Il cinema italiano entra in carcere
30 novembre 2012Due film di giovani cineasti italiani che con discrezione ma senza reticenze portano la loro macchina da presa all’interno di due istituti di pena del nostro paese, raccontandone storie, miserie e nobiltà.
Un doppio appuntamento lunedì 3 dicembre al Cinema Lumière: Germano Maccioni con I giorni scontati si sposta dalle aule di tribunale dello Stato di eccezione agli angusti ambienti della casa circondariale di Lodi, un carcere modello nel panorama italiano. Suo compagno di viaggio è Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna, che incontrerà il pubblico assieme a Maccioni al termine della proiezione delle ore 20.30.
Alle ore 22.15, è invece in programma Il gemello, ultimo film di Vincenzo Marra che con una troupe ridotta all’osso racconta senza filtri, finzioni o copione la vita nel carcere di Secondigliano, concentrandosi in particolare sulle figure di un carismatico galeotto in cerca di riscatto e di una guardia che si batte per introdurre condizioni di vita migliori dietro le sbarre.
I giorni scontati è interamente girato nel 2011 presso la Casa circondariale di Lodi. “Fui contattato direttamente dalla direttrice dell’istituto Stefania Mussio – racconta il regista Germano Maccioni – che aveva visto il mio Lo stato di eccezione insieme a Silvia Buzzelli, docente di diritto penale internazionale all’Università Bicocca di Milano. Devo ringraziarla per avermi dato pressoché carta bianca all’interno del carcere. “Diamo per scontata l’esistenza delle prigioni, ma non vogliamo affrontare le realtà che producono e le condizioni di coloro che le vivono – continua Maccioni –. Siccome sarebbe troppo penoso accettare l’eventualità che capitasse a noi stessi, tendiamo a considerare il carcere come qualcosa di avulso dalla nostra vita, una sorte riservata ad altri, un luogo ideologico per generici individui indesiderabili. Il che ci solleva dalla responsabilità di riflettere sulle problematiche concrete che affliggono i funzionamenti di tali strutture. Riflettere su questa presenza-assenza significa iniziare a riconoscerne i paradossi. Alle porte di Milano esiste un carcere dove a detta di tutti e sopratutto di chi lo vive “le cose funzionano”. Alcuni lo chiamano collegio, altri albergo a 5 stelle, sta di fatto che non è nulla di più di quello che un istituto penitenziario dovrebbe essere per garantire umanità e non essere semplice ricettacolo di nuovo crimine e sofferenza fine a se stessa. Un carcere “modello”, la cui efficienza viene però messa in costante discussione. Entriamo”. Nel documentario spicca la presenza di Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna.
Germano Maccioni, Bologna, classe 1978. Regista e attore, lavora a teatro e al cinema fra gli altri con Giancarlo Cobelli, Kim Rossi Stuart, Franco Branciaroli, Giorgio Diritti, Tatti Sanguineti, Franco Maresco. Tra il 2007 e il 2008 realizza Lo Stato di Eccezione. Processo per Monte Sole 62 anni dopo, film-documentario sul processo per la strage di Monte Sole, vincitore del premio speciale della giuria al Festival Libero Bizzarri (2008) e presentato, tra il 2008 e il 2009 in numerosi festival nazionali e internazionali, tra cui le Giornate degli Autori al Festival di Venezia, fino ad ottenere la pubblicazione in dvd curata da Cineteca di Bologna e la messa in onda da parte della RAI. Nel 2009 recita per Giorgio Diritti nel pluripremiato L’uomo che verrà nella parte di don Ubaldo. Sempre nel 2009 firma la regia di My main man. Appunti per un film sul jazz a Bologna pubblicato in dvd da CG Home video. Nel 2011 dirige Roberto Herlitzka e Angela Baraldi in Cose naturali, il suo primo cortometraggio di finzione, che si aggiudica numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Antonioni per la miglior regia al Bif&st – Bari International Film Festival, la selezione ai Nastri d’Argento e la qualifica di Film d’Essai dal Mibac.
I lunedì di Officinema. Laboratori e incontri con il cinema italiano
Lunedì 3 dicembre, Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65)
Ore 20.30
GIORNI SCONTATI (Italia/2012) di Germano Maccioni
Dalle aule di tribunale alle celle del carcere. Dopo Lo stato di eccezione (edito in Dvd dalla Cineteca di Bologna) la macchina da presa del giovane regista bolognese Maccioni entra con discrezione negli angusti ambienti della Casa circondariale di Lodi, un istituto modello nel panorama italiano, “ma pur sempre un carcere”, raccogliendo storie e sfidando la ritrosia iniziale dei detenuti. Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna è una sorta di Virgilio che accompagna il regista nell'inferno della più ampia e sconfortante realtà carceraria del nostro paese.
Al termine incontro con Germano Maccioni e Francesco Maisto
Ore 22.15
IL GEMELLO (Italia/2012) di Vincenzo Marra (88')
Dopo L’udienza e L’ora di punta Vincenzo Marra torna a scandagliare il ventre di Napoli, entrando questa volta con una troupe ridotta all'osso nel carcere circondariale di Secondigliano, per raccontare senza filtri, finzioni o copione "lo scorrere della vita in una realtà straordinaria e assurda, cercando come un segugio la drammaturgia e l'anima delle persone e dei luoghi”. Ne emergono le figure di Raffaele, ventinovenne carismatico e creativo che ha passato la metà della sua vita in cella, e di Nico, capo delle guardie e confidente del protagonista, che si batte nel tentativo di introdurre in carcere norme più attente all'individuo. Presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2012.
Un doppio appuntamento lunedì 3 dicembre al Cinema Lumière: Germano Maccioni con I giorni scontati si sposta dalle aule di tribunale dello Stato di eccezione agli angusti ambienti della casa circondariale di Lodi, un carcere modello nel panorama italiano. Suo compagno di viaggio è Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna, che incontrerà il pubblico assieme a Maccioni al termine della proiezione delle ore 20.30.
Alle ore 22.15, è invece in programma Il gemello, ultimo film di Vincenzo Marra che con una troupe ridotta all’osso racconta senza filtri, finzioni o copione la vita nel carcere di Secondigliano, concentrandosi in particolare sulle figure di un carismatico galeotto in cerca di riscatto e di una guardia che si batte per introdurre condizioni di vita migliori dietro le sbarre.
I giorni scontati è interamente girato nel 2011 presso la Casa circondariale di Lodi. “Fui contattato direttamente dalla direttrice dell’istituto Stefania Mussio – racconta il regista Germano Maccioni – che aveva visto il mio Lo stato di eccezione insieme a Silvia Buzzelli, docente di diritto penale internazionale all’Università Bicocca di Milano. Devo ringraziarla per avermi dato pressoché carta bianca all’interno del carcere. “Diamo per scontata l’esistenza delle prigioni, ma non vogliamo affrontare le realtà che producono e le condizioni di coloro che le vivono – continua Maccioni –. Siccome sarebbe troppo penoso accettare l’eventualità che capitasse a noi stessi, tendiamo a considerare il carcere come qualcosa di avulso dalla nostra vita, una sorte riservata ad altri, un luogo ideologico per generici individui indesiderabili. Il che ci solleva dalla responsabilità di riflettere sulle problematiche concrete che affliggono i funzionamenti di tali strutture. Riflettere su questa presenza-assenza significa iniziare a riconoscerne i paradossi. Alle porte di Milano esiste un carcere dove a detta di tutti e sopratutto di chi lo vive “le cose funzionano”. Alcuni lo chiamano collegio, altri albergo a 5 stelle, sta di fatto che non è nulla di più di quello che un istituto penitenziario dovrebbe essere per garantire umanità e non essere semplice ricettacolo di nuovo crimine e sofferenza fine a se stessa. Un carcere “modello”, la cui efficienza viene però messa in costante discussione. Entriamo”. Nel documentario spicca la presenza di Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna.
Germano Maccioni, Bologna, classe 1978. Regista e attore, lavora a teatro e al cinema fra gli altri con Giancarlo Cobelli, Kim Rossi Stuart, Franco Branciaroli, Giorgio Diritti, Tatti Sanguineti, Franco Maresco. Tra il 2007 e il 2008 realizza Lo Stato di Eccezione. Processo per Monte Sole 62 anni dopo, film-documentario sul processo per la strage di Monte Sole, vincitore del premio speciale della giuria al Festival Libero Bizzarri (2008) e presentato, tra il 2008 e il 2009 in numerosi festival nazionali e internazionali, tra cui le Giornate degli Autori al Festival di Venezia, fino ad ottenere la pubblicazione in dvd curata da Cineteca di Bologna e la messa in onda da parte della RAI. Nel 2009 recita per Giorgio Diritti nel pluripremiato L’uomo che verrà nella parte di don Ubaldo. Sempre nel 2009 firma la regia di My main man. Appunti per un film sul jazz a Bologna pubblicato in dvd da CG Home video. Nel 2011 dirige Roberto Herlitzka e Angela Baraldi in Cose naturali, il suo primo cortometraggio di finzione, che si aggiudica numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Antonioni per la miglior regia al Bif&st – Bari International Film Festival, la selezione ai Nastri d’Argento e la qualifica di Film d’Essai dal Mibac.
I lunedì di Officinema. Laboratori e incontri con il cinema italiano
Lunedì 3 dicembre, Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65)
Ore 20.30
GIORNI SCONTATI (Italia/2012) di Germano Maccioni
Dalle aule di tribunale alle celle del carcere. Dopo Lo stato di eccezione (edito in Dvd dalla Cineteca di Bologna) la macchina da presa del giovane regista bolognese Maccioni entra con discrezione negli angusti ambienti della Casa circondariale di Lodi, un istituto modello nel panorama italiano, “ma pur sempre un carcere”, raccogliendo storie e sfidando la ritrosia iniziale dei detenuti. Francesco Maisto, presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna è una sorta di Virgilio che accompagna il regista nell'inferno della più ampia e sconfortante realtà carceraria del nostro paese.
Al termine incontro con Germano Maccioni e Francesco Maisto
Ore 22.15
IL GEMELLO (Italia/2012) di Vincenzo Marra (88')
Dopo L’udienza e L’ora di punta Vincenzo Marra torna a scandagliare il ventre di Napoli, entrando questa volta con una troupe ridotta all'osso nel carcere circondariale di Secondigliano, per raccontare senza filtri, finzioni o copione "lo scorrere della vita in una realtà straordinaria e assurda, cercando come un segugio la drammaturgia e l'anima delle persone e dei luoghi”. Ne emergono le figure di Raffaele, ventinovenne carismatico e creativo che ha passato la metà della sua vita in cella, e di Nico, capo delle guardie e confidente del protagonista, che si batte nel tentativo di introdurre in carcere norme più attente all'individuo. Presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2012.
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it
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