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Movie: Box. Il grande cinema e la fotografia

19 febbraio 2013
Un incontro tra cinema e fotografia che trova vita nel nuovo volume edito da Contrasto Movie: Box. Il grande cinema e la fotografia.
L’occasione per scoprirlo sarà mercoledì 20 febbraio, alle ore 20 al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b), quando il critico Paolo Mereghetti – e curatore di Movie: Box – incontrerà il pubblico in sala, prima della proiezione di un titolo scelto dallo stesso Mereghetti, Il fiume, diretto da Jean Renoir nel 1951.

Presentazione a cura di Contrasto editore:
“Movie: Box. Il grande cinema e la fotografia, quarto titolo della collana dei BOX, è un percorso per immagini che racconta il cinema e i suoi segreti attraverso una prospettiva del tutto nuova.
Un libro che ha la forza di riunire, in un formato maneggevole e di piacevole consultazione, le immagini più belle del cinema internazionale realizzate dai grandi maestri del Novecento. Un viaggio sorprendente, in compagnia dei testi di Paolo Mereghetti che riportano alla memoria personaggi, luoghi e storie che hanno saputo emozionare il grande pubblico.
Il volume è diviso in dieci sezioni: In primo piano, Location, La preparazione, Azione!, Il gioco dei ruoli, Il corpo, La vita privata, In pubblico, L’artificio, Il mito.
Nei diversi capitoli, grazie agli scatti di fotografi come Richard Avedon, Michel Comte, Eve Arnod, Philippe Halsman, Herb Ritts, Martin Schoeller, Phil Stern, Gorge Hurrell, Ernst Haas, Dennis Stock, Clarence Sinclair Bull, Eugene Smith rivive il cinema, con la sua magia, i suoi spazi fantastici, i suoi immortali personaggi. Le fotografie descrivono i luoghi che i film hanno reso popolari e talvolta familiari, da quelli fisici a quelli immaginari creati ad hoc e diventati mondi di riferimento. Movie:box presenta anche le situazioni, i protagonisti del cinema al lavoro, nella loro vita privata e nei momenti più istituzionali.
La fabbrica dei sogni immortalata dagli obiettivi di chi, come nessun altro, è riuscito a cogliere in un solo scatto la magia delle riprese, l’intensità dei volti dei protagonisti, la straordinaria normalità della vita quotidiana delle star. In una parola, il cinema”.

Potrebbe sembrare un controsenso un libro di cinema fatto di fotografie. Ma è uno strano meccanismo quello che si mette in moto sfogliando questo libro. Vedo una foto di Marilyn Monroe e penso a quando suona l’ukelele con le altre dame del ritmo o si fa sollevare la gonna da uno sbuffo d’aria della metropolitana o ancora si ripara dagli spruzzi delle cascate del Niagara sotto una cerata gialla. Guardo un ritratto di Clarke Gable e torna in mente lo schiaffo a Rossella O’Hara, o il tentativo di fare l’autostop insieme a Claudette Colbert o la caccia ai cavalli selvaggi nei deserti del Nevada… Mi capita sotto le mani una immagine di Anna Magnani e la sento gridare dietro una camionetta della Gestapo che le porta via il marito o la rivedo mentre accompagna la figlioletta a un provino che dovrebbe cambiarle la vita o quando accoglie nel proprio negozio un vagabondo con una giacca di pelle di serpente… I meccanismi del ricordo e del piacere funzionano così: hanno bisogno di un punto di partenza, di un aggancio, di uno stimolo. Anche per il cinema.
Sfogliando le pagine che seguono, immagini e ricordi si accavalleranno in maniera inestricabile, perché un ritratto rimanderà a un film, una foto di scena ci ricorderà una battuta, secondo un meccanismo di rinvii e una rete di collegamenti che stimolano la memoria e riaccendono la fantasia. Finendo, alla fine, per rispondere alla domanda iniziale: che cos’è il cinema? Forse solo un’attitudine mentale, un percorso sospeso tra il sogno e la realtà, un modo di aprire la propria mente a esperienze fino a quel momento negate (ma probabilmente molto desiderate): la possibilità di iniziare un viaggio che ci porti dove non siamo mai stati, che ci faccia provare sensazioni che non abbiamo mai potuto sperimentare, che ci guidi lungo percorsi fino a ieri sconosciuti o nascosti.


Paolo Mereghetti


Mercoledì 20 febbraio, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
Presentazione del volume Movie: Box. Il grande cinema e la fotografia (Contrasto 2012) alla presenza del curatore Paolo Mereghetti e Roberto Koch (Contrasto editore)
a seguire
IL FIUME (The River, Francia-India-USA/1951) di Jean Renoir (99’)
Nell’India coloniale, il Gange scorre solcando frammenti di vita, gli amori adolescenti di miss Harriet, l’ombra della morte, la prima cognizione del dolore, il sentimento acerbo di una sovranità spirituale della natura. Scriveva André Bazin all’uscita del film: “Renoir è fedele a Renoir, ma il pagano qui è divenuto un mistico”. Il fiume è anche un film a colori d’inarrivabile bellezza (fotografo è Claude Renoir, figlio di Jean, nipote di Auguste): occorre abbandonarsi alla sua cadenza sensuale, l’esperienza sarà totalmente ripagante.
Versione originale con sottotitoli italiani


Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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