1914. IL CINEMA E LA MODA /2
WIE ES NOCH KOMMEN WIRD
(Francia/1910-1914) D.: 5'. Did. tedesche
MAISON FIFI
(Germania/1914) R.: Viggo Larsen. D.: 39'. Did. olandesi
Genealogia della fashion leader
Nel 1914, le attrici cominciavano a diventare star - e a dettare la moda. Le newyorkesi andavano a vedere i film francesi per prendere appunti sulle ultime novità della moda parigina: "I costumi indossati da Mlle Josette Andriot erano assolutamente un sogno", scriveva Agnes Egan Cobb. "La gonna di satin bianco aveva un taglio a vita alta... da cui morbide pieghe scendevano fino a formare un breve strascico. Un unico fiore di velluto ricadeva dal punto vita".
La sfilata degli abiti della star, che cambiano a ogni scena, definisce la fibra estetica e il ritmo del diva film italiano: Sangue bleu e Fior dimale ne sono magnifici esempi. Da una recensione di Alberto Bruno, veniamo a sapere che "l'eccezionale sfoggio di toilettes" di Lyda Borelli in Fior di male "ha provocato numerose esclamazioni di stupore e ammirazione da parte del pubblico".
Negli anni precedenti, artiste della scena teatrale avevano raggiunto uno status divistico: tra il 1910 e il 1911 Stacia Napierkowska apparve - più modella tuttavia che fashion leader - nelle pubblicità di cappelli, borse, cosmetici. Ma le vere icone della moda del passato erano le dame delle più alte sfere sociali, come Elisabeth, contessa Greffulhe. I sessanta secondi nei quali la vediamo, leggermente fuori fuoco, presentare con consumata eleganza un abito da sera (di Worth?) sono proba- bilmente il film più raro di quest'intera edizione del Cinema Ritrovato. "Tutto il mistero della sua bellezza è nella luce che emana, nell'enigma soprattutto dei suoi occhi. Non ho mai visto una donna così bella", scriveva Proust dopo averla incontrata per la prima volta, nel giugno 1892.
Commedie, backstage, colore
Naturalmente, il cinema comincia molto presto a sfruttare il lato ridicolo della moda, prendendosi gioco di cappelli dalla tesa assurdamente larga, o della gonna troppo stretta sotto le ginocchia, a quanto sembra lanciata da Poiret intorno al 1910 (Wie es nochkommen wird). Sarti, modiste, modelle figurano come protagonisti tanto di commedie che di tragedie, alle quali il mondo della moda offre un'ambientazione attraente. La disinvolta e graziosa Mademoiselle Fifi (Wanda Treumann) porta modelli francesi e turbamenti erotici in una città di provincia tedesca, mentre a Parigi la mania per la moda orientale - ancora Poiret - aiuta un sarto a farsi pagare il conto da un cliente di modi snob (L'Odalisque et la note du tailleur). Les Misères de l'aiguille, una produzione a basso costo d'ispirazione politica (e con Jeanne Roque, alias Musidora, nel suo primo ruolo cinematografico), descrive le condizioni di vita e di lavoro che portano una lavorante di sartoria sull'orlo del suicidio. Questo piccolo film amatoriale forma una strana coppia con Fior di male, dove Lyda è una prostituta salvata dal suicidio che lavora come modista...
Le più profonde connessioni tra cinema e moda, tuttavia, risiedono nella con- divisione dei materiali di base: cotone, cellulosa. E tinture all'anilina, usate per imbibire e colorare a pochoir le copie positive in bianco e nero. I colori del cinema muto, al loro massimo splendore nei primi anni Dieci, sopravviveranno fi ai pieni anni Venti, non a caso, nei newsreel di moda.
Mariann Lewinsky
A Genealogy of the Fashion Leader
By 1914, film actresses could become stars - and fashion leaders. Women in New York went to see French films to take notes on thelatest Parisian fashions. "The costumes worn by Mlle Josette Andriot were perfect dreams", writes Agnes Egan Cobb. "The skirt was ofwhite satin draped high in the front... and fell in graceful folds, forming a short pointed train. A single flower of velvet dropped from thewaist-line".
The catwalk of the star's dresses, changing from scene to scene, is essential to the aesthetic fabric and rhythm of the Italian diva fi Sangue bleu and Fior di male are beautiful examples. And we know from a review by Alberto Bruno that Borelli's "extraordinary display ofdresses" in Fior di male "provoked many exclamations of wonder and admiration from the public". Before that, stage artists likeNapierkowska could achieve star status; and she did appear - more like a model than a fashion leader - in advertisments for hats, handbags, and cosmetics published around 1910-1911. But the true fashion leaders of the past were ladies of the very highest levels of society, such as Elisabeth, Comtesse Greffulhe. The one minute we can watch her, not quite in focus, presenting with consummate elegance an evening dress (by Worth?) might easily be the rarest footage of the entire week of this year's festival. "All the mystery of her beauty lies in the radiance, the enigma of her eyes. I have never seen a woman so beautiful", wrote Proust after having met her for the first time, in June 1892.
Comedy, Backstage, Colour
Of course, cinema very early on exploited the ridiculous side of fashion, making fun of impossibly wide hats, or the hobble skirt, said to have been introduced by Poiret around 1910 (Wie es noch kommen wird). People working in the fashion business - tailors, milliners, models - appear as hero(in)es in both comedy and tragedy, with the fashion world providing an attractive setting. Pretty, loose Mademoiselle Fifi (Wanda Treumann) brings French fashion and erotic turmoil to a German provincial town, while in Paris the Oriental fashion craze - again Poiret - helps a tailor make a snobbish client pay his bills (L'Odalisque et la note du tailleur). Les Misères de l'aiguille, a low-budget production with political aims (and Jeanne Roque, alias Musidora, in her first film role), depicts the living and working conditions that lead a seamstress to the brink of suicide. This short amateurish drama forms a strange couple with Fior di male, with Lyda as a prostitute saved from suicide and reformed, working as a dressmaker. The deepest connections between fashion and film, however, are to be found in their shared basic materials: cotton, cellulose. And aniline dyes, used for tinting and stencil-colouring black & white positive prints. The colours of silent cinema, at their peak in the early 1910s, would survive into the 1920s, not surprisingly in fashion newsreels.
Mariann Lewinsky
Accompagnamento al piano di Maud Nelissen
Tariffe:
Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 051 2195311