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Cineteca di Bologna e RaiTeche per il restauro di 'Diario di un maestro' di Vittorio De Seta

26 novembre 2008

Nuova collaborazione fra Cineteca di Bologna e Vittorio De Seta: il progetto pluriennale per il restauro di Diario di maestro.
Dopo aver restaurato i cortometraggi girati dal regista negli anni dal 1954 al 1959 (ora in dvd nella collana Real Cinema di Feltrinelli) la Cineteca di Bologna, che per questa nuova impresa si avvale della preziosa e indispensabile collaborazione di RaiTeche, torna dunque al lavoro con De Seta nel suo Laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata per restituire nella sua integrità uno dei film televisivi che più hanno segnato la storia dello spettacolo italiano, Diario di un maestro, interpretato dall’indimenticabile Bruno Cirino. Il progetto prevede il recupero sia dell’intero sceneggiato televisivo (trasmesso su RaiUno in quattro puntate nel 1973) sia la versione ridotta per lo schermo cinematografico datata 1975.
Prima tappa di questo progetto di recupero è il restauro della versione cinematografica in programma quale evento speciale al Torino Film Festival, giovedì 27 novembre, alle ore 20, al Cinema Massimo sala Due. Il film sarà introdotto da una conversazione tra il direttore del Torino Film Festival Nanni Moretti e il regista Vittorio De Seta.

Diario di un maestro (Italia, 1975) di Vittorio De Seta
Sceneggiatura Vittorio De Seta
Liberamente tratto da "Un anno a Pietralata" di Albino Bernardini
Una coproduzione Rai, Bavaria Film, Miro Film
Con Bruno Cirino
Interpretato da ragazzi ed abitanti delle borgate romane di Tiburtino 3° Pietralata e la Torraccia
Collaboratore alla sceneggiatura per gli aspetti pedagogici Francesco Tonucci
Ripresa sonora diretta di Antonio Grigioni
Direttore di produzione Vincenzo Franco Porcelli
Montaggio Cleofe Conversi
Direttore della Fotografia Luciano Tovoli
Musiche di Fiorenzo Carpi dirette da Bruno Nicolai
Durata 135’

La versione di Diario di un maestro che viene presentata a Torino è un primo passo verso il restauro del film ed è stata realizzata dalla Cineteca del Comune di Bologna e Rai Teche in alta definizione a partire dai negativi reversal e dai negativi colonna ottici e magnetici.
Le lavorazioni sono state eseguite dal Laboratorio l’Immagine Ritrovata nell’ottobre del 2008.

Le riprese furono effettuale all’Istituto Statale d’arte Sacra al Tiburtino III (aprile-luglio 1971)
Durata della versione televisiva 270’ (quattro puntate trasmesse la domenica alle ore 21 su Rai Uno nelle date 11,18, 25 febbraio e 4 marzo 1973)

Bruno D’Angelo, un giovane maestro d’origine napoletana, fresco di nomina, assume l’incarico in una scuola del Tiburtino, un quartiere periferico di Roma. Gli viene affidata la classe più scomoda e difficile, una quinta formata da ragazzi svogliati e tutt’altro che docili, molti dei quali ripetenti. Il maestro non si lascia scoraggiare dalle apparenze e inizia un dialogo coi ragazzi, si informa delle loro abitudini, delle loro case, delle loro famiglie. Scopre così che molti ragazzi non frequentano la scuola in quanto preferiscono dedicarsi ad altre attività, alcune delle quali pericolose. Il maestro intende recuperare alla scuola tutti gli assenti: va in ogni casa a parlare con i genitori e alla fine riesce nell’intento. Naturalmente, un comportamento del genere urta la suscettibilità degli altri insegnanti e soprattutto quella del direttore. Le iniziative del maestro D’Angelo vengono definite troppo personali e in disaccordo con i metodi tradizionali. Tutto ciò contribuisce però a rendere sempre più saldo il legame fra D’Angelo e i ragazzi. Anche i più turbolenti hanno capito che il maestro difende gli scolari e che il suo insegnamento è valido a tutti gli effetti. Secondo il direttore, però, la classe in quelle condizioni non potrà superare gli esami. Il maestro allora se ne va, annunciando che non si sente di restare un solo momento di più in quella scuola. D’Angelo passa qualche giorno in famiglia, in un ambiente sereno che gli consente di riflettere con calma su quanto è accaduto. Finché si rende conto delle responsabilità che si è assunto e comprende quanto sia importante l’opera iniziata e quanto affetto egli nutra per i suoi ragazzi. Non può in effetti abbandonare l’una né rinunciare agli altri e decide di riprendere il suo posto a scuola.

Ufficio Stampa:
Patrizia Minghetti
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