Italia 1909
Prima parte: La storia in costume
IULIUS CAESAR (Italia/1909) R.: Giovanni Pastrone
IL PICCOLO GARIBALDINO (Italia/1909)
LA SIGNORA DALLE CAMELIE (Italia/1909)
SPERGIURA! (Italia/1909)
CRETINETTI RE DEI LADRI (Italia/1909)
Nell'autunno del 1908 la stampa cinematografica specializzata annuncia con enfasi l'arrivo sugli schermi italiani dei pregevoli "film d'arte" provenienti dalla Francia: secondo le previsioni L'Arlesienne, L'Empreinte, L'Assassinat du duc de Guise riscuotono il meritato successo di pubblico e critica; solo qualche mese più tardi anche l'Italia può vantare una casa di produzione che, sull'esempio delle francesi S.C.A.G.L. e Film d'Art, intende realizzare unicamente film a soggetto storico - letterario. Viene infatti costituita a Roma la Film d'Arte Italiana, società statutariamente legata alla Film d'Art e alla Pathé Frères, che nel 1909 avvia una prestigiosa produzione di "films artistiche", con soggetti tratti da celebri opere letterarie e teatrali. Nel primo anno di attività la F.A.I. porta nelle sale italiane Carmen, Otello e La signora delle camelie dall'omonimo romanzo di Alexandre Dumas figlio. Il tanto agognato sodalizio tra cinema e arte sembra ormai fatto compiuto e se in Francia illustri drammaturghi come Edmond Rostand prestano la loro opera al cinematografo, in Italia la S.A.F.F.I. - Comerio si assicura, proprio nel 1909, la collaborazione di Gabriele D'Annunzio, mentore indiscusso della scena culturale nazionale. La febbre dell'arte contagia ben presto l'intero movimento cinematografico italiano con il lancio delle riduzioni cinematografiche dei capolavori di Schiller (La campana, Cines e L'ostaggio, Ambrosio), di Dumas (La signora di Monserau e I tre moschettieri, Cines), di Defoe (Il naufrago, Ambrosio), di Gautier (Capitan Fracassa, Pasquali & Tempo), di Balzac (Spergiura!, Ambrosio).
Il cinematografo affronta senza timori le vette siderali della letteratura di ogni tempo: le tragedie shakespeariane diventano soggetti privilegiati tanto che l'Itala nel 1909 produce Giulio Cesare, mentre la Cines e la F.A.I. portano rispettivamente sullo schermo Macbeth e Otello; nello stesso anno sempre la Cines si misura con Alessandro Manzoni (L'Innominato) e la S.A.F.F.I. - Comerio addirittura con Dante Alighieri (Saggi dell'Inferno dantesco).
Ma non è solo la letteratura ad accendere gli entusiasmi di produttori e pubblico: il cinema si dimostra una volta di più macchina del tempo in grado di riesumare dal passato vicende storiche e gesta eroiche. Con una sorta di resurrezione archeologica si riportano alla luce (dei proiettori...) i miti dell'antica Grecia e i drammi dell'epoca romana; nel buio delle sale si rianimano le congiure di palazzo del Rinascimento, riprendono vita le glorie e le tragedie della Rivoluzione francese e dell'epopea napoleonica.
La Storia proiettata nel presente: è questo il miracolo del cinematografo, tanto più se il passato è prossimo; in accordo con il motto "dilettare ed istruire" caldeggiato dalla stampa specializzata e dalle istituzioni statali, le imprese degli eroi del Risorgimento italiano diventano soggetti cinematografici e film come Il piccolo garibaldino e Il conte Confalonieri, martire dell'indipendenza italiana contribuiscono non poco a rafforzare tra il pubblico popolare che affolla le sale quel sentimento di identità nazionale che nell'Italia di inizio '900 si dimostra ancora fragile ed incerto.
(Giovanni Lasi)
Seconda parte: Il lavoro e gli svaghi - i "dal vero" nella produzione italiana"
LA FESTA DEI GIGLI A NOLA (Italia/1909)
SAVOIA CAVALLERIA (Italia/1909) R.: Giovanni Vitrotti
MATRIMONIO ABISSINO (Italia/1909) R.: Roberto Omegna
L'NDUSTRIA DELLA CARTA ALL'ISOLA DEL LIRI (Italia/1909)
IL TRAFORO DEL LOETSCHBERG (Italia/1909)
PRIMO GIRO CICLISTICO D'ITALIA (Italia/1909)
IL POLENTONE A PONT CANAVESE (Italia/1909) R.: Giovanni Vitrotti
I film "dal vero" italiani del 1909 sono circa 180, più della metà dei 335 film a soggetto. Le riprese documentarie, fin dalle origini espressione di sicuro richiamo e oggetto di esportazione, hanno assunto accanto al filone comico seriale e ai film storici in costume un peso ragguardevole nelle strategie di mercato delle case nostrane, sia in termini di scelte produttive e distributive, sia quanto a esiti realizzativi. E ciò si verifica per le società più importanti come per le minori. Le abilità artistiche profuse nella registrazione degli accadimenti e della realtà non di rado coniugano sapiente fattura tecnica e fotografica, capacità nella messa in scena e nella costruzione dello spazio, costruzione moderna del racconto filmico. Ne è la riprova questo programma, per la prima volta in grado di comporre per quantità e qualità dei documenti un tessuto visivo autonomo e completo, una carta d'identità del Paese storicamente riconoscibile nei fatti di costume e nelle sue diverse manifestazioni e ritualità sociali.
Costretti a citare solo alcuni dei titoli dell'anno, particolarmente preziosi ci sembrano quei film che restituiscono la dimensione del lavoro e le sue forme di organizzazione quali L'industria della carta all'Isola del Liri (Cines), Il baco da seta (S.A.F.F.I.-Comerio), L'industria del legno nel Cadore (Ambrosio) e Traforo del Loetschberg (A. Croce).
Si affina la pur pionieristica tradizione del vedutismo e dello sguardo dell'operatore confrontato col paesaggio nudo in Paludi pontine (Helios Film), Gole del sagittario (Cines) e Un giro per Napoli (Vesuvio Films), mentre la vita collettiva è scandita dalle manifestazioni civili e religiose come Il polentone a Pont Canavese (Ambrosio) di atmosfera carnevalesca e La festa dei gigli a Nola (Cines), processione dalla tradizione millenaria oltreché titolo del 1909 ritrovato di recente. Le esercitazioni e le manifestazioni sportive rappresentano una fetta importante della produzione con Aviazione a Brescia e Il Palio di Siena (A. Croce), Corse ippiche a Mirafiori e Savoia cavalleria (Ambrosio) insieme al Giro ciclistico d'Italia (S.A.F.F.I.-Comerio) che festeggia il traguardo dei cent'anni.
L'attività documentaristica non si riduce alla sola rappresentazione che il Paese da di sé ma contribuisce a ridefinire l'immaginario esotico degli italiani con La caccia al leopardo e Il viaggio del Duca degli Abruzzi al K2 (Ambrosio) e Stoccolma pittoresca (Pasquali e Tempo), laddove invece Matrimonio abissino (Ambrosio) è una prova concreta della politica coloniale italiana in Africa.
(Luigi Virgolin)
Presentano Giovanni Lasi e Luigi Virgolin
Accompagnamento al piano di Antonio Coppola
Tariffe:
Numero posti: 174
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