / Digitised and digitally restored from the 35mm negative film and optical soundtrack


Il vero eroe di questo film è la città di Vilnius, che è anche una metafora della storia lituana. Ma il film non si distingue solo per la riflessione storica sulla nazione: rispecchia anche la storia del cinema, abbracciando sia le tecniche di montaggio russe (sovietiche), sia le prime tracce di cinéma vérité del cinema lituano.

The main hero of this film is the city of Vilnius. Vilnius is also a metaphor for the historicity of Lithuania. However, the film is unique not only for its cinematographic historical reflections on the statehood of Lithuania; it also reveals the history of cinema, encompassing both Russian (Soviet) montage techniques and the first traces of cinéma vérité in Lithuanian cinema.



ŠIMTAMEČIŲ
GODOS
Lituania, 1969 Regia: Robertas Verba

[I sogni dei centenari / The Dreams of the Centenarians]. Scen.: Robertas Verba, Albinas Šukelis. F.: Algirdas Tarvydas, Robertas Verba. M.: Rimtautas Šilinis. Mus.: Algimantas Apanavičius. Prod.: Lietuvos kino studija . DCP. D.: 16'. Bn. Versione lituana con sottotitoli inglesi / Lithuanian version with English subtitles. Da: Lietuvos centrinis valstybės archyvas.
Scansionato e restaurato digitalmente da un negativo 35mm e da una colonna sonora ottica / Digitised e digitally restored from the 35mm negative film and optical soundtrack


Questo documentario, realizzato per commemorare il centenario di Lenin, è però ben lungi dal celebrare l'ideologia sovietica. Alcuni centenari raccontano le loro vite, illuminando con questi ricordi le tradizioni e il passato storico della Lituania. Il film riesce a catturare la sensazione del tempo che passa e si sofferma sulle questioni cruciali dell'esistenza.

This film was created to commemorate Lenin's centenary. However, the documentary is far from celebrating Soviet ideology. People who are one hundred years old talk about their lives. Their remembrances illuminate Lithuania's traditions and its past. The film captures the feeling of passing time and addresses questions of human existence.

 

KELIONĖ ŪKŲ LANKOMIS
Lituania, 1973. Regia: Henrikas Šablevicius

[Viaggiando per i prati nebbiosi / A Trip across Misty Meadows]. Scen: Henrikas Šablevicius, Vidmantas Puplauskis. F.: Kornelijus Matuzevičius. M.: Regina Lazdauskienė. Mus.: Romualdas Fedaravičius. Prod.: Lietuvos kino studija. DCP. D.: 10'. Bn. Versione lituana con sottotitoli inglesi / Lithuanian version with English subtitles. Da: Lietuvos centrinis valstybės archyvas
Scansionato e restaurato digitalmente da un negativo 35mm e da una colonna sonora ottica / Digitised e digitally restored from the 35mm negative film and optical soundtrack


Il film descrive lo smantellamento della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Siaurukas e la sua sostituzione con una linea moderna: il vecchio e il nuovo diventano i simboli dello scontro tra l'arcaica Lituania rurale e l'industrializzazione sovietica. È spesso stato osservato che il film esprime gli archetipi del carattere lituano.


This
film details the dismantling of the old railway Siaurukas in Lithuania and the construction of its modern replacement in which the old railway and the new railway become symbols of the clash between archaic rural Lithuania and Soviet industrialization. The film was often thought to express the archetypes of the Lithuanian character.

 

NEREGIŲ ŽEMĖ
Lituania, 1992 Regia: Audrius Stonys

[La terra dei ciechi / Earth of the Blind] Scen.: Audrius Stonys. F.: Rimvydas Leipus. M.: Danutė Cicėnaitė. Mus.: Vidmantas Bartulis. Prod.: Kinema. DCP. D.: 25'. Bn. Versione lituana con sottotitoli inglesi / Lithuanian version with English subtitles. Da: Lietuvos centrinis valstybės archyvas.
Scansionato e restaurato digitalmente da un negativo 35mm e da una colonna sonora ottica / Digitised e digitally restored from the 35mm negative film and optical soundtrack

Secondo il regista Audrius Stonys, "Il film prese forma dal tentativo di rispondere a una domanda: come filmare l'invisibile?". L'opera intreccia le interazioni tra persone, animali e ambiente circostante. I campi lunghi, l'assenza di parole e le immagini meditative su sottofondo musicale offrono allo spettatore un regno filosofico e non verbale che va oltre il visibile. Nel 1992 il film ha ricevuto il premio Felix dell'European Film Academy per il miglior documentario.


According
to director Audrius Stonys, "The film came into being while trying to answer a question: how can one film the invisible?" It subtly weaves together interactions among people, animals and their surroundings. Long shots, the absence of words and meditative images interacting with music open a haptic and philosophical realm for the viewer that goes beyond the visible. In 1992 the film received the Felix (European Film Academy Award) for Best European Documentary.





Per le persone le opere d'arte equivalgono spesso a testimonianze culturali. Con il trascorrere del tempo, tuttavia, alcune di esse vengono dimenticate e altre restano vive e assumono significati diversi per le nuove generazioni. La varietà delle opere che sopravvivono è determinata non solo dal caso ma anche da scelte e decisioni consapevoli. In Lituania, a ventidue anni dalla riconquista dell'indipendenza, l'organizzazione non governativa Meno Avilys*, nata con l'intento di preservare e valorizzare il patrimonio cinematografico nazionale, ha deciso di prendersi la responsabilità di scegliere le opere da conservare. Nel 2012, l'ONG ha avviato il primo progetto lituano di digitalizzazione e restauro cinematografico. A oggi sono stati restaurati sette film, tutti classici del cinema documentario lituano del Novecento. Attualmente, Meno Avilys si occupa di ricerche d'archivio, del restauro di film celebri e riscoperti e della creazione di una cineteca interattiva online per tutti gli amanti del cinema. La rassegna proposta al Cinema Ritrovato si compone di quattro documentari: Šimtamečių godos (Robertas Verba, 1969), Kelionė ūkų lankomis (Henrikas Šablevicius, 1973), Laikas eina per miestą (Almantas Grikevičius, 1966) e Neregių žemė (Audrius Stonys, 1992). I primi tre film segnano la nascita del 'documentario poetico lituano', mentre Neregių žemė fu il primo film a ottenere un riconoscimento in Europa: nel 1992 ricevette il premio Felix per il miglior documentario. Pur appartenendo a generazioni artistiche diverse, quella sovietica e quella post-sovietica, i quattro film impiegano mezzi d'espressione simili e sono accomunati da una visione che riflette la tradizione del cinema documentario lituano. La loro abbondanza di metafore, associazioni e allusioni visive è tipica del documentario poetico lituano e permette agli autori di esprimere sensazioni indefinite e messaggi complessi. In epoca sovietica il linguaggio poetico dei documentari si prestava particolarmente bene a eludere la censura. I cineasti post-sovietici, tuttavia, pur potendo ormai esprimere liberamente la propria visione della realtà, restano fedeli alle immagini metaforiche, meditative e laconiche. Entrambe le generazioni cercano la loro verità in ritratti quotidiani di eroi, siano essi uomini o città. Inoltre le loro macchine da presa si orientano verso persone e luoghi che restano distanti dalla fama. Come disse l'apprezzato cineasta sovietico Henrikas Šablevičius, "Le immagini che ritraggono l'eterno scorrere di un fiume o il turbinìo dei fiocchi di neve non sono forse più significative delle scene di una 'gioiosa' parata davanti a un palco d'onore?". Ne consegue che nei documentari lituani la trama diventa irrilevante. I personaggi non partecipano agli eventi che fanno avanzare la narrazione. Restano immersi nella vita quotidiana, una vita pazientemente osservata dai registi. Ciò nonostante, quel che i film raccontano non è solo la storia di una persona o di un luogo. Attraverso l'occhio della macchina da presa la realtà che descrivono acquista un significato metaforico, ora riflettendo le sensazioni invisibili di un individuo (Neregių žemė), ora svelando le tracce della storia mondiale attraverso la vita di una città (Laikas eina per miestą) oppure esprimendo l'idea della provvisorietà umana (i film di Verba e Šablevičius).

 

Gintė Žulytė


*Meno Avilys è un'organizzazione non governativa fondata a Vilnius, in Lituania. Attiva dal 2005 nel settore della conservazione e della valorizzazione del patrimonio cinematografico, Meno Avilys si propone di stimolare la riflessione critica su temi sociali, artistici e culturali e si occupa attivamente di politiche cinematografiche e di iniziative didattiche dialogando con spettatori appartenenti a diverse fasce d'età. Per maggiori informazioni, si veda il sito www.menoavilys.lt



For
people, works of art are often like cultural records. However with the passing of time, some are forgotten, while others remain alive and take on different meanings for new generations. The variety of the works that survive is determined not only by pure coincidence but by the choices and decisions people make. 22 years after Lithuania regained independence, the Lithuanian film education and heritage NGO Meno Avilys* decided to take responsibility and begin to select and preserve film artworks. In 2012, Meno Avilys initiated the first film digitization and restoration project in Lithuania. Currently it has restored seven films, all classics of Lithuanian documentary cinema from the 20th century. Meno Avilys is now carrying out research in Lithuanian documentary film archives, continues restoring well-known and rediscovered films and is developing an interactive online cinematheque for cinema lovers both in Lithuania and abroad.
The
film program presented at the Cinema Ritrovato Film Festival is composed of four Lithuanian documentaries: Šimtamečių godos (Robertas Verba, 1969), Kelionė ūkų lankomis (Henrikas Šablevicius, 1973), Laikas eina per miestą (Almantas Grikevičius, 1966) and Neregių žemė (Audrius Stonys, 1992). The first three films mark the formation of a distinct 'poetic Lithuanian documentary' style, while Neregių žemė was the first film to garner European recognition. It received the Felix Award for Best European Documentary Film in 1992. Although the four films belong to different artistic generations, Soviet and post-Soviet, they employ similar means of artistic expression and share a similar outlook that reflects the tradition of Lithuanian documentary cinema. Their voluminous poetic, visual metaphors, associations and allusions are characteristics of Lithuanian documentary film that distinguish this genre. They enable filmmakers to convey undefined feelings and create a manifold message. During the Soviet era, the poetic language of Lithuanian documentaries was particularly useful for escaping the tight grip of Soviet censorship. However post-Soviet filmmakers, now free to expose their sentiments and thoughts about the reality around them openly, still remain faithful to metaphorical, meditative and wordless images.
Both
generations search for their truth in quotidian portraits of heroes, whether a person or a city. Moreover, their cameras frequently turn toward people and places which remain at a distance from fame. As the esteemed Soviet-era filmmaker Henrikas Šablevičius once asked, "Aren't shots of the eternal flow of a river or fluttering snowflakes more meaningful than shots of a 'joyful' march past a banner-festooned stage?" As a result, the plot in Lithuanian documentaries becomes irrelevant. The characters do not participate in events that move the narrative forward. They remain immersed in everyday life, a life patiently observed by the filmmakers. Nonetheless, the films tell more than the story of one person or one particular place. Their portraits acquire metaphorical meanings through the mediation of the lens: in one film they reflect a person's invisible sensations (Stonys' Neregių žemė) while in another they reveal the traces of world history through the life of a city (Grikevičius' Laikas eina per miestą), or they may express the idea of man's temporariness (the films of Verba and Šablevičius).

Gintė Žulytė

* Meno Avilys is an NGO that was established by likeminded people in Vilnius, Lithuania. It has been acting in the area of film education and heritage since 2005. Meno Avilys strives to enhance critical thinking toward artistic, cultural and other social issues and takes an active part in film policy as well as educational initiatives and cooperation with cinema audiences of different ages. For more information please go to www.menoavilys.lt

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Documentari
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 0512195311