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Omaggio a Nagisa Oshima

15 marzo 2013
Diceva di sé: “Sono un indagatore del rapporto tra Eros e Thanatos”. Dopo la recentissima scomparsa lo scorso 15 gennaio, la Cineteca di Bologna dedica a Nagisa Oshima una retrospettiva di otto titoli, al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) dal 17 al 24 marzo, la maggior parte dei quali in versione originale con sottotitoli in italiano. Mettendo insieme i tasselli principali della lunga carriera di Nagisa Oshima, emerge il ritratto di uno dei più grandi cineasti giapponesi del Ventesimo secolo, trasgressivo e allo stesso tempo aperto al confronto culturale con l’Occidente, in grado di raggiungere un pubblico universale, sebbene la scelta dei temi e l’estetica sia senza dubbio fortemente ancorata al suo paese d’origine.

Autore di una nouvelle vague che ha aggredito politicamente e scardinato i linguaggi, Nagisa Oshima ha raccontato la giovane generazione del Giappone uscito sconfitto dalla Seconda guerra mondiale e colpito dalla bomba atomica, un paese ancora piuttosto tradizionalista, ma tuttavia in fermento e in rottura con la tradizione, gli usi, i costumi e la politica dominante. Ed è proprio Oshima in prima persona a ribellarsi nei confronti del vecchio cinema nipponico, mettendo in dubbio l'esistente, sin dall'esordio, avvenuto alla fine degli anni Cinquanta, spinto dal desiderio di sperimentarsi su un terreno più ampio.

L’omaggio a Oshima sarà inaugurato domenica 17 marzo alle ore 18 da L’impero dei sensi, film ispirato a un fatto di cronaca avvenuto nel Giappone del 1936: la storia di due amanti, la cui passione culmina nella tragedia. Un film girato tutto in interni in Giappone, i cui negativi sono stati spediti in Francia per lo sviluppo, nel tentativo di aggirare la censura, eterna nemica di Oshima, troppo scandaloso e libero per l’epoca. Anche in Italia l’uscita dell’Impero dei sensi è stata compromessa dalla censura: il 17 marzo la Cineteca ne propone la versione integrale.
Si proseguirà, sempre nella serata di domenica 17 marzo, con L’impero della passione alle ore 20.15: ambientazione all’aperto, la natura si unisce una violenta storia d’amore.
A seguire, alle ore 22.30, appuntamento con Il cimitero del sole; in cui cineasta conduce lo spettatore nei sobborghi di Osaka, luogo di affari criminali, in cui i disperati protagonisti donano sangue per guadarsi qualche soldo.

Dopo i primi tre film della retrospettiva, risalenti agli anni Sessanta e Settanta, giovedì 21 marzo alle ore 20.15 sarà il turno di Max amore mio, pellicola del 1986, produzione tutta francese, ma tormentata anch’essa dalla censura. Si tratta infatti della storia di una donna, appartenente all’alta borghesia francese e interpretata da Charlotte Rampling, che si innamora (corrisposta) di Max, uno scimpanzé.

Venerdì 22 marzo appuntamento in sala alle ore 18 con Notte e nebbia del Giappone, un film di stampo politico, un’analisi del Giappone e della sua storia recente (siamo nel 1960), nel contesto dei patti di sicurezza militare nippo-americani.
Si proseguirà alle ore 20 con Racconto crudele della giovinezza, opera dell’inizio degli anni Sessanta. Amore e passione conducono a un tragico epilogo nel film che ha ufficialmente inaugurato la via del Nuovo Cinema giapponese, dove la cinepresa segue le vicende dei due giovani protagonisti.
Sempre nel corso della serata di venerdì, ma alle ore 22, si torna negli anni Ottanta, esattamente nel 1983: tra i protagonisti di Furyo – Merry Christmas Mr. Lawrence due star della musica del calibro di David Bowie e Ryuichi Sakamoto, in una storia ambientata a Giava, nel 1942. Uno scontro tra due culture, due mentalità e due classi sociali. A firmare le musiche del film è lo stesso Sakamoto.

Sarà Tabù – Gohatto, ultimo lavoro registico di Oshima (1999), a chiudere la retrospettiva domenica 24 marzo alle ore 22. A Kyoto nel 1865, tra le fila della milizia speciale istituita dallo Shogun al potere viene reclutato un giovane ed esperto schermitore dall’aspetto androgino, che attira l’attenzione di tutti, innescando appetiti sessuali, rivalità e delitti. Ancora una volta, l’eterna tensione tra amore e morte.




Omaggio a Nagisa Oshima

Dal 17 al 24 marzo, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)

Domenica 17 marzo, ore 18
L’IMPERO DEI SENSI – Edizione integrale (Ai no Korida, Giappone/1976) di Nagisa Oshima (109’)
Nel 1972 Oshima si trova in Francia per promuovere il film Sorellina d’estate. Incontra il produttore Anatole Dauman. L’incontro sfocia in una co-produzione con la Francia per realizzare un film ispirato a un fatto di cronaca avvenuto in Giappone nel 1936: la storia di Sada e Kichi. Affascinato dalla pornografia, Oshima realizza L’impero dei sensi filmandolo tutto in interni, in Giappone, spedendo la pellicola in Francia per lo sviluppo del negativo, evitando in questo modo la censura del suo paese. La storia è nota: amour fou. Passione e morte. Qui nella versione integrale.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 20.15
L’IMPERO DELLA PASSIONE (Ai no borei, Giappone/1976) di Nagisa Oshima (104’)
È ancora Anatole Dauman a co-produrre L’impero della passione, insieme alla Oshima Productions. A differenza del precedente, qui a farla da padrone è l’ambientazione en plein air. La natura non è solo lo sfondo dell’azione, ma il contrappunto alla violenta storia d’amore che il film ci mostra. Aria, vento, terra, ogni elemento sembra contribuire alla visualizzazione di questa inarrestabile passione infernale, segnata da continui squilibri e segni di follia. Una storia di fantasmi, anche, ambientata nel 1895: l’anno della nascita del cinema.
Versione originale con sottotitoli italiani
Replica martedì 19 marzo, ore 18

Ore 22.30
IL CIMITERO DEL SOLE (Taiyo no hakaba, Giappone/1960) di Nagisa Oshima (87’)
Nel 1960 Oshima gira furiosamente tre film: Racconto crudele della giovinezza, Il cimitero del sole e Notte e nebbia del Giappone. Sono tre capolavori. Sono film che rendono perfettamente l’aria dei tempi. La storia de Il cimitero del sole è ambientata nei sobborghi di Osaka, e ruota intorno ad un affare criminale: l’apertura e la gestione di una serie di ambulatori in cui straccioni e senzatetto vanno per racimolare qualche soldo donando il loro sangue. Scontri tra bande rivali, tradimenti e doppi giochi. Violenza nichilista e senso di ebbrezza. Il Giappone in fiamme.
Versione originale con sottotitoli italiani
Replica giovedì 21 marzo, ore 18.30

Giovedì 21 marzo, ore 20.15
MAX AMORE MIO (Max mon amour, Francia-USA/1986) di Nagisa Oshima (92')
Negli anni Ottanta Oshima gira solo due film. Furyo e questo Max mon amour, una produzione francese. Lavora al soggetto del film e alla sceneggiatura insieme a Jean-Claude Carrière. La fotografia è di Raoul Coutard. La presenza di Carrière e la produzione di Serge Silberman ci autorizzano a considerare il film come una sorta di omaggio buñueliano. La storia infatti ruota intorno ai vizi e alle strane vicende di una famiglia francese dell'alta borghesia. Il marito scopre che la moglie si è innamorata di uno scimpanzé. Ricambiata. Max appunto.

Ore 22
L’IMPERO DEI SENSI – Edizione integrale (replica)
Al termine incontro con le psicoterapeute Stefania Artioli e Roberta Biolcati (Società Italiana di Psicodramma analitico)

Venerdì 22 marzo, ore 18
NOTTE E NEBBIA DEL GIAPPONE (Nihon no yoru to kiri, Giappone/1960) di Nagisa Oshima
È una diagnosi in forma filmica. La diagnosi, anzi, l'anamnesi di un paese e della sua storia recente, legata al patto di sicurezza militare nippo-americano che apre gli anni Sessanta. È un film politico, che mette in primo piano la carica rivoluzionaria di Oshima. Si apre con una scena di matrimonio tra un militante, studente negli anni Cinquanta, ora ricercato dalla polizia, e una studentessa di dieci anni più giovane. Film dialettico e corale: tutti gli invitati partecipano ad una specie di analisi politica collettiva. Per i giovani rivoluzionari la 'vecchia' sinistra ha ormai fatto il suo tempo.
Versione originale con sottotitoli italiani
Replica lunedì 25 marzo, ore 18

Ore 20
RACCONTO CRUDELE DELLA GIOVINEZZA (Seishun zankoku monogatari, Giappone/1960) di Nagisa Oshima (100')
Il valore di questo film è insindacabile, indiscutibile. Togliete il saluto a chi sosterrà il contrario. Il suo impatto è stato simile se non addirittura maggiore di quello di À bout de souffle di Jean-Luc Godard. È un film che tutti dovrebbero aver visto almeno una volta nella loro vita. È un film che mostra in ogni inquadratura la rabbia di un uomo e di come questa rabbia si rispecchi perfettamente in quella dei due giovani protagonisti. È un film rabbioso, sarcastico, distruttore, abbagliante. È una vertigine cromatica in cinemascope, formato adatto per i filmare i funerali, certo, ma del cinema di papà. Capolavoro.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 22
FURYO – MERRY CHRISTMAS MR. LAWRENCE (GB-Giappone/1983) di Nagisa Oshima (124')
Ci sono David Bowie, Tom Conti, Takeshi Kitano e Ryuichi Sakamoto... il casting sembra surreale. Invece no, il film esiste ed è magnifico. Prodotto da Jeremy Thomas è l'ennesima produzione internazionale di Oshima. Giava 1942. In un campo di prigionieri di guerra la tensione sale a causa di una sentenza di condanna a morte tramite hara-kiri comminata a una guardia coreana accusata di aver violentato un prigioniero olandese. Questo atto di violenza è come spesso in Oshima una cruciale forma di incontro, in grado di svelare, far emergere attriti, desideri, ricordi sepolti.
Al termine incontro con lo psicoterapeuta Roberto Pani (Società Italiana di Psicodramma analitico)
Versione originale con sottotitoli italiani
Replica mercoledì 27 marzo, ore 18

Domenica 24 marzo, ore 22
TABÙ – GOHATTO (Gohatto, Giappone/1999) di Nagisa Oshima (100')
Kyoto, per Oshima, è il luogo par excellence, evocatore di ricordi familiari, come egli ha mostrato nel magnifico Kyoto, My Mother's Place. Ma è anche il luogo in cui egli filma la folle storia di un samurai destinato a sconvolgere i rituali e gli schemi gerarchici della vita militare nipponica, nel 1865. Un magnifico angelo della morte, dall'aspetto androgino, attira l'attenzione dell'intera compagnia. C'è che si innamora perdutamente di lui. Chi ordisce assassinii. I suoi gesti sono secchi, quasi impalpabili, simili a quelli di un fantasma. Gohatto è tutto questo: la perfetta materializzazione del fantasma del desiderio.
Al termine incontro con gli psicoterapeuti Fabio Bruno e Chiara Zaniboni (Società Italiana di Psicodramma analitico)


Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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