MACISTE ALL'INFERNO

(Italia/1962) R.: Riccardo Freda. D.: 90'. V. italiana


Sog.: Eddy H. Given [Ennio De Concini]. Scen.: Piero Pierotti, Oreste Biancoli. F.: Eddy H. Given [Ennio De Concini]. M.: Ornella Micheli. Scgf.: Andrea Crisanti. Mus.: Carlo Franci. Int.: Kirk Morris (Maciste), Hélène Chanel (Martha Hunt, Fania), Angelo Zanolli (Charley Low), Donatella Mauro (Doris), Charles Fawcett (il dottore), Vira Silenti (Marta giovane), John Francis Lane (il valletto di Marta). Prod.: Ermanno Donati, Luigi Carpentieri per Panda Cinematografica. 35mm. D.: 90'. Col. Da: CSC - Cineteca Nazionale

 

Nel XVIII secolo, in un villaggio della Scozia, Martha Gunt viene condannata al rogo per stregoneria. Un secolo dopo, un'altra donna che porta lo stesso nome subisce la stessa condanna, ma Maciste scende all'inferno per venire a capo della maledizione. Freda, ormai lanciato nel gotico, più che un remake del film omonimo di Guido Brignone (1925) realizza una spericolata commistione di generi, avanzando nei territori del B-movie: la storia escogita anche un espediente per riciclare come flashback le scene dei precedenti film di Maciste realizzati dai produttori Donati e Carpentieri. "Trama delirante e film realizzato con pochissimi mezzi: eppure la mano sicura di Freda si nota eccome! Ad esempio, il montaggio alternato tra il terrore di Vira Silenti e l'assalto al castello vale il famoso bellissimo finale di Aquila nera (e non solo perché il castello sul lago di Bracciano è lo stesso). Il clima da horror contiene alcuni cliché del genere (ad esempio l'uso dello zoom nell'interno della taverna), ma è contrassegnato dal senso del peccato tipico del cinema di Freda. [...] Freda fa sembrare le grotte di Castellana, dove il film è ambientato quasi per intero, come una sorta di inferno del Doré."

Steve Della Casa, Marco Giusti, Il grande libro di Ercole. Il cinema mitologico in Italia, Edizioni Sebinae - Csc/ Cineteca Nazionale, Roma 2013

 

In the eighteenth century in a Scottish village, Martha Gunt is burned at the stake for witchcraft. One century later, another woman with the same name meets the same fate, but Maciste descends into hell to get to the bottom of the curse. Freda, no stranger to Gothic work, rather than doing a remake of Guido Brignone's 1925 film of the same title made a daring mix of genres, moving into B-movie terrain: the story even employs flashbacks as a ploy for recycling scenes from previous Maciste films produced by Donati and Carpentieri. "A rambling plot and a film made with very little means: and yet there is no mistaking Freda's sure hand! For example, the alternation of Vira Silenti's terror with the attack on the castle is in the same league as the wonderful finale of Aquila nera (and not just because they use the same castle near Lake Bracciano). The film's horror aesthetic contains some genre clichés (for example, the zoom shot inside the tavern), but it is marked by the sense of sin that was characteristic of Freda's work. [...] Freda makes the Castellana Caves, where most of the film was shot, look like the Inferno imagined by Doré."

Steve Della Casa, Marco Giusti, Il grande libro di Ercole. Il cinema mitologico in Italia, Edizioni Sebinae - Csc/Cineteca Nazionale, Roma 2013

Dettagli sul luogo:
Via Marconi, 14
Numero posti: 362
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Info: 051224605