'Anna' di Alberto Grifi restaurato al Lumière
26 settembre 2011Dopo l’anteprima all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il restauro – promosso dalla Cineteca di Bologna e realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata – del film di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, Anna, arriva al Cinema Lumière: appuntamento domani, martedì 27 settembre alle ore 20.
Risultato di 11 ore di videoregistrazioni magnetiche, Anna fu diretto nei primi giorni di lavorazione da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, prima di passare in autogestione ad attori e maestranze, in seguito a una trasformazione imprevedibile della sceneggiatura, di fatto “impugnata” dall’elettricista della troupe, il quale – entrando improvvisamente in scena – offre una dichiarazione d’amore ad Anna (giovane ragazza incinta, ai margini della società), esprimendo così il rifiuto di farne un caso umano da mettere al centro dell’obiettivo cinematografico.
Girato nel 1972 e portato su pellicola per la durata di 4 ore grazie a un vidigrafo – invenzione dello stesso Grifi –, il film venne presentato nel 1975 ai festival di Berlino e Venezia e nel 1976 a quello di Cannes.
Anna fu girato da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli con uno dei primi videoregistratori portatili open reel arrivati in Italia. Lo stesso Grifi assemblò all'epoca un vidigrafo, uno strumento che gli permise di trasferire le videoregistrazioni su pellicola 16mm.
Il restauro del film è stato realizzato a partire da questo 16mm d’epoca che, oltre all'usura del tempo, porta con sé tutte le caratteristiche delle videoregistrazioni dei primi anni ’70.
Il negativo è stato scansionato a una risoluzione di 2K. Il grading digitale è stato realizzato cercando di intervenire sul contrasto per ritrovare l'originale scala di grigi e sull'attenuazione degli improvvisi mutamenti di luce.
L’intervento di restauro digitale è stato diretto principalmente all’eliminazione di tutti i difetti legati alla vita della pellicola: spuntinature, riparazione, giunte e danni all'emulsione. Nessun intervento è stato effettuato sull’instabilità dell'immagine video e sui drop creatisi in origine durante il trasferimento su 16mm.
Il suono è stato acquisito dal 16mm magnetico d’epoca. Dopo aver effettuato la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo, si è intervenuti sulle problematiche dovute alla degradazione del supporto magnetico senza alterare la qualità della registrazione originale, senza correggere o apportare migliorie a difetti, limiti tecnici del montaggio originale e rumori di scena, come interferenze o rumori dovuti ai microfoni.
Martedì 27 settembre, ore 20, Cinema Lumière
ANNA (Italia/1975) di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli (225’)
Realizzato nel corso di sei mesi con una delle prime videocamere arrivate in Italia, è un film indipendente successivamente trasferito in 16mm grazie al vidigrafo inventato artigianalmente da Alberto Grifi. Incentrato in origine su Anna, una ragazza minorenne e incinta che vagava per piazza Navona, “le cose hanno preso un andazzo diverso quando questo tentativo della regia di imporre agli attori una sceneggiatura melensa e pietistica è stato sempre più rintuzzato e via via apertamente contestato non solo dalla stessa Anna ma anche dagli altri attori e maestranze col rifiuto di riconoscersi nei ruoli in cui tentavamo di incastrarli. Rifiutando di essere amministrati dalla regia, cioè da noi, […] hanno svuotato di senso, demistificandolo, l'impianto cinematografico tradizionale; rifiutandoci, ci hanno imposto il tempo della loro vita reale contro il tempo della narrazione programmata con la sceneggiatura attraverso la quale ci eravamo illusi di toccare la loro realtà” (Alberto Grifi).
Restaurato dalla Cineteca di Bologna nel 2011.
Risultato di 11 ore di videoregistrazioni magnetiche, Anna fu diretto nei primi giorni di lavorazione da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, prima di passare in autogestione ad attori e maestranze, in seguito a una trasformazione imprevedibile della sceneggiatura, di fatto “impugnata” dall’elettricista della troupe, il quale – entrando improvvisamente in scena – offre una dichiarazione d’amore ad Anna (giovane ragazza incinta, ai margini della società), esprimendo così il rifiuto di farne un caso umano da mettere al centro dell’obiettivo cinematografico.
Girato nel 1972 e portato su pellicola per la durata di 4 ore grazie a un vidigrafo – invenzione dello stesso Grifi –, il film venne presentato nel 1975 ai festival di Berlino e Venezia e nel 1976 a quello di Cannes.
Anna fu girato da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli con uno dei primi videoregistratori portatili open reel arrivati in Italia. Lo stesso Grifi assemblò all'epoca un vidigrafo, uno strumento che gli permise di trasferire le videoregistrazioni su pellicola 16mm.
Il restauro del film è stato realizzato a partire da questo 16mm d’epoca che, oltre all'usura del tempo, porta con sé tutte le caratteristiche delle videoregistrazioni dei primi anni ’70.
Il negativo è stato scansionato a una risoluzione di 2K. Il grading digitale è stato realizzato cercando di intervenire sul contrasto per ritrovare l'originale scala di grigi e sull'attenuazione degli improvvisi mutamenti di luce.
L’intervento di restauro digitale è stato diretto principalmente all’eliminazione di tutti i difetti legati alla vita della pellicola: spuntinature, riparazione, giunte e danni all'emulsione. Nessun intervento è stato effettuato sull’instabilità dell'immagine video e sui drop creatisi in origine durante il trasferimento su 16mm.
Il suono è stato acquisito dal 16mm magnetico d’epoca. Dopo aver effettuato la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo, si è intervenuti sulle problematiche dovute alla degradazione del supporto magnetico senza alterare la qualità della registrazione originale, senza correggere o apportare migliorie a difetti, limiti tecnici del montaggio originale e rumori di scena, come interferenze o rumori dovuti ai microfoni.
Martedì 27 settembre, ore 20, Cinema Lumière
ANNA (Italia/1975) di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli (225’)
Realizzato nel corso di sei mesi con una delle prime videocamere arrivate in Italia, è un film indipendente successivamente trasferito in 16mm grazie al vidigrafo inventato artigianalmente da Alberto Grifi. Incentrato in origine su Anna, una ragazza minorenne e incinta che vagava per piazza Navona, “le cose hanno preso un andazzo diverso quando questo tentativo della regia di imporre agli attori una sceneggiatura melensa e pietistica è stato sempre più rintuzzato e via via apertamente contestato non solo dalla stessa Anna ma anche dagli altri attori e maestranze col rifiuto di riconoscersi nei ruoli in cui tentavamo di incastrarli. Rifiutando di essere amministrati dalla regia, cioè da noi, […] hanno svuotato di senso, demistificandolo, l'impianto cinematografico tradizionale; rifiutandoci, ci hanno imposto il tempo della loro vita reale contro il tempo della narrazione programmata con la sceneggiatura attraverso la quale ci eravamo illusi di toccare la loro realtà” (Alberto Grifi).
Restaurato dalla Cineteca di Bologna nel 2011.
Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
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