Toni Servillo: un seminario in Cineteca
30 aprile 2012 Un seminario con il volto simbolo del cinema italiano degli ultimi anni. Sarà Toni Servillo il protagonista dell’incontro (gratuito con prenotazione obbligatoria all’indirizzo amicicineteca@comune.bologna.it) di venerdì 4 maggio, alle ore 17 al Cinema Lumière.
L’appuntamento, promosso dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Teatri Uniti di Napoli e Alma Mater Studiorium – Università di Bologna, accompagna il ciclo di letture Barbarie (che vedrà intervenire lo stesso Servillo il giorno precedente, giovedì 3 maggio), organizzato dal Centro Studi ‘La permanenza del Classico’.
Intanto la Cineteca inaugura domani al Cinema Lumière, martedì 1° maggio, la retrospettiva Tra cinema e teatro. Omaggio a Toni Servillo, che – sulla scorta proprio della figura poliedrica di Servillo – intreccia le relazioni tra grande schermo e palcoscenico, dedicando all’attore napoletano una personale, con qualche variazione sul tema (da Carmelo Bene a Pippo Delbono).
Al connubio artistico tra il regista Paolo Sorrentino e Toni Servillo è dedicata tutta la giornata di martedì 1° maggio: alle ore 16.30 è in programma L’uomo in più, seguito alle ore 18.30 da Le conseguenze dell’amore, per chiudere alle ore 20.45 con Il Divo.
Mercoledì 2 maggio, alle ore 18.30, il ritratto d’artista firmato da Massimiliano Pacifico: Trilogia nel mondo racconta la tournée goldoniana di Toni Servillo.
Alle ore 20, il testimone passa invece al genio di Carmelo Bene che nel 1973 trasformo l’Amleto di Shakespeare nel suo Un Amleto di meno, seguito dal breve documento di Alberto Grifi, Transfert per camera verso virulentia, che riprende un gruppo di attori alle prese con il teatro di Aldo Baribanti.
Giovedì 3 maggio, alle ore 18, la vicenda Parmalat prende il volto di Toni Servillo per Il gioiellino di Andrea Molaioli, seguito alle ore 20.15 dal personale racconto diaristico di Pippo Delbono Amore Carne.
Chiude la serata il trionfo dei fratelli Taviani a Berlino, Cesare deve morire, esperienza ai confini tra cinema e teatro con i detenuti di Rebibbia alle prese con il Giulio Cesare shakespeariano.
A conclusione del ciclo, il seminario Il mestiere dell’attore con Toni Servillo (venerdì 4 maggio, ore 17, Cinema Lumière).
Tra cinema e teatro. Omaggio a Toni Servillo
Martedì 1° maggio, ore 16.30, Cinema Lumière
L’UOMO IN PIÙ (Italia/2001) di Paolo Sorrentino (100’)
Toni Servillo e Andrea Renzi, Tony e Antonio Pisapia. Un cantante e un calciatore all’apice del successo agli inizi degli anni Ottanta, poi caduti in disgrazia. In una Napoli che assomiglia a una ‘Milano da bere’ più sbiadita e meno sfavillante, i due percorrono strade parallele di ascesa e sconfitta, senza incrociarsi mai, fino al momento della resa dei conti, in primis morale, con un mondo corrotto in preda al delirio e all’onnipotenza del denaro.
Martedì 1° maggio, ore 18.30, Cinema Lumière
LE CONSEGUENZE DELL’AMORE (Italia/2004) di Paolo Sorrentino (100’)
Sorrentino offre a Toni Servillo il ruolo di un ‘uomo bloccato’ in questo ottimo noir esistenziale, tutto giocato su sguardi e silenzi, dialoghi sul filo del paradosso, allentarsi e accelerarsi dell’azione. Un anonimo albergo svizzero, una hall e una stanza chiusa, noia e feroci tensioni sottopelle: per questo personaggio misterioso arriverà la svolta di quell’amour fou che può sconvolgere e distruggere una vita, portare alla redenzione e al martirio.
Premiato con 5 David di Donatello.
Martedì 1° maggio, ore 20.45, Cinema Lumière
IL DIVO (Italia/2008) di Paolo Sorrentino (110’)
Una perfetta messa in scena del Potere, una tragedia ‘greca’ astratta e metaforica che potrebbe anche prescindere dalla vicenda di Andreotti e dal sistema onnivoro della DC. Perché ogni potere deve nutrire se stesso con tutti i mezzi, anche i più illeciti, per rimanere saldo e intoccabile. In questa ‘sacra’ rappresentazione tutto è volutamente esagerato, macchiettistico, sopra le righe: una follia visionaria e terribile, un’orgia di immagini e associazioni visive ellittiche e stupefacenti.
Mercoledì 2 maggio, ore 18.30, Cinema Lumière
TRILOGIA NEL MONDO (Italia/2011) di Massimiliano Pacifico (56’)
Quattro anni di prove e tournée della ‘trilogia della villeggiatura’ di Carlo Goldoni, che Toni Servillo ha riportato in scena tutt’intera oltre cinquant’anni dopo lo storico allestimento strehleriano. Il film dedica al carismatico Servillo un bel ritratto d’artista. Servillo fu, tanti anni fa, nel Teatro di guerra di Martone; diventato il più richiesto tra gli attori del cinema italiano ‘alto’, sembra dirci oggi che fare teatro è guerra di resistenza.
Mercoledì 2 maggio, ore 20, Cinema Lumière
UN AMLETO DI MENO (Italia/1973) di Carmelo Bene (70’)
Un set a Cinecittà. Un bunker? Non proprio. Tutto vi appare bianco, lindo. I fondali, i cappelli delle suore a seno nudo. Bene risalta vestito di nero-vermiglio. Amleto dal volto in decomposizione, squamato, afflitto da pus grigio-verde. Un cadavere. Il testo shakespeariano è un tour de force d’oblio. Carta straccia. Echi di Laforgue (con interpolazioni dalla Signorina Felicita di Gozzano), frammenti operistici. Presentato in concorso a Cannes, è l’ultimo atto dell’‘eroica’ parentesi cinematografica di Carmelo Bene. Un film che fa a fette il buon gusto, un corpo a corpo con l’odiata ‘immagine’.
TRANSFERT PER CAMERA VERSO VIRULENTIA (Italia/1966-67) di Alberto Grifi (22’)
Un gruppo di attori (tra questi lo stesso Grifi e Lou Castel) alle prese col teatro di Aldo Braibanti. Esperto di lenti, prismi, diffrazioni cromatiche, specchi deformanti, Grifi si inventa dispositivi in grado di alterare l’ottica della macchina da presa. La visione ne esce deformata, compromessa da sdoppiamenti, distorsioni, aberrazioni della messa a fuoco. Un po’ come vedere le cose per la prima volta: con lo sguardo di un neonato (o di una mosca).
Giovedì 3 maggio, ore 18, Cinema Lumière
IL GIOIELLINO (Italia/2010) di Andrea Molaioli (110’)
Ispirandosi al crac Parmalat, Molaioli, dopo La ragazza del lago, scava in un’altra provincia dai molti vizi e dalle poche virtù. Gigantesco, come sempre, Toni Servillo è un ragioniere algido, solitario e indisponente che si muove alla perfezione nelle atmosfere cupe create dalla fotografia onirica di Luca Bigazzi.
Giovedì 3 maggio, ore 20.15, Cinema Lumière
AMORE CARNE (Italia-Svizzera/2011) di Pippo Delbono (75’)
Figura teatrale eccellente, Delbono da alcuni anni si è avvicinato al cinema in modo personale attraverso piccoli intimi film. Questo è una sorta di diario filmato con un telefonino. “Strutturato come una lunga infinita soggettiva, s’intreccia indissolubilmente con la voce di Delbono accompagnando il nostro sguardo tra le pieghe del reale. [...] Tornano di strettissima attualità le ragioni di un cinema forte, creativo, sperimentale. Un cinema che in Italia ormai sono in pochi a praticare”. (Giona A. Nazzaro)
Giovedì 3 maggio, ore 22.15, Cinema Lumière
CESARE DEVE MORIRE (Italia/2012) di Paolo e Vittorio Taviani (76’)
Dopo una fase calligrafica della loro lunga carriera, i fratelli Taviani spogliano il proprio cinema di qualsiasi orpello e realizzano un sorprendente esempio di film militante. Negli occhi dei carcerati di Rebibbia che interpretano il Giulio Cesare di Shakespeare si leggono, non dette, tutte le vite controverse e le esistenze violente di un’Italia segregata. Progetto tutt’altro che retorico, Cesare deve morire trasforma il sovraffollamento carcerario in un claustrofobico teatro degli avvenimenti.
Venerdì 4 maggio, ore 17, Cinema Lumière
IL MESTIERE DELL’ATTORE
Incontro con Toni Servillo, a Bologna in occasione di Barbarie il ciclo di letture classiche organizzato dal Centro Studi ‘La permanenza del Classico’.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Prenotazione obbligatoria:
amicicineteca@comune.bologna.it
In collaborazione con Teatri Uniti di Napoli, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
L’appuntamento, promosso dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Teatri Uniti di Napoli e Alma Mater Studiorium – Università di Bologna, accompagna il ciclo di letture Barbarie (che vedrà intervenire lo stesso Servillo il giorno precedente, giovedì 3 maggio), organizzato dal Centro Studi ‘La permanenza del Classico’.
Intanto la Cineteca inaugura domani al Cinema Lumière, martedì 1° maggio, la retrospettiva Tra cinema e teatro. Omaggio a Toni Servillo, che – sulla scorta proprio della figura poliedrica di Servillo – intreccia le relazioni tra grande schermo e palcoscenico, dedicando all’attore napoletano una personale, con qualche variazione sul tema (da Carmelo Bene a Pippo Delbono).
Al connubio artistico tra il regista Paolo Sorrentino e Toni Servillo è dedicata tutta la giornata di martedì 1° maggio: alle ore 16.30 è in programma L’uomo in più, seguito alle ore 18.30 da Le conseguenze dell’amore, per chiudere alle ore 20.45 con Il Divo.
Mercoledì 2 maggio, alle ore 18.30, il ritratto d’artista firmato da Massimiliano Pacifico: Trilogia nel mondo racconta la tournée goldoniana di Toni Servillo.
Alle ore 20, il testimone passa invece al genio di Carmelo Bene che nel 1973 trasformo l’Amleto di Shakespeare nel suo Un Amleto di meno, seguito dal breve documento di Alberto Grifi, Transfert per camera verso virulentia, che riprende un gruppo di attori alle prese con il teatro di Aldo Baribanti.
Giovedì 3 maggio, alle ore 18, la vicenda Parmalat prende il volto di Toni Servillo per Il gioiellino di Andrea Molaioli, seguito alle ore 20.15 dal personale racconto diaristico di Pippo Delbono Amore Carne.
Chiude la serata il trionfo dei fratelli Taviani a Berlino, Cesare deve morire, esperienza ai confini tra cinema e teatro con i detenuti di Rebibbia alle prese con il Giulio Cesare shakespeariano.
A conclusione del ciclo, il seminario Il mestiere dell’attore con Toni Servillo (venerdì 4 maggio, ore 17, Cinema Lumière).
Tra cinema e teatro. Omaggio a Toni Servillo
Martedì 1° maggio, ore 16.30, Cinema Lumière
L’UOMO IN PIÙ (Italia/2001) di Paolo Sorrentino (100’)
Toni Servillo e Andrea Renzi, Tony e Antonio Pisapia. Un cantante e un calciatore all’apice del successo agli inizi degli anni Ottanta, poi caduti in disgrazia. In una Napoli che assomiglia a una ‘Milano da bere’ più sbiadita e meno sfavillante, i due percorrono strade parallele di ascesa e sconfitta, senza incrociarsi mai, fino al momento della resa dei conti, in primis morale, con un mondo corrotto in preda al delirio e all’onnipotenza del denaro.
Martedì 1° maggio, ore 18.30, Cinema Lumière
LE CONSEGUENZE DELL’AMORE (Italia/2004) di Paolo Sorrentino (100’)
Sorrentino offre a Toni Servillo il ruolo di un ‘uomo bloccato’ in questo ottimo noir esistenziale, tutto giocato su sguardi e silenzi, dialoghi sul filo del paradosso, allentarsi e accelerarsi dell’azione. Un anonimo albergo svizzero, una hall e una stanza chiusa, noia e feroci tensioni sottopelle: per questo personaggio misterioso arriverà la svolta di quell’amour fou che può sconvolgere e distruggere una vita, portare alla redenzione e al martirio.
Premiato con 5 David di Donatello.
Martedì 1° maggio, ore 20.45, Cinema Lumière
IL DIVO (Italia/2008) di Paolo Sorrentino (110’)
Una perfetta messa in scena del Potere, una tragedia ‘greca’ astratta e metaforica che potrebbe anche prescindere dalla vicenda di Andreotti e dal sistema onnivoro della DC. Perché ogni potere deve nutrire se stesso con tutti i mezzi, anche i più illeciti, per rimanere saldo e intoccabile. In questa ‘sacra’ rappresentazione tutto è volutamente esagerato, macchiettistico, sopra le righe: una follia visionaria e terribile, un’orgia di immagini e associazioni visive ellittiche e stupefacenti.
Mercoledì 2 maggio, ore 18.30, Cinema Lumière
TRILOGIA NEL MONDO (Italia/2011) di Massimiliano Pacifico (56’)
Quattro anni di prove e tournée della ‘trilogia della villeggiatura’ di Carlo Goldoni, che Toni Servillo ha riportato in scena tutt’intera oltre cinquant’anni dopo lo storico allestimento strehleriano. Il film dedica al carismatico Servillo un bel ritratto d’artista. Servillo fu, tanti anni fa, nel Teatro di guerra di Martone; diventato il più richiesto tra gli attori del cinema italiano ‘alto’, sembra dirci oggi che fare teatro è guerra di resistenza.
Mercoledì 2 maggio, ore 20, Cinema Lumière
UN AMLETO DI MENO (Italia/1973) di Carmelo Bene (70’)
Un set a Cinecittà. Un bunker? Non proprio. Tutto vi appare bianco, lindo. I fondali, i cappelli delle suore a seno nudo. Bene risalta vestito di nero-vermiglio. Amleto dal volto in decomposizione, squamato, afflitto da pus grigio-verde. Un cadavere. Il testo shakespeariano è un tour de force d’oblio. Carta straccia. Echi di Laforgue (con interpolazioni dalla Signorina Felicita di Gozzano), frammenti operistici. Presentato in concorso a Cannes, è l’ultimo atto dell’‘eroica’ parentesi cinematografica di Carmelo Bene. Un film che fa a fette il buon gusto, un corpo a corpo con l’odiata ‘immagine’.
TRANSFERT PER CAMERA VERSO VIRULENTIA (Italia/1966-67) di Alberto Grifi (22’)
Un gruppo di attori (tra questi lo stesso Grifi e Lou Castel) alle prese col teatro di Aldo Braibanti. Esperto di lenti, prismi, diffrazioni cromatiche, specchi deformanti, Grifi si inventa dispositivi in grado di alterare l’ottica della macchina da presa. La visione ne esce deformata, compromessa da sdoppiamenti, distorsioni, aberrazioni della messa a fuoco. Un po’ come vedere le cose per la prima volta: con lo sguardo di un neonato (o di una mosca).
Giovedì 3 maggio, ore 18, Cinema Lumière
IL GIOIELLINO (Italia/2010) di Andrea Molaioli (110’)
Ispirandosi al crac Parmalat, Molaioli, dopo La ragazza del lago, scava in un’altra provincia dai molti vizi e dalle poche virtù. Gigantesco, come sempre, Toni Servillo è un ragioniere algido, solitario e indisponente che si muove alla perfezione nelle atmosfere cupe create dalla fotografia onirica di Luca Bigazzi.
Giovedì 3 maggio, ore 20.15, Cinema Lumière
AMORE CARNE (Italia-Svizzera/2011) di Pippo Delbono (75’)
Figura teatrale eccellente, Delbono da alcuni anni si è avvicinato al cinema in modo personale attraverso piccoli intimi film. Questo è una sorta di diario filmato con un telefonino. “Strutturato come una lunga infinita soggettiva, s’intreccia indissolubilmente con la voce di Delbono accompagnando il nostro sguardo tra le pieghe del reale. [...] Tornano di strettissima attualità le ragioni di un cinema forte, creativo, sperimentale. Un cinema che in Italia ormai sono in pochi a praticare”. (Giona A. Nazzaro)
Giovedì 3 maggio, ore 22.15, Cinema Lumière
CESARE DEVE MORIRE (Italia/2012) di Paolo e Vittorio Taviani (76’)
Dopo una fase calligrafica della loro lunga carriera, i fratelli Taviani spogliano il proprio cinema di qualsiasi orpello e realizzano un sorprendente esempio di film militante. Negli occhi dei carcerati di Rebibbia che interpretano il Giulio Cesare di Shakespeare si leggono, non dette, tutte le vite controverse e le esistenze violente di un’Italia segregata. Progetto tutt’altro che retorico, Cesare deve morire trasforma il sovraffollamento carcerario in un claustrofobico teatro degli avvenimenti.
Venerdì 4 maggio, ore 17, Cinema Lumière
IL MESTIERE DELL’ATTORE
Incontro con Toni Servillo, a Bologna in occasione di Barbarie il ciclo di letture classiche organizzato dal Centro Studi ‘La permanenza del Classico’.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Prenotazione obbligatoria:
amicicineteca@comune.bologna.it
In collaborazione con Teatri Uniti di Napoli, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
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