'Sperduti nel buio'. Un film perduto
Giovanni Lasi parla del film perduto Sperduti nel buio
Il film Sperduti nel buio, girato da Nino Martoglio e Roberto Danesi nel 1914, trattiene già nel titolo il suo destino: l'ultima copia superstite scompare nel 1943, quando, prelevata a Roma dai nazisti in fuga, viene caricata, assieme ad altre centinaia di film, su un treno diretto verso nord. Da quel momento Sperduti nel buio - metafora onomastica della sorte di gran parte della filmografia degli anni Dieci - diventa l'araba Fenice del cinema muto italiano, l'inarrivabile oggetto del desiderio di ogni cine-archeologo. Osannato da alcuni critici come la radice del cinema neorealista italiano, il film, tratto dall'omonimo dramma di Roberto Bracco, nonostante la notorietà continua ad essere un oggetto misterioso, di cui, al netto delle teorie e delle dissertazioni postume, resta ben poco, se non le numerose brochure di lancio, le recensioni d'epoca e le numerose foto di scena ancora oggi conservate: tracce coeve, per lo meno visibili, che vale la pena di riconsiderare non tanto nel tentativo impossibile di ricostruire un film, ma solo per omaggiarne il ricordo.
Giovanni Lasi
The destiny of Sperduti nel buio, directed by Nino Martoglio and Roberto Danesi in 1914, is contained in its name: lost in the dark. The only remaining copy went lost in 1943 when the Nazis fleeing Rome loaded it on a train headed north with hundreds of other films. From that moment on Sperduti nel buio - a title that is almost a metaphor for most of the movies made in the 1910s - became the unicorn of Italian silent film, the unattainable object of desire of every film archeologist. Adapted from the eponymous play by Roberto Bracco, claimed by some critics to be the root of Italian neorealism, Sperduti nel Buio, for all its fame, continues to be a source of mystery. Little remains of the film if one leaves aside later theories and dissertations, après la lettre. What still exists are printed sources: a number of programme brochures, reviews and numerous film stills. Revisiting these documents and images is a worthwhile pur- suit, not as a vain attempt to reconstruct the film but as a tribute to its memory.
Giovanni Lasi
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