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Nel segno di Django

16 gennaio 2013
Il nuovo film di Quentin Tarantino arriva come un ciclone in Cineteca: da domani, giovedì 17 gennaio, in prima visione al Cinema Lumière (Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2/b – ingresso da via Azzo Gardino, 65), unico cinema a Bologna ad averlo in versione originale con sottotitoli italiani, Django Unchained porta con sé tutta la schiera di eroi dello spaghetti western, a cominciare dal capostipite che ha ispirato Tarantino, ovvero Django di Sergio Corbucci.
Ancora una volta, dopo l’ultimo capolavoro Inglorious Basterds, Tarantino guarda al cinema italiano d’annata. L’ispirazione, dicevamo, è Django, icona dello spaghetti western immortalata da Sergio Corbucci nel volto di un Franco Nero che ritorna, per un piccolo caemo, in questo nuovo Django Unchained. Il tutto rivive in chiave tarantiniana e nel super cast fatto da Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson.

E da venerdì 18 gennaio, la Cineteca inaugura una retrospettiva che ripercorre i grandi titoli dello western all’italiana: il tutto condito da una cine-cena (fortunata e collaudata formula, realizzata assieme al Mercato della Terra di Bologna e Slow Food) in programma proprio venerdì 18 gennaio. Questa la scaletta: alle ore 19.45, uno western antico del patriarca John Ford, Straight Shooting, muto del 1917 accompagnato al pianoforte da Marco Dalpane; alle ore 21.15, l’assaggio Buffalo & Beer con i prodotti del Mercato della Terra (mortadella di bufalo e spezzatino di luganiga di bufalo con fagioli, birra artigianale Zimella); alle ore 22.30, Django di Sergio Corbucci. Un film a scelta e la cena avranno un biglietto di € 12 (ridotto € 10 per Amici della Cineteca e Soci Slow Food). Per informazioni e prenotazioni: cinetecadirezione@cineteca.bologna.it / 051-2194826.

Da sabato 19 gennaio, al via la cavalcata spaghetti western: apre il maestro Sergio Leone, alle ore 20.15 con la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di Per qualche dollaro in più, seguito alle ore 22.30 dalla replica di Django. Domenica 20 gennaio, sono in programma Vamos a matar, compañeros di Sergio Corbucci e Giù la testa, di nuovo di Sergio Leone, la cui proiezione sarà impreziosita dalla presenza di Anna Steiger, figlia del co-protagonista Rod Steiger, testimone proprio sul set del film (ore 20.30).
Lunedì 21 gennaio, alle ore 22.30, è in programma Corri uomo corri di Sergio Sollima; martedì 22 gennaio, alle ore 17.45, 100.000 dollari per Ringo di Alberto De Martino; mercoledì 23 gennaio, alle ore 22.15, …se incontri Sartana prega per la tua morte di Gianfranco Parolini; giovedì 24 gennaio chiudono la retrospettiva Una pistola per Ringo di Duccio Tessari (ore 18.15) e 10.000 dollari per un massacro di Romolo Guerrieri (ore 22.30).


Nel segno di Django
Cinema Lumière (Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2/b – ingresso da via Azzo Gardino, 65)

Prima visione
Da giovedì 17 gennaio
DJANGO UNCHAINED (USA/2012) di Quentin Tarantino (165’)
Arriva al Lumière uno dei film più attesi della stagione: l’ultimo di un regista cult capace a ogni nuova uscita di far entrare in fibrillazione critici e fan. Quentin Tarantino, dopo il capolavoro Inglorious Basterds, guarda di nuovo al cinema italiano di genere. L’ispirazione questa volta è il pistolero vendicatore Django, icona dello spaghetti western immortalata da Sergio Corbucci nel volto di Franco Nero. Il tutto ovviamente ampiamente rivisto e corretto in salsa tarantiniana con un super cast composto, tra gli altri, da Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson.
Versione originale con sottotitoli italiani

Cine-cena

Venerdì 18 gennaio

Ore 19.45
STRAIGHT SHOOTING (USA/1917) di John Ford (68’)
“Il primo lungometraggio di Ford fu ritrovato nel 1996. Caratterizzato da una maestria sorprendente in un regista ventitreenne, rivela una sottile padronanza della narrazione per immagini. […] Fin dalla prima inquadratura sappiamo di trovarci nelle mani di un regista nato, dotato di un senso della composizione fresco e vivido. […] L’intreccio, basato su una guerra tra allevatori e fattori, dal punto di vista tematico inaugura uno degli interessi dominanti dell'opera di Ford, il conflitto tra nomadismo e stabilità, tra natura selvaggia e giardino della civiltà”. (Joseph McBride)
Accompagnamento al pianoforte di Marco Dalpane

Ore 21.15
Buffalo & Beer
Assaggio in collaborazione con il Mercato della Terra di Slow Food Bologna: mortadella di bufalo e spezzatino di luganiga di bufalo con fagioli, birra artigianale Zimella Ruggine (ale ambrata).
In collaborazione con Azienda Agricola Il Girasole di Reggio Emilia e Birrificio Zimella di Bagno di Reggio Emilia

Ore 22.30
DJANGO (Italia-Spagna/1966) di Sergio Corbucci (91’)
Da dove nasce un film di culto? Per Django, così raccontano le cronache, tutto prese il via da una singola immagine: c’è un pistolero solitario che cammina nel fango trascinandosi una bara appresso. Se vi pare un modo un po’ macabro per cominciare, siete nel giusto: Django è una sorta di risposta plumbea alle arsure del cinema di Leone. La perla più violenta del western nostrano (un orecchio mozzato che Tarantino ripesca nelle Iene), uno dei film italiani di maggior successo internazionale di sempre.

Costo: 12 € (10 € per Amici e Sostenitori della Cineteca e soci Slow Food) valido per una proiezione a scelta e la degustazione.
Sarà comunque possibile assistere alle sole proiezioni secondo il normale tariffario.
Per informazioni e prenotazioni: cinetecadirezione@cineteca.bologna.it / 051-2194826


Sabato 19 gennaio

Ore 20.15
PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ (Italia-Spagna-Rft/1965) di Sergio Leone (130’)
Trilogia del dollaro, capitolo secondo. Il Monco senza nome e il Colonnello dalla trista figura sulle tracce dell’Indio, tra alto trovarobato e metafisica: il poncho, il cappello, l’orologio, spazi astratti e aridi. Il deserto è cassa di risonanza di pulsioni elementari, contano solo il denaro, la violenza e la vendetta; tra campi lunghi e primi piani intagliati nel vuoto, Sergio Leone si muove nel suo West con agio perfetto (che qualcuno già chiama maniera).

Ore 22.30
DJANGO (Italia-Spagna/1966) di Sergio Corbucci (91’)


Domenica 20 gennaio

Ore 18
VAMOS A MATAR, COMPAÑEROS (Spagna-Italia-Germania/1970) di Sergio Corbucci (117’)
Il western italiano, come noto, è anche un genere dal piglio politico, a volte suo malgrado, inconsapevolmente, o per convenienza, o semplicemente perché respira l’aria che tira intorno. Nel novero dei western “extraparlamentari”, questo classico di Corbucci spicca per solidità picaresca, sprazzi da commedia (“Il generale Mongo in questo momento è impegnato. Sta facendo la rivoluzione”), cast di lusso (una menzione d’obbligo per Tomas Milian in versione Che).

Ore 20.30
GIÙ LA TESTA (Italia/1971) di Sergio Leone (152’)
Sullo sfondo della rivoluzione zapatista, Leone costruisce uno straordinario film sull’amicizia tra due figure archetipiche: un rivoluzionario irlandese, solitario e intellettuale, e un peone messicano, proletario conquistato alla causa. Leone chiude i conti col western, sbaragliato dall’arrivo di una moto che sostituisce il cavallo, e apre a visioni più universali, che richiamano le stragi naziste, i campi di concentramento, le fucilazioni di Goya. La scena di Rod Steiger che cerca un tesoro e trova solo morti di fame è tra le più straordinarie di tutto il cinema di Leone.
Versione originale con sottotitoli italiani
Introduce Anna Steiger, figlia del co-protagonista Rod Steiger e testimone sul set

Lunedì 21 gennaio

Ore 22.30
CORRI UOMO CORRI (Italia-Francia/1968) di Sergio Sollima (120’)
Il western del sessantotto. Sollima, che nel panorama del cinema di genere italiano fa un po’ la figura dell’intellettuale, è esplicito: il Cuchillo di Tomas Miliam è un sottoproletario del terzo mondo, l’autentico messaggero della rivoluzione, sempre in fuga da un potere dai cento volti e da un solo obiettivo: fargli la pelle. Ma, finché c’è fiato per correre, “la lucha continua”.


Martedì 22 gennaio

Ore 17.45
100.000 DOLLARI PER RINGO (Spagna-Italia/1965) di Alberto De Martino (110’)
Come per il noto suino, nel western all’italiana non si butta via niente, specie se funziona. Pochi generi hanno applicato tanto coscienziosamente l'arte del riciclo. Se il Ringo di Giuliano Gemma sfonda al botteghino, ecco farsi viva con prontezza una pletora di pistoleri omonimi, che spesso con l'originale hanno poco o niente da spartire. Il Ringo buono e giusto di Richard Harrison è tra quelli che più si fanno ben volere, forse per quella sua vena crepuscolare e romantica che nel genere si incontra piuttosto raramente.


Mercoledì 23 gennaio

Ore 22.15
…SE INCONTRI SARTANA PREGA PER LA TUA MORTE (Italia-Germania/1968) di Gianfranco Parolini (92’)
Anche se già apparso nel precedente Mille dollari sul nero, l’autentico Sartana (che suona un po’ come padella in vari dialetti) nasce con questo film di enorme successo. Il suo interprete, Gianni Garko, così lo riassume: “Un elegantone da saloon, giacca nera e redingote, pistolero con abilità da prestigiatore”. Un po’ un Mandrake. Da lì un esercito di sequel, figliocci e imitatori più o meno dotati, che aiutano il western italiano a diventare parodia di se stesso.


Giovedì 24 gennaio

Ore 18.15
UNA PISTOLA PER RINGO (Italia-Spagna/1965) di Duccio Tessari (100’)
A pochi mesi dalla folgorante apparizione del pistolero senza nome di Per un pugno di dollari, un altro grande vendicatore solitario si affaccia per la prima volta nel pantheon del nascente western all’italiana. Questa volta un nome ce l’ha (Ringo) ma quello del suo interprete (Giuliano Gemma) ancora si cela sotto lo pseudonimo di Montgomery Wood. “Primo dei quattro western ciociaro-andalusi di Tessari: ha brio, scatto, una sotterranea vena ironica e parodistica che compensa e sublima in parte la dimensione violenta” (Morando Morandini).

Ore 22.30
10.000 DOLLARI PER UN MASSACRO (Italia/1966) di Romolo Guerrieri (100’)
Il Django qui interpretato da Gianni Garko (dal teatro di Strehler allo spaghetti western) fa un mestiere molto tipico (il cacciatore di taglie), ma si porta dentro una strana malinconia. Sarà forse la sciarpa bianca al collo, ma stavolta il pistolero non sfugge a una dolente attitudine bohémien. A quanto pare, è il primo western all’italiana in cui l’eroe si mette a piangere. Titolo anonimo, film anomalo. Da riscoprire.


Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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