Domenica 29 giugno 201421.45
Cinema Lumière - Sala Scorsese

NATURAL RESISTANCE

(Resistenza naturale, Italia-Francia/2014) R.: Jonathan Nossiter. D.: 85'. V. italiana. Digitale


T. it.: Resistenza naturale. Sog., F., M.: Jonathan Nossiter. Int.: Corrado, Giacomo e Giulia Dottori, Valeria Bochi, Giovanna Tiezzi, Stefano Borsa, Elena Pantaleoni, Gian Luca Farinelli, Stefano Bellotti, Giulio Armani, Anna Pantaleoni. Prod.: Santiago Amigorena, Jonathan Nossiter, Paula Prandini, Giacomo Claudio Rossi per Les Films Du Rat, Goatworks Films, Prodigy. DCP. D.: 85'. Col. Versione italiana con sottotitoli inglesi / Italian version with English subtitles. Da: Lucky Red Distribuzione

 

Introduce Jonathan Nossiter

 

Spesso, soprattutto oggi, il progetto di un film viene per anni discusso, rielaborato, limato prima di vedere la luce. A volte, invece, nasce come per una spinta interna, che travolge ogni ostacolo. Quando Jonathan Nossiter ha riunito a Pacina, sulla collina senese, quattro vignaioli e un direttore di Cineteca, alla fine dell'estate 2013, l'idea del film era molto lontana.
Sarà stata la tavola, il luogo magico, la compagnia bene assortita, le provocazioni di Jonathan, la sua capacità di girare in diretta, assieme a Paula, giocando con le sorprese dell'improvvisazione, ma mentre i cibi si preparavano, prendeva vita una discussione inedita sulle ragioni del nostro lavoro (di vignaioli e conservatori di film) e con essa si materializzava in Jonathan l'idea, la necessità di un film, Resistenza naturale.
Nossiter ha realizzato un film libero, coraggioso, riuscendo a combinare ragioni politiche e poetiche. Un film che affronta grandi questioni del nostro presente facendo dialogare i film con i vignaioli, creando una relazione inedita tra diverse culture. Tra chi si occupa della trasmissione del patrimonio cinematografico e chi della produzione del vino, secondo regole antiche.
Viviamo un'epoca di passaggio, tra due secoli, tra due millenni, dove l'unica certezza pare essere la necessità della rottamazione, distruzione fisica degli strumenti e dei luoghi del passato, cancellazione immateriale di culture ed esperienze.
Il cinema ha perso la sua centralità nell'universo dei media, le sale chiudono o si miniaturizzano, la pellicola viene sostituita dal digitale, ma mai come oggi tutti possono fare film e il linguaggio delle immagini in movimento permea la vita degli abitanti del pianeta Terra.
Per la prima volta nella storia dell'umanità il numero dei cittadini ha superato il numero degli abitanti delle campagne, eppure mai come oggi esiste e avanza una consapevolezza mondiale sulla necessità di riconsiderare i nostri stili di vita, di proteggere la terra, di rilanciare il lavoro nella campagna.
I vignaioli sono l'avanguardia di un movimento più ampio che chiede di riconsiderare le regole finanziarie che sono il motore degli stati moderni o sono un'ultima sacca di resistenza di un mondo destinato a essere cancellato? Le domande che pone Jonathan sono senza risposte, ma la sua provocazione coglie la complessità del nostro presente.
Compito di una cineteca oggi è attendere la sempre annunciata morte del cinema o aggiornare la propria politica emozionando e cercando di formare un gusto per le immagini più profondo e ricco di quello attuale, sempre più anestetizzato da film tutti uguali?
Nei festival come nelle fiere vinicole la ripetizione dell'uguale rischia di cancellare l'emozione della diversità, l'esperienza più preziosa della cultura umana. Gli anni che ci stanno di fronte sono cruciali per definire che mondo lasceremo ai nostri figli. Un mondo dove la cultura è messa all'angolo, che brucia ogni diversità come inciampo sull'altare della necessaria crescita economica, o un mondo che ha a cuore il futuro e che quindi fa tesoro della sua memoria? Resistenza naturale è un piccolo contributo a questa riflessione.

Gian Luca Farinelli

 

Often, especially today, a film idea is discussed, revised and honed for years before seeing the light of day. Sometimes, though, it comes into being compelled by an internal force that crushes all obstacles. The idea of making a film was a distant thought when Jonathan Nossiter gathered four winemakers and a cinematheque director at Pacina in the Siena countryside at the end of summer in 2013.
It
must have been the meal, the magic location, the right company, Jonathan's galvanizing, his ability to shoot live, along with Paula, playing with the surprises of improvisation. While the food was being prepared, an unusual discussion arose on why we do our work (winemaking and film preservation), and with it the idea, the need for a film took over Jonathan: Natural Resistance. Nossiter made an open, brave film that deftly combines political and poetic arguments. A film that addresses the big issues of our present by creating a conversation between films and winemakers, an original relationship between different cultures. Between those who work on transmitting our cinematographic heritage and those who produce wine according to age-old methods.
We
live in a time of transition, between two centuries, between two millennia, in which the only thing certain appears to be the need to wreck and to physically destroy the means and the places of the past, to intangibly delete cultures and experiences.
Film
is no longer central to the media universe. Theaters are closing or shrinking in size. Digital technology is replacing the use of film. But today more than ever anyone can make a film, and the language of moving images permeates the life of the inhabitants of the earth. For the first time in human history, the number of people living in the city exceeds the number of rural inhabitants. And yet today more than ever there is a spreading global awareness that we need to reconsider our lifestyle, to protect our planet and to revive working the land. Are the winemakers the vanguard of a vaster movement that demands rethinking the financial rules driving national governments or a last pocket of resistance of a world destined to be erased? The questions Jonathan asks have no answer, but his provocation captures the complexity of our present.
Is
it the duty of a film archive today to await the continuously announced death of cinema or to renew its strategy by thrilling audiences and creating in them an appreciation of moving images that is deeper and richer than the one they risk having today from seeing films that are all the same?
At
festivals as at wine fairs repetition of the same threatens to eradicate the emotion of diversity, the most valuable experience human culture has to offer.
The
years that lie ahead of us are crucial to defining the world we will leave behind to our children. A world where culture is shoved in the corner and all diversity is burned to make way for imperative economic growth or a world that cares about the future and therefore cherishes the past? Natural Resistance is a small contribution to these considerations.

Gian Luca Farinelli

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Documentari
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
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