Schermi e lavagne in Piazza Maggiore
13 luglio 2012
Se i piccoli spettatori del Lumière si trasferiscono in piazza: Schermi e lavagne, il must domenicale della Cineteca di Bologna dedicato al suo pubblico più giovane, fa tappa in Piazza Maggiore per il cartellone di Sotto le stelle del cinema.
Cinque appuntamenti per i più piccoli (e, perché no?, anche per i più grandi): cinque capolavori del cinema d’animazione, da Hayao Miyazaki ai gioielli di casa Pixar, per concludere con le invenzioni di Tim Burton.
Sarà proprio un film del poeta dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki, Ponyo sulla scogliera, ad aprire il ciclo domenica 15 luglio, alle ore 22.
Salto di un giorno (per la serata con Jonathan Nossiter lunedì 16 luglio) e da martedì 17 luglio si passa al nuovo orario (ore 21.45) con Up (prodotto da Pixar), seguito, mercoledì 18 luglio, da un altro film di Miyazaki, Il castello errante di Howl.
Domenica 22 luglio torna la tecnologia Pixar con Wall-E, mentre l’ultima serata con la rassegna di Schermi e lavagne sarà lunedì 23 luglio, con il geniaccio di Tim Burton e la sua Sposa cadavere.
Tre mondi, espressione di estetiche molto diverse tra loro, quelli messi in mostra dalla rassegna che Schermi e lavagne presenta in Piazza Maggiore, così come sono estremamente differenti i modi stessi di realizzare il cinema d’animazione: il tratto dal fascino antico e “artigianale” di Hayao Miyazaki, l’uso spericolato della tecnologia delle produzioni Pixar, e la passione irrefrenabile di Tim Burton per la tecnica “stop-motion”.
E proprio alla tecnica “stop-motion” sono dedicati i corsi di animazione promossi dalla Cineteca di Bologna, e realizzati dall’associazione Paper Moon, l’ultimo dei quali si è svolto lo scorso giugno: bene, per i piccoli partecipanti è giunto il momento di gloria, perché prima di ogni lungometraggio della rassegna di Schermi e lavagne in Piazza Maggiore verranno proiettati i lavori realizzati dai bambini durante i laboratori della Cineteca.
E intanto, Schermi e lavagne dà l’appuntamento a settembre con due nuove sessioni di corsi di “stop-motion” (dal 3 al 7 e dal 10 al 14 settembre) rivolti ai bambini tra i 6 e gli 11 anni, mentre domenica 16 settembre, al Cinema Lumière, una giornata speciale ci aiuterà a scoprire tutte le iniziative messe in campo da Schermi e lavagne per i suoi piccoli cinefili nella stagione 2012-2013.
Sotto le stelle del cinema
Schermi e lavagne
Domenica 15 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
PONYO SULLA SCOGLIERA (Gake no ue no Ponyo, Giappone/2008, 101’) di Hayao Miyazaki
Questo film è la storia di Ponyo, una bambinapesce che sogna di raggiungere Sosuke, un ragazzo di cinque anni che le ha promesso di proteggerla. Racconta anche come Sosuke riuscirà a mantenere la sua promessa. Ponyo sulla scogliera è la storia d’amore fra due bambini ed è anche una grande e meravigliosa avventura. Si tratta anche della trasposizione della celebre fiaba di Hans Christian Andersen, La sirenetta, nel Giappone di oggi. Una piccola città sulle rive del mare, una casa su una scogliera, alcuni personaggi e l’oceano visto come una presenza, un’entità vivente. Un mondo dove la magia e l’alchimia appartengono al quotidiano. Giù in fondo, come il nostro spirito incosciente, il mare e alla sua superficie, l’agitazione delle onde. Modificando lo spazio e alterandone le forme, il mare non appare solo come la scenografia della storia, ma come uno dei suoi protagonisti principali. Un bambino e una bambina, l’amore e la responsabilità, l’oceano e la vita, e l’essenza fondamentale di tutto questo: ecco di che cosa parla Ponyo sulla scogliera, un racconto che è la mia risposta all’infelicità e all’incertezza della nostra epoca. […] Non sempre si mantengono le proprie promesse. Oggi i genitori non dicono più ai figli di gettare il proprio pulcino. Crescendo, si deve imparare a tradire le proprie promesse, ma in questo film io volevo invece raccontare la storia di un bambino che le mantiene. (Hayao Miyazaki)
Martedì 17 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
UP (USA/2009, 96’) di Pete Docter, Bob Peterson
L’immagine della casa che attraversa l’azzurro del cielo appesa a centinaia di palloncini è di quelle che non si dimenticano. Decimo film Pixar, Up è l’ennesimo balzo in avanti sulla strada della tecnologia digitale applicata all’animazione e l’ulteriore riconferma di un successo fondato soprattutto sulla solidità della scrittura e della narrazione. Up ha un protagonista insolito per il cinema per bambini, l’ottantenne venditore di palloncini Carl (per il quale gli autori si sono ispirati ai vecchi burberi interpretati da Walter Matthau o Spencer Tracy). Di fronte all’obbligo di lasciare la casa in cui ha vissuto per tutta la vita con la compianta moglie Ellie, Carl decide di partire per le Cascate del Paradiso in Sudamerica e realizzare così il sogno da sempre coltivato con l’amata compagna. Nell’intrepido viaggio verrà affiancato da compagni altrettanto improbabili: il giovane esploratore Russell, bambino paffutello e imbranato, un cane parlante e un misterioso coloratissimo volatile gigante. Miscuglio perfettamente riuscito di avventura, commedia e un pizzico di dramma, Up sfrutta l’immediatezza di un linguaggio classico per un racconto che stupisce i bambini e incanta gli adulti.
Mercoledì 18 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL (Hauru no ugoku shiro, Giappone/2004, 119’) di Hayao Miyazaki
Il castello errante di Howl è di una grande complessità. Nel modo in cui si entra ed esce dagli spazi, nell’età dei personaggi… Disorienta, in un certo senso. Il tempo dedicato alle spiegazioni è lievemente tronco e molte cose rimangono inspiegabili. È questo che è interessante. […] Recentemente ho risposto in un’intervista che quello che amavo in Miyazaki è la presenza di giovani verginali, che sono i personaggi principali dei suoi film. Noi siamo tutti, per quanto riguarda alcuni aspetti del nostro essere, delle giovani vergini, delle giovani ragazzine prepuberali. Ed è anche questo che si percepisce in Il castello errante di Howl. […] C’è una cosa che mi ha colpito fin dai suoi primi film. Si è ispirato all’Europa, alla mitologia europea, in pressoché tutti i suoi film fantastici… l’Italia per Porco rosso, la Germania renana in Kiki consegne a domicilio e Il castello errante di Howl, la Finlandia per Nausicaa. È una percezione dell’Europa molto positiva, idealizzata. Perfino appassionata. Un po’ come noi, quando guardiamo il Giappone. Di contro, ho trovato che film come Principessa Mononoke, Il mio vicino Totoro, La città incantata, rappresentano un ritorno alla terra natale. È molto emozionante. Io amo entrambi questi filoni. (Moebius)
Domenica 22 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
WALL-E (USA/2008, 98’) di Andrew Stanton
Da settecento anni gli umani hanno abbandonato la Terra, sommersa da immense distese di rifiuti e devastata dall’inquinamento. Rimasto solo sul pianeta, il piccolo robot Wall-E continua indefessamente il lavoro per cui è stato programmato, compattare e stoccare i rifiuti. Wall-E vive nel rimorchio di un autotreno, colleziona come cimeli gli scarti della società industriale e ha come unico amico un simpatico scarafaggio. La sua esistenza solitaria cambia all’improvviso quando, in una delle tante notti passate a scrutare il cielo stellato, giunge a bordo di un razzo la robot Eve, inviata per individuare eventuali tracce di vita sul pianeta. Wall-E la seguirà fino ad Axiom, la struttura spaziale in cui gli uomini vivono ormai nella più totale dipendenza dalla tecnologia. Il nono lungometraggio d’animazione digitale della Pixar rimodella in forma di favola l’immaginario del cinema di fantascienza spaziale. Devastazione postapocalittica e viaggi interstellari sono visti dallo spettatore attraverso gli immensi occhi tondi di Wall-E, automa-bambino dalle movenze chapliniane e che ricorda E.T. Solo il suo cuore di metallo riuscirà a far comprendere agli esuli della Terra il valore inestimabile dell’autentica ‘umanità’.
Lunedì 23 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
LA SPOSA CADAVERE (Corpse Bride, USA/2005, 77’) di Tim Burton, Mike Johnson
Una favola macabra i cui personaggi sono marionette animate immagine per immagine, con la procedura stop motion, già utilizzata da Burton per The Nightmare Before Christmas. […] Le immagini e l’atmosfera del film hanno questa consistenza romantica: tombe, un ponte a dorso d’asino che conduce ai fantasmi, foreste profonde, nevi di un lunghissimo inverno, folti rovi e lande desolate, cittadine di ispirazione medievale, manieri dalle grandi stanze fredde e vuote, una cappella isolata; è una geografia gotica quella attraversata dai personaggi di La sposa cadavere, alla quale si aggiunge l’andirivieni verticale che porta dal sottosuolo dei morti al paese dei vivi. Con Tim Burton, il cadavere, come nella tradizione romantica, assume una bellezza che sembra la continuazione poetica della vita. È precisamente per questo che si può dire che, in La sposa cadavere, il cineasta preferisce i morti ai vivi. Come un’inversione dei valori della rappresentazione classica: ai cadaveri vanno le sfumature di colore, le variazioni d’umore, la densità dei valori, mentre gli umani sembrano quasi tutti ghiacciati, lividi, terrificanti. Il protagonista del film, Victor, è in armonia con tutto ciò: spaventato, malinconico, disperato, angosciato, fragile e pallido, sembra quasi già un cadavere. […] Il film vuole vincere, accusandola e celebrandola al tempo stesso, la frontiera della morte. Perché ciò avvenga, adotta volentieri, con grazia, semplicità e naturalezza, il ritmo lancinante della fiaba malinconica. (Antoine de Baecque)
Sotto le stelle del cinema
Bologna, 19 giugno – 30 luglio 2012
Spettacoli:
Piazza Maggiore: ore 22 (dal 19 giugno al 16 luglio); ore 21.45 (dal 17 al 30 luglio)
ingresso gratuito
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@comune.bologna.it
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