AQUILA NERA

(Italia/1946) R.: Riccardo Freda. D.: 111'. V. italiana


Sog.: dal racconto Dubrovskij di Aleksandr Puškin. Scen.: Mario Monicelli, Steno, Riccardo Freda. F.: Rodolfo e Guglielmo Lombardi. M.: Otello Colangeli. Scgf.: Arrigo Equini. Mus.: Franco Casavola. Int.: Rossano Brazzi (Vladimir Dubrovskij), Irasema Dilian (Masha Petrovic), Gino Cervi (Kirila Petrovic), Rina Morelli (Irene), Harry Feist (Serge Ivanovic), Paolo Stoppa (un bandito), Gina Lollobrigida (schiava kirghiza). Prod.: Nino Angioletti per CDI. 35mm . D .: 111'. Bn . Versione italiana / Italian version Da: CSC - Cineteca Nazionale

 

Russia, inizio dell'Ottocento. Vladimir Dubroskij, allievo ufficiale, tornato a casa trova i suoi averi usurpati dal perfido Kirilla Petrovic. Datosi alla macchia, organizza una resistenza contro l'usurpatore con la sua banda, sotto il nome di Aquila Nera. E un giorno, si imbatte nella bellissima figlia di Petrovic... Il primo film di Freda nel dopoguerra, terza versione cinematografica di un racconto di Puškin (dopo quella americana di Clarence Brown con Rodolfo Valentino e quella russa del '37 di Alex Ivanovskij) è un immenso successo commerciale: primo posto al box office nazionale. "Freda si serve del film d'avventure per esaltare le forze della vita, all'opposto dei canti funebri del calligrafismo (basta confrontare il film a Un colpo di pistola, altro adattamento da Puškin, di Castellani). Freda si appassiona altresì a dare pieno rilievo a dei personaggi di eroi individualisti che forgiano con le proprie mani e contro ogni ostacolo il proprio destino. E anche in questo caso, Freda è controcorrente. Volta le spalle alla grisaille unanimista del neorealismo, alla rassegnazione più o meno esplicita, così come alla sua prodigiosa capacità di attenzione al presente. Prima di tutto, la sua opera è quella di un maestro di stile dalle qualità molteplici le cui preferenze e scelte vanno spesso nel senso del gusto del grande pubblico. Ritmo sapiente del découpage; splendida stilizzazione della ricostruzione plastica; scene d'azione collettive, duelli e inseguimenti dal brio sfrenato; fantasia e potenza: perché queste qualità dovrebbero essere lasciate al solo cinema americano?"

Jacques Lourcelles

 

Russia, at the beginning of the 1800s. Vladimir Dubroskij, a cadet, returns home to find that his property has been confiscated by the evil Kirilla Petrovic. After going into hiding, he organizes a rebellion against the usurper with a band under the name Black Eagle. One day Dubroskij runs into Petrovic's beautiful daughter... Freda's first post-war film, the third cinematic adaptation of Pushkin's story (after Clarence Brown's American version with Rudolph Valentino and Alex Ivanovskij's Russian version from '37) was a huge commercial success: the top box office in Italy. "Freda uses adventure film to intensify the sense of vitality as opposed to a funereal ode to form (just compare it to Castellani's Un colpo di pistola, another Puškin adaptation). Freda is also keen on fully drawing out individualist heroes who make their own destiny no matter what obstacles they encounter. In this regard, Freda went against the mainstream. He turned his back on the unanimist grisaille of Neorealism, its fundamentally explicit resignation and its portentous attention to the present. His is the work of a multifaceted master of style whose preferences and choices often go in the direction of the general public's taste. Skillful découpage; splendid stylization of the reconstruction; vivacious collective action scenes, duels and chases; imagination and power: why should these qualities only be associated with American cinema?"

Jacques Lourcelles

Dettagli sul luogo:
Via Marconi, 14
Numero posti: 362
Aria condizionata
Info: 051224605