Proiezioni:
Lunedì 30 giugno 2014
Cinema Jolly
15.45
Martedì 1 luglio 2014
Cinema Jolly
09.30

NIGHT NURSE

(L'angelo bianco, USA/1931) R.: William Wellman. D.: 69'. V. inglese  

T. it.: L'angelo bianco. Sog.: dal romanzo omonimo di Grace Perkins. Scen.: Oliver H.P. Garrett. F.: Barney McGill. M .: Edward M. McDermott. Scgf.: Max Parker. Mus.: Leo F. Forbstein. Int.: Barbara Stanwyck (Lora Hart), Joan Blondell (Maloney), Ben Lyon (Mortie), Clark Gable (Nick), Blanche Frederici (Mrs. Maxwell), Charlotte Merriam (Mrs. Ritchey), Charles Winninger (Dr. Bell), Marcia Mae Jones (Nanny). Prod.: Warner Bros. Pictures, Inc.
35mm. D.: 69'. Versione inglese / English version 
Da: Filmoteca Eşpañola per concessione di Park Circus

 

La solidarietà femminile si scontra con le difficoltà lavorative e la corruzione delle classi privilegiate in un buddy cop movie pre-codice Hays dove l'accoppiata di poliziotti è sostituita da due infermiere di notte che cercano di guadagnare qualche dollaro e di tenersi alla larga dai guai. Barbara Stanwyck e Joan Blondell stringono amicizia durante il tirocinio, e malgrado l'intreccio abbastanza serio e complesso il film non tradisce mai la forza e la semplicità di quel cameratismo, tanto che Wellman spesso interrompe l'azione per assaporare i tanti gesti con cui le due ragazze si proteggono a vicenda in un mondo patriarcale. La macchina da presa si concentra spesso sulle loro mani e su come, quando occorre, un'amica stringa quella dell'altra, cosa che accade durante un'impressionante operazione chirurgica. Questo legame e la forza che la Stanwyck ne trae tornano utili quando le ragazze devono occuparsi di due sorelline malate che si trovano in balia di un losco autista (un giovanissimo Clark Gable) intenzionato a ucciderle per impadronirsi dei loro fondi fiduciari.
Fu proprio questo film sull'amicizia a segnare l'inizio del legame di profondo affetto che unì per tutta la vita Barbara Stanwyck e il regista. Night Nurse fu la prima delle loro cinque collaborazioni, e i due parlavano spesso dell'immenso piacere di lavorare insieme. Nella prefazione a William A. Wellman di Frank Thompson, Stanwyck scrive: "Ecco una delle cose più belle che mi siano mai capitate: una scrittrice, Ella Smith, stava scrivendo un libro su di me e chiese [a Wellman] alcune frasi da inserire nel testo. Ne sono orgogliosa, e vi prego di portare pazienza se cito quelle parole. Le ho a casa, incorniciate. Quando Bill morì, Ella Smith mi regalò la citazione perché Bill l'aveva scritta a mano. Eccola: 'In un'intervista, miss Stanwyck mi definì uno dei suoi registi preferiti e concluse dicendo: voglio bene a quell'uomo. Inutile dire che ne fui molto orgoglioso e che mi venne un groppo alla gola, cosa che non mi succede molto spesso. Barbara Stanwyck: voglio bene a quella ragazza. Firmato Bill Wellman'. E dunque, ancora una volta: mi manchi, Bill Wellman, ti voglio bene". 

Gina Telaroli 

 

Female solidarity comes up against the challenges of labor and sinister drunken privilege in a pre-Code buddy cop movie where the cops are actually lowly night nurses just trying to earn a buck or two without too much trouble. Barbara Stanwyck and Joan Blondell become fast pals while going through their nursing training, and despite a rather intricate and serious plot line that develops, the picture never betrays the simplicity of that paldom and its power, with Well-man often stopping the action at hand to relish the various ways they look out for each other in a patriarchal world. He focuses attention on their hands and how, when necessary, they hold each other's, as they do during an overwhelming surgery. Those bonds and the strength Stanwyck fosters from it come in handy when the ladies find themselves working shifts caring for two sick sisters caught in a devious chauffeur's (a very young Clark Gable) scheme to subtlety knock them off and steal their trust funds.
It is fitting that a movie about friendship would spur a lifelong friendship between its star and director.
Night Nurse was the first of Barbara Stanwyck's five collaborations with Wellman, and both of them would cite their immense enjoyment of working with each other. In the foreword to Frank Thompson's William A. Wellman, she writes: "One of the nicest things that has ever happened to me is this: A writer, Ella Smith, was doing a book on my work and she asked him [Wellman] for a quote for said book. Because of my pride, please bear with me if I tell you what it says. It is framed and in my home. When Bill died, Miss Smith gave it to me because Bill had written it in longhand - so here it is: 'On one of Miss Stanwyck's interviews she mentioned me as one of her favorite directors and ended with 'I love that man.' Needless to say I was very proud and had a lump in my throat which does not happen to me very often - Barbara Stanwyck - 'I love that girl.' Signed - Bill Wellman.' And so again - I miss you, Bill Wellman. I love you". 

Gina Telaroli 


 



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