Mercoledì 2 luglio 201410.15
Cinema Lumière - Sala Scorsese

ZWEI WELTEN / BRÜDER

ZWEI WELTEN
(Due mondi, Germania/1929) R.: Werner Hochbaum. D.: 16'. V. tedesca

[Due mondi] Scen: Heinrich Braune. F.: Gustav Berger. Prod.: Werner Hochbaum Filmproduktion GmbH. 35mm. D.: 16'. versione tedesca / German version. Da: Bundesarchiv, Filmarchiv Austria


BRÜDER
(Germania/1929) R.: Werner Hochbaum. D.: 64'. V. tedesca

[Fratello] T. int.: Brother. Scen.: Werner Hochbaum. F.: Gustav Berger. Int.: Gyula Balogh (il figlio), Erna Schumacher (la vecchia madre), Ilse Berger. Prod.: Werner Hochbaum Filmproduktion GmbH. 35mm. L.: 1731 m. D.: 64'. Bn. versione tedesca / German version. Da: Deutsche Kinemathek per concessione di Filmarchiv Austria

Brüder è l'opera prima di Werner Hochbaum, nonché il film che inaugurò la sua riscoperta quando nel 1973 gli storici del cinema della Germania Est lo salvarono dall'oblio. Commissionato dal sindacato portuali e finanziato dal Partito socialdemocratico di Amburgo, narra lo storico sciopero dei marittimi del 1896-97 attraverso il dramma di due fratelli, uno portuale e l'altro poliziotto. Nel momento critico la solidarietà di classe vince sulla lealtà familiare. Le scene che ritraggono le difficili condizioni di vita nelle case operaie, filmate sul posto, affermano la necessità della lotta.
Realizzato con la precisa volontà di "creare un film proletario tedesco con pochi mezzi" ricorrendo soprattutto ad attori non professionisti, Brüder è al contempo un film modesto e audace nelle sue aspirazioni. Regista, sceneggiatore e produttore, più che narrare vicende individuali Hochbaum preferisce osservare pazientemente un ambiente sociale e allineare dettagli significativi. Il prologo percorre una Amburgo invernale come in una sinfonia urbana, poi dalla scena in cui un poliziotto spintona un ubriaco si passa a un montaggio ejzenštejniano di simboli germanici dell'autorità statale. Affermato il contrasto tra la stazione di polizia e l'angusto appartamento del lavoratore portuale, Brüder si dispone in modalità social-realista con una forte componente simbolica. Il simbolismo si dilata nel cortometraggio Zwei Welten, commissionato dal Partito socialdemocratico. Hochbaum ricicla immagini di Brüder in un montaggio che illustra la lotta di classe: i disoccupati marciano, i privilegiati giocano oziosamente a golf e a tennis. Il lavoratore stanco si toglie il cappotto, l'industriale indossa per scherzo una fascia da braccio con la svastica. "A voi decidere: dittatura o democrazia..."

Joachim Schätz

 

Brüder is Werner Hochbaum's feature debut, as well as the film that ushered in his rediscovery when it was saved from obscurity by East German film historians in 1973. Commissioned by the dockworkers' union and financed via the local Social Democratic party, it retells Hamburg's historic dockers' strike of 1896-97 as a family drama: one brother is a dockworker, the other a policeman. When push comes to shove, class solidarity trumps familial loyalty. Shots of harsh conditions in the workers' quarters, filmed on location, attest to the necessity of continued struggle. Starting with a mission statement ("to create a German proletarian film with simple means") and featuring mostly non-professional actors, Brüder is both modest and bold in its aspirations. Director-writer-producer Hochbaum eschews individualized storytelling in favor of patiently surveying a milieu and stringing together significant details. The prologue strolls through wintry Hamburg as if in a city symphony, then jumps from a policeman pushing a drunk to an Eisenstein-inspired montage of Germanic symbols of state authority. After measuring the police station against the worker protagonist's cramped apartment, Brüder settles into an observant social-realist mode shot through with striking symbolism. This mode is continued in the short subject Zwei Welten, a local campaign film for the Social Democratic party. Hochbaum fits some recycled material from Brüder into a montage of class contrast. While the jobless are marching, idle feet are playing golf and tennis. As the drained worker gets out of his coat, the industrialist is trying on a swastika armband for laughs. "All of you decide: dictatorship or democracy..."

Joachim Schätz

Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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