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Omaggio a Lucio Dalla con Alessandro Bergonzoni

5 aprile 2012
Fu proprio lui, Lucio Dalla, a presentare l’anteprima di Quijote al Cinema Lumière, in quello che appare ormai come un lontano gennaio, quello del 2006, per le iniziative che la Cineteca di Bologna da tempo promuove in occasione di Arte Fiera.
Perché quel Quijote porta una firma importante dell’arte, quella di Mimmo Paladino, alla sua prima prova registica, mentre per Lucio sarebbe stata l’ultima prova d’attore.
Ora, questo donchisciottesco confronto con il temibile caposaldo di Cervantes, affidato a un assortito e stralunato cast fatto da Peppe Servillo, Alessandro Bergonzoni, Marco Alemanno, Edoardo Sanguineti, e – naturalmente – da Lucio Dalla nei panni di Sancho Panza, riemerge in sala e la Cineteca di Bologna, a poco più di un mese dalla scomparsa del poeta di Piazza Grande, lo propone per tre giorni al Cinema Lumière, venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 aprile, sempre alle ore 20.
E per la proiezione di venerdì 6 aprile ci sarà al Cinema Lumière Alessandro Bergonzoni, che in Quijote interpreta il Mago Frestone.


Ma non si esaurisce qui l’omaggio della Cineteca a Lucio Dalla: dall’attore al jazzista, ecco che in occasione del concerto celebrativo per i sessant’anni della Doctor Dixie Jazz Band che si terrà il giorno seguente, ripercorreremo per un pomeriggio al Cinema Lumière (domenica 15 aprile, alle ore 18) immagini e racconti di una band unica al mondo, che ha fatto di un mito la chiave di lettura della propria stessa esistenza: il mito del Dixieland, musica le cui stesse origini si perdono, dall’altra parte dell’Oceano, nelle acque della leggenda. E, perché, già leggenda non è quell’avvicendamento tra clarinettisti, quando Pupi Avati dovette malvolentieri inchinarsi all’estro di Lucio Dalla?


Quijote
Ho sempre pensato che un film non si sostituisca alla pittura, non vi si sovrapponga, è semplicemente un’altra cosa. Nello stesso tempo però se guardi nell’obiettivo, nel rettangolo della macchina da presa puoi immaginare che quello sia lo spazio della tela.
Ma non solo questo. Quello che conta non è solo il momento delle riprese o della regia. Non è l’unico momento creativo. Molto avviene durante il montaggio, o la composizione delle musiche…
È una forma che prende vita lentamente.
Per molti versi, il cinema è paragonabile alla scultura.
Quando modelli una forma in creta o in gesso hai appena cominciato. Dopo c’è la fusione, la limatura, la patina…Non solo. I tempi di attesa, i tempi tecnici, tra un film e una scultura sono simili. E nel momento in cui ti fermi accade che poi rivedi il lavoro con occhi nuovi. E magari ricominci. Creare un film è qualcosa di analogo alla scultura ma è come plasmare la luce. Questo è quello che mi ha affascinato. Lavorare con la luce che si materializza, che diventa immagine, movimento, parola, suono.
Probabilmente è stato proprio il confronto con la figura di Cervantes, e con i tratti sincronicamente confusi che l’hidalgo riunisce in se - utopia, sogno, fantasia, sentimento, nobiltà, fierezza, coraggio - a mostrarmelo come possibile soggetto del mio primo film.
Così nasce il
Quijote costruito con un sistema simile a quello delle scatole cinesi, una struttura capace di restituire all’infinito innumerevoli suggestioni.
La magica scena del gran teatro dell’hidalgo dalla nera figura è l’antica e remota terra del Sannio, un luogo ricomposto nelle luci e nella fotografia di Cesare Accetta, geometricamente pura ed esatta.

Mimmo Paladino


Omaggio a Lucio Dalla


Venerdì 6 aprile, ore 20, Cinema Lumière
QUIJOTE (Italia/2006) di Mimmo Paladino (75’)
Mimmo Paladino, protagonista della scena artistica italiana (pittore, scultore, incisore), approdava alla regia nel 2005, in un confronto ardimentoso e visionario con l’opera di Cervantes. Nel Sannio natale dell’autore, incrocio ultrarealista di scenografie naturali e di segni d’artista, Peppe Servillo è l’hidalgo in lotta con le pale eoliche, Lucio Dalla il suo Sancho ballonzolante, dialettale, splendidamente musicale, Edoardo Sanguineti il Poeta, Alessandro Bergonzoni il Mago. Un film presentato e ammiratissimo alla Mostra di Venezia, che arriva oggi in sala grazie alla coraggiosa Distribuzione Indipendente.
Introduce Alessandro Bergonzoni

Repliche:
sabato 7 aprile, ore 20, Cinema Lumière
domenica 8 aprile, ore 20, Cinema Lumière


Domenica 15 aprile, ore 18, Cinema Lumière
I 60 ANNI DELLA DOCTOR DIXIE JAZZ BAND
La nostalgia è il sentimento della lontananza: da un’epoca antica – quell’età dell’oro di un’immaginaria New Orleans che cambiò il ritmo del Novecento –, da un oggi che è già ieri, catapultato nel passato dal volo di un amico verso l’infinito. Così scorreranno per immagini i sessant’anni della Doctor Dixie Jazz Band di Nardo Giardina e compagni (tra i quali anche il giovane Dalla) e della mitica cantina di via Cesare Battisti, un pezzo di storia del jazz e di Bologna, tra aneddoti e one-step, tra nostalgia di un tempo che non c’è più e un ritmo che sembra, ad ogni istante, farlo rivivere.


Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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