Il Lumière riapre con 'Il conformista'
1° settembre 2011Il grande cinema italiano torna in sala, e restaurato. A lanciare la nuova scommessa distributiva è la Cineteca di Bologna: un progetto che completa quel cammino che va dal restauro dei film – con un laboratorio d’eccellenza come L’Immagine Ritrovata – alla diffusione il più ampia possibile, attraverso un già corposo catalogo editoriale e, ora, anche attraverso un canale distributivo che permette di far arrivare i capolavori restaurati a un numero di persone ben più vasto (e soprattutto capillare) rispetto a quello festivaliero.
Un modo nuovo di ripensare il cinema del passato, e di restituirlo al pubblico di ieri e di oggi. Grazie ai miracoli delle tecniche digitali, infatti, la Cineteca di Bologna riesce – di fatto a costo zero – a infondere nuova linfa vitale ai restauri ideati e realizzati per grandi kermesse internazionali (come possono essere, ad esempio, Cannes e Venezia).
Il primo asso nella manica è il restauro del capolavoro diretto nel 1970 da Bernardo Bertolucci, e interpretato da Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Gastone Moschin e Dominique Sanda, Il conformista, presentato in anteprima al Festival di Cannes in occasione della Palma d’Oro alla Carriera a Bernardo Bertolucci.
Torino, Milano e Roma, dove Il conformista ha già segnato ottimi risultati nel finale d’agosto, in attesa delle uscite a Genova e Cagliari, mentre a Bologna – non poteva che essere così – il nuovo restauro torna (dopo la serata dal sapore magico alla presenza dello stesso Bernardo Bertolucci di fronte a una Piazza Maggiore stracolma la scorsa estate, per la 25ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato) per inaugurare la stagione 2011-2012 del Cinema Lumière.
In programma da venerdì 2 settembre al Cinema Lumière, Il conformista sarà proiettato nella prima settimana con i seguenti orari: venerdì 2 e sabato 3 settembre, ore 20.10 e 22.30; domenica 4 settembre, ore 17.45, 20.10 e 22.30; lunedì 5 e martedì 6 settembre, ore 20.10 e 22.30.
Realizzata sulla base del lavoro del direttore della fotografia Vittorio Storaro, la nuova versione digitale del Conformista, curata dal laboratorio L’Immagine Ritrovara, è promossa dalla Cineteca di Bologna e dal gruppo editoriale Minerva Raro Video.
«Al centro del film c'è un uomo, il Marcello interpretato da Jean-Louis Trintignant, che per nascondere la propria diversità sceglie di essere uguale alla massa che lo circonda, così diventa fascista e si trasforma nel killer del suo maestro, un professore antifascista. Il conformista era ambientato nel 1937, ma anche oggi non mi sembra così difficile trovare chi è disposto a tradire i propri ideali per salire sul carro dei vincitori. I conformisti non muoiono mai». (Bernardo Bertolucci)
«Non è il caso di analizzare minutamente come e in che misura il giovane Bertolucci abbia modificato, con una libertà che sfiora la sana insolenza e nel quadro di una obbligata potatura, figure e fatti che affollano le quattrocento pagine del romanzo moraviano per ridurle a una durata inferiore alle due ore. Basti dire che le ottanta pagine del prologo [...] sono risolte in una breve sequenza, frammentata dal montaggio secondo quella distorsione allucinata della visione che è una delle cifre stilistiche dominanti del film. [...] Il sesso e il fascismo sono i due poli del Conformista. O, se si preferisce, la polpa e la buccia. Il conformista Marcello ha sete di normalità per coprire la propria inconfessata e temuta anormalità sessuale. È fascista perché vede nel fascismo il mito collettivo cui immolare, nel miraggio dell’ordine, il proprio disordine, quel che lo fa diverso dagli altri. In nome del fascismo uccide, nell’illusione di riscattare un delitto precedente con un’azione criminosa, ma legalizzata. Risulta piuttosto chiaro che in Marcello il fascismo è l’accidente, il conformismo è la sostanza: questo conformismo è fascista, ma potrebbe essere altro in diverse circostanze storiche. Sarebbe comodo ridurre Il conformista a un film ‘sul’ fascista, cioè in costume, trascurandone la carica critica di una classe e di una generazione». (Morando Morandini)
«Il conformista è un film che ha cambiato la storia del cinema, lo stile di Bertolucci, il suo modo di mettere in scena il passato, la Storia, ma anche la sorprendente fotografia di Vittorio Storaro, segnarono in maniera determinante gli autori della new Hollywood, da Coppola, a Scorsese, a De Palma. È difficile per lo spettatore di oggi cogliere gli elementi di novità che ebbe alla sua uscita un film come Il conformista. Il fatto è che proprio questi elementi di novità erano destinati a diventare stile e sensibilità comune nei decenni successivi. L’elemento decisivo è un nuovo modo di guardare il passato, qualcosa che poi si sarebbe chiamato postmoderno e che ancora veste i panni del rétro. Il passato, con Il conformista, è qualcosa che non era prima». (Emiliano Morreale)
Da venerdì 2 settembre, Cinema Lumière
IL CONFORMISTA (Italia/1970) di Bernardo Bertolucci (116’)
Soggetto: dal romanzo omonimo (1951) di Alberto Moravia
Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio.: Franco Arcalli
Scenografia: Ferdinando Scarfiotti
Musica: Georges Delerue
Interpreti: Jean-Louis Trintignant (Marcello Clerici), Stefania Sandrelli (Giulia), Gastone Moschin (Manganiello), Dominique Sanda (Anna Quadri), Enzo Tarascio (professor Quadri), Fosco Giachetti (il colonnello), José Quaglio (Italo Montanari), Pierre Clémenti (Pasqualino Semirama detto Lino), Yvonne Sanson (madre di Giulia), Milly (madre di Marcello)
Produzione: Maurizio Lodi Fe’ e Giovanni Bertolucci per Mars Film / Marianne Productions / Maran Film GmbH. Durata: 118’.
Restauro digitale del laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna in collaborazione con Minerva RaroVideo e Paramount
Orari fino a martedì 6 settembre:
venerdì 2 e sabato 3 settembre, ore 20.10 e 22.30;
domenica 4 settembre, ore 17.45, 20.10 e 22.30;
lunedì 5 e martedì 6 settembre, ore 20.10 e 22.30.
Un modo nuovo di ripensare il cinema del passato, e di restituirlo al pubblico di ieri e di oggi. Grazie ai miracoli delle tecniche digitali, infatti, la Cineteca di Bologna riesce – di fatto a costo zero – a infondere nuova linfa vitale ai restauri ideati e realizzati per grandi kermesse internazionali (come possono essere, ad esempio, Cannes e Venezia).
Il primo asso nella manica è il restauro del capolavoro diretto nel 1970 da Bernardo Bertolucci, e interpretato da Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Gastone Moschin e Dominique Sanda, Il conformista, presentato in anteprima al Festival di Cannes in occasione della Palma d’Oro alla Carriera a Bernardo Bertolucci.
Torino, Milano e Roma, dove Il conformista ha già segnato ottimi risultati nel finale d’agosto, in attesa delle uscite a Genova e Cagliari, mentre a Bologna – non poteva che essere così – il nuovo restauro torna (dopo la serata dal sapore magico alla presenza dello stesso Bernardo Bertolucci di fronte a una Piazza Maggiore stracolma la scorsa estate, per la 25ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato) per inaugurare la stagione 2011-2012 del Cinema Lumière.
In programma da venerdì 2 settembre al Cinema Lumière, Il conformista sarà proiettato nella prima settimana con i seguenti orari: venerdì 2 e sabato 3 settembre, ore 20.10 e 22.30; domenica 4 settembre, ore 17.45, 20.10 e 22.30; lunedì 5 e martedì 6 settembre, ore 20.10 e 22.30.
Realizzata sulla base del lavoro del direttore della fotografia Vittorio Storaro, la nuova versione digitale del Conformista, curata dal laboratorio L’Immagine Ritrovara, è promossa dalla Cineteca di Bologna e dal gruppo editoriale Minerva Raro Video.
«Al centro del film c'è un uomo, il Marcello interpretato da Jean-Louis Trintignant, che per nascondere la propria diversità sceglie di essere uguale alla massa che lo circonda, così diventa fascista e si trasforma nel killer del suo maestro, un professore antifascista. Il conformista era ambientato nel 1937, ma anche oggi non mi sembra così difficile trovare chi è disposto a tradire i propri ideali per salire sul carro dei vincitori. I conformisti non muoiono mai». (Bernardo Bertolucci)
«Non è il caso di analizzare minutamente come e in che misura il giovane Bertolucci abbia modificato, con una libertà che sfiora la sana insolenza e nel quadro di una obbligata potatura, figure e fatti che affollano le quattrocento pagine del romanzo moraviano per ridurle a una durata inferiore alle due ore. Basti dire che le ottanta pagine del prologo [...] sono risolte in una breve sequenza, frammentata dal montaggio secondo quella distorsione allucinata della visione che è una delle cifre stilistiche dominanti del film. [...] Il sesso e il fascismo sono i due poli del Conformista. O, se si preferisce, la polpa e la buccia. Il conformista Marcello ha sete di normalità per coprire la propria inconfessata e temuta anormalità sessuale. È fascista perché vede nel fascismo il mito collettivo cui immolare, nel miraggio dell’ordine, il proprio disordine, quel che lo fa diverso dagli altri. In nome del fascismo uccide, nell’illusione di riscattare un delitto precedente con un’azione criminosa, ma legalizzata. Risulta piuttosto chiaro che in Marcello il fascismo è l’accidente, il conformismo è la sostanza: questo conformismo è fascista, ma potrebbe essere altro in diverse circostanze storiche. Sarebbe comodo ridurre Il conformista a un film ‘sul’ fascista, cioè in costume, trascurandone la carica critica di una classe e di una generazione». (Morando Morandini)
«Il conformista è un film che ha cambiato la storia del cinema, lo stile di Bertolucci, il suo modo di mettere in scena il passato, la Storia, ma anche la sorprendente fotografia di Vittorio Storaro, segnarono in maniera determinante gli autori della new Hollywood, da Coppola, a Scorsese, a De Palma. È difficile per lo spettatore di oggi cogliere gli elementi di novità che ebbe alla sua uscita un film come Il conformista. Il fatto è che proprio questi elementi di novità erano destinati a diventare stile e sensibilità comune nei decenni successivi. L’elemento decisivo è un nuovo modo di guardare il passato, qualcosa che poi si sarebbe chiamato postmoderno e che ancora veste i panni del rétro. Il passato, con Il conformista, è qualcosa che non era prima». (Emiliano Morreale)
Da venerdì 2 settembre, Cinema Lumière
IL CONFORMISTA (Italia/1970) di Bernardo Bertolucci (116’)
Soggetto: dal romanzo omonimo (1951) di Alberto Moravia
Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio.: Franco Arcalli
Scenografia: Ferdinando Scarfiotti
Musica: Georges Delerue
Interpreti: Jean-Louis Trintignant (Marcello Clerici), Stefania Sandrelli (Giulia), Gastone Moschin (Manganiello), Dominique Sanda (Anna Quadri), Enzo Tarascio (professor Quadri), Fosco Giachetti (il colonnello), José Quaglio (Italo Montanari), Pierre Clémenti (Pasqualino Semirama detto Lino), Yvonne Sanson (madre di Giulia), Milly (madre di Marcello)
Produzione: Maurizio Lodi Fe’ e Giovanni Bertolucci per Mars Film / Marianne Productions / Maran Film GmbH. Durata: 118’.
Restauro digitale del laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna in collaborazione con Minerva RaroVideo e Paramount
Orari fino a martedì 6 settembre:
venerdì 2 e sabato 3 settembre, ore 20.10 e 22.30;
domenica 4 settembre, ore 17.45, 20.10 e 22.30;
lunedì 5 e martedì 6 settembre, ore 20.10 e 22.30.
Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Patrizia Minghetti
tel. (+39) 0512194831
cinetecaufficiostampa@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
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