ZAZA

(USA/1923) R.: Allan Dwan. D.: 72'

Sog.: dalla pièce omonima di Pierre Berton e Charles Simon. Scen.: Albert Shelby Le Vino. F.: Hal Rosson. Int.: Gloria Swanson (Zaza), H.B. Warner (Bernard Dufresne), Ferdinand Gottschalk (duca di Brissac), Lucille La Verne (zia Rosa), Mary Thurman (Florianne), Yvonne Hughes (Nathalie), Riley Hatch (Rigault), Roger Lytton (impresario teatrale), Ivan Linow (l'Apache). Prod.: Adolph Zukor per Famous Players-Lasky Corporation. Pri.pro.: 16 settembre 1923 35mm. L.: 2011 m. D.: 73' a 24 f/s. Bn. Didascalie inglesi / English intertitles
Da: Library of Congress

Accompagnamento al piano di Gabriel Thibaudeau


Pur nell'estrema attenzione di Dwan a contenere le spese, Zaza risultò un magnifico film, che ancor oggi ci appare più opulento della versione girata da Cukor nel 1939. Dwan aveva suggerito allo studio che New York sarebbe stata una location più adatta ad evocare un paesaggio urbano europeo, e per accentuare l'atmosfera volle solo comparse francesi, che non parlavano una parola d'inglese... ancor più sofisticata la scelta di mostrare al direttore della fotografia, Hal Rosson, una serie di quadri di Toulouse-Lautrec, per fargli visualizzare lo spirito dei café parigini. [...] Zaza era basato su una pièce francese di Pierre Berton e Charles Simon, che David Belasco aveva portato sulle scene di New York con grande successo nel 1899, solo pochi mesi dopo la première  parigina. La storia è quella d'una cantante di provincia dalle grandi ambizioni, che cede al fascino di uno dei suoi ammiratori, poi viene a sapere che l'amante è sposato e ha una figlioletta che lo adora, e pone fine alla relazione. Anni dopo, quando ormai Zaza è una stella delle scene parigine, l'amante ritorna: ma lei gli dice che lo ama come si ama qualcuno che è morto, che serberà sempre il suo ricordo e non vuole rivederlo mai più. Il soggetto offriva dunque il coinvolgente ritratto di una donna che soffre per amore, riversa ogni sua passione nell'arte e raggiunge così indipendenza e pace interiore. Ma il personaggio di Zaza riflette l'epoca della sua creazione; è una donna che, per quanto grande sia l'affermazione personale che ha raggiunto, deve comunque lasciare l'uomo che ama a una più rispettabile rivale. Se già la versione del 1915, con Pauline Frederick, preferiva sfruttare la natura risquée della storia sfumandone l'aspetto drammatico, Dwan, che aveva a disposizione Gloria Swanson, poté dar vita a un'immagine in maggior sintonia con i liberati anni Venti: e per prima cosa l'ambientazione venne spostata da fine Ottocento all'epoca della Prima guerra mondiale [...] Dwan lavora padroneggiando l'economia narrativa, e il film ricco d'atmosfera riesce a esprimere un'ampia gamma di sentimenti. La sua scena finale, un momento sospeso ai bordi della felicità, scivola dritto verso l'eternità.

Frederic Lombardi, Allan Dwan and the Rise and Decline of Hollywood Studios, McFarland, Jefferson  NC 2013


Although Dwan took steps to limit the budget, Zaza is a handsome  film  that still looks more opulent than the 1939 remake directed by George Cukor. Dwan had told the studio that New York would be better locale to achieve the European background for Zaza. He claimed that for atmosphere he used French-speaking extras, who couldn't speak a word of English... On a more practical level, Dwan arranged for his cameraman, Hal Rosson, to see a display of the piantings of
Toulouse-Lautrec to visualize the spirit of French cafés [...].
Zaza was based on a French play by Pierre Berton and Charles Simon. In January 1899, a few months after Gabrielle Réjeane starred in
the Paris première, a version produced by David Belasco opened in New York with Mrs. Leslie Carter in the title role. It was a great success. [.....] The play is about a small town singer of great ambitions, who falls for one of her wooers - but when she learns that he is married and has a little girl who idolizes him, she breaks off the affair. Years after, when Zaza has won wealth and fame on the Parisian stage, her lover comes to see her. Zaza  says she loves him as she does
someone who is dead, and while she will retain sweet memories of him, she never wants to see him again. Zaza provides an affecting portrait of a woman who suffers greatly in love but pours her
life into her art and achieves independence and inner peace. But the character of Zaza also reflects the era of her creation. No matter how great her success, Zaza must leave the man she loves to a more respectable woman. For the 1915 version [with Pauline Frederick], reviews suggest that Famous Players wanted to exploit the
oh-là-là quality of the play while toning down the tragic aspect [...]; with Swanson, Dwan could project an image suited for the liberated 1920s. The story was updated from the 1890s to the period just before the World War 1 [...]. Dwan again shows his great economy in storytelling and his film  is rich in atmosphere, while running the full game
of feelings. His final shot, showing a moment preserved at the edge of happiness, seems to glide into eternity.

Frederic Lombardi, Allan Dwan and the Rise  and  Decline  of Hollywood  Studios, McFarland, Jefferson NC 2013

 

segue
ZAZÀ (Francia/1913) R.: Adrien Caillard D.: 18'. Did. francesi

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Dettagli sul luogo:
Via Marconi, 14
Numero posti: 362
Aria condizionata
Info: 051224605