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I titoli più belli delle ultime stagioni

22 luglio 2011
Sette film divisi tra il panorama internazionale delle ultime stagioni (che vedremo tutto in versione originale con sottotitoli italiani) e piccole quanto importanti produzioni bolognesi di giovani autori.

Il percorso di Sotto le stelle del cinema si snoda così in Piazza Maggiore, da domenica 24 luglio, inaugurando il ciclo Cinema del presente: alle ore 21.45 il cortometraggio di Manfredi Lucibello Storia di nessuno (Premio Iceberg nell’ambito dell’ultima edizione del festival Visioni Italiane) precederà la proiezione di Louise Michel, pellicola del 2008 di Gustave de Kervern e Benoît Delépine, presentata da Lorenzo Buccella.

Lunedì 25 luglio (alle ore 21.40), sarà invece il film che ha vinto il David di Donatello 2011 per il miglior cortometraggio, Jody delle giostre di Adriano Sforzi, ad aprire la serata, seguito da Il segreto dei tuoi occhi di Juan José Campanella, presentato da Andrea Meneghelli.

Dopo la serata dedicata allo spettacolo teatrale Him di Fanny & Alexander (martedì 26 luglio), il ciclo Cinema del presente torna mercoledì 27 luglio con L’uomo nell’ombra di Roman Polanski (presentato da Silvia Albertazzi), preceduto alle ore 21.30 da Cose naturali di Germano Maccioni, Premio Michelangelo Antonioni per il miglior regista di cortometraggi.

E poi giovedì 28 luglio (ore 22) sarà la volta dei fratelli Coen con il loro A Serious Man, presentato da Giacomo Manzoli.



Sotto le stelle del cinema


Domenica 24 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
Fare cinema a Bologna. Visioni Italiane
STORIA DI NESSUNO (Italia/2010) R.: Manfredi Lucibello. Int.: Luciano Manzalini. D.: 15’
Un sicario atipico, un uomo che la gente non nota e per questo particolarmente bravo nel suo lavoro, racconta se stesso e l’Italia. Premio Iceberg a Visioni Italiane 2010 con la motivazione: “Per la capacità di costruire un racconto efficace sul piano della forma come del senso, in cui il protagonista, uomo solo e ‘invisibile’, dal lavoro quanto mai singolare, si scopre parte di una generazione che ha attraversato le ideologie e in vari casi è venuta meno ai propri ideali fino a farsi strumento di logiche di potere nonché criminali”. Presentato, unico film italiano, a Los Angeles Film Festival.

a seguire
Cinema del presente
LOUISE MICHEL (Belgio-Francia/2008) R.: Gustave de Kervern e Benoît Delépine. Int.:Yolande Moreau, Bouli Lanners, Robert Dehoux. D.: 90’
Introduce Lorenzo Buccella
Il titolo è un omaggio a Louise Michel, anarchica francese che ha combattuto con la Comune, prima e dopo, per i diritti dei lavoratori.  All’insegna di uno humor nero e raffreddato, è un film anarchico e pessimista che rispetta la vita. Una fabbrica tessile in Picardia viene chiusa e smantellata senza preavviso. Dieci operaie decidono di investire insieme la piccola liquidazione. In che cosa? L’analfabeta Louise propone di assoldare un sicario per uccidere il padrone e assolda Michel, buono a niente che, a sua volta, convince prima una cugina malata terminale poi un vecchio paralitico a commettere gli omicidi. C’è sempre un padrone sopra al padrone da eliminare, finché si arriva ai paradisi fiscali. La scrittura registica è coerente all'assurdità grottesca surreale della storia che non abdica mai alla credibilità: cinepresa ferma, fotografia opaca, dialoghi ridotti al minimo con largo margine all'improvvisazione degli attori, professionisti e non, in personaggi marginali o emarginati. Film politicamente scorretto, anomalo nel panorama del cinema francese. Premiato ai Festival di San Sebastián 2008 e al Sundance.
Versione originale, sottotitoli italiani


Lunedì 25 luglio, ore 21.40, Piazza Maggiore
Fare cinema a Bologna. Visioni Italiane
JODY DELLE GIOSTRE (Italia/2010) R.: Adriano Sforzi. Int.: Jordan Manfredini, Marco Baricalla, Fabio Manfredini D.: 13’
Jody gira l’Italia con la giostra del papà, cambiando scuola ogni due settimane e affrontando ogni giorno le diversità. Tutto è in salita per lui: niente amicizie durature, niente stabilità, niente normalità, nessuna spazio per un’eventuale tristezza: “Noi siamo la Festa!” gli ripete il papà. Jody  non si limiterà ad imparare la lezione, ma la farà sua e insegnerà qualcosa, stupendoli, ai suoi stessi genitori. Opera personalissima di Adriano Sforzi, che ha realmente girato l’Italia fino all’età di 15 anni con il Luna Park della sua famiglia. Opera seconda a metà fra la personalizzazione da film-esordio alla Nouvelle Vague e una scelta poetica felliniana, Jody delle giostre coinvolge e commuove facendoci realmente guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Regia, montaggio, fotografia, costumi: tutto azzeccato, ma l’accompagnamento musicale di Daniele Furlati merita una menzione d’onore. David di  Donatello nel 2011 come miglior cortometraggio

A seguire
Cinema del presente
IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI (El secreto de sus ojos, Argentina-Spagna/2009) R.: Juan José Campanella. Int.: Ricardo Darín, Soledad Villamil, Pablo Rago. D.: 129'
Introduce Andrea Meneghelli
Buenos Aires. Venticinque anni dopo l’atroce stupro e delitto di una ragazza, l’ispettore del tribunale Benjamin Espósito, che era riuscito a scoprire il colpevole, ma aveva dovuto assistere al suo rilascio, decide di scrivere un romanzo su questa storia che lo tormenta da tanto tempo e scopre un diverso finale della storia. Tratto dal romanzo omonimo di Eduardo Sacheri, Il segreto dei suoi occhi evoca un lungo arco di tempo della storia argentina che va dalla morte di Peròn fino al post Videla, con il tunnel delle repressioni poliziesche, dei desaparecidos, seguendo le vicissitudini di un'inchiesta che sarebbe giunta presto all'individuazione del colpevole se non fosse stata compromessa dalle logiche aberranti di una dittatura. Come in un romanzo di Dürrenmatt, l’indagine diviene l'ossessione del protagonista proprio per il nulla di fatto in cui precipita, e, al tempo stesso, sembra trascinare nel suo fallimento anche l'incompiutezza di una storia sentimentale, che il protagonista non ha avuto il coraggio di vivere. Campanella mescola abilmente i toni del noir con quelli del mélo, facendo procedere in parallelo non solo le vicende dei protagonisti ma anche quelle di personaggi secondari (come il vedovo della ragazza uccisa). Descrive con efficacia soprattutto la dimensione corrotta e malata di burocrazia di un piccolo mondo immobile dove gli individui sono avvezzi a tacere e a reprimere se stessi. Oscar come miglior film straniero 2010.
(Roberto Chiesi)
Versione originale, sottotitoli italiani


Mercoledì 27 luglio, ore 21.30, Piazza Maggiore
Fare cinema a Bologna. Visioni Italiane
COSE NATURALI (Italia/2010) R.: Germano Maccioni. Int.: Roberto Herlitzka, Angela Baraldi, Tatti Sanguineti. D.: 29’
Attraverso la voce dei suoi pensieri un vecchio uomo intraprende un viaggio dentro se stesso, nella zona più recondita e profonda dell’animo, in quella che si rivelerà essere la sintesi delle sue riflessioni e dei suoi liberi precetti: l’osservazione lucida e consapevole dello spietato consumarsi dei corpi e di tutte le cose, ma al contempo la ricerca del piacere e la spiegazione del suo attrarre irrimediabilmente l’essere umano, e appunto il suo corpo. Secondo la natura delle cose.
Premio Michelangelo Antonioni per il miglior regista di cortometraggi.

A seguire
Cinema del presente
L’UOMO NELL’OMBRA (The Ghost Writer, USA-Germania-Francia/2010) R.: Roman Polansky. Int.: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall. D.: 131’
Introduce Silvia Albertazzi
L’uomo nell’ombra è un ghost-writer senza nome e senza famiglia, l’uomo nell’ombra è Tony Blair sotto le mentite e seducenti spoglie di Pierce Brosnan, l’uomo nell’ombra è Roman Polanski che monta il film dai dorati arresti domiciliari di Gstaad. (Ragguaglio di cronaca. Nel 2009 la polizia svizzera, su richiesta americana, fece scattare le manette ai polsi di Polanski, ospite d’onore a un festival locale e da trent’anni teoricamente ricercato – benché da trent’anni tranquillamente e risaputamente residente a Parigi – per abuso sessuale su una tredicenne durante un party hollywoodiano. Rilasciato sei mesi dopo). L’uomo nell’ombra è un film senza titoli di testa, che da subito vuole il nostro disorientamento: ci pone accanto a quest’uomo ordinario in una situazione straordinaria (è la traccia dell’angoscia hitchcockiana che Polanski sa interpretare come nessun altro, e qui è forse ancora più bravo che in Frantic), ci trascina sulla costa est degli Stati Uniti, in un’algida terra desolata per miliardari, in una Martha’s Vineyard spazzata dai venti, nella casa tutta vetrate e design di un ex primo ministro britannico, già adorato dalle folle, improvvisamente accusato di aver autorizzato turpitudini e waterboarding. Il ghostwriter è lì per riscrivergli un’autoagiografia il cui anticipo vale un milione di dollari, ma il suo predecessore ha fatto una brutta fine... La suspense monta sequenza dopo sequenza, liscia, sommessa, implacabile, cherchez la femme ma cercate anche nelle fila della CIA, sugli scranni universitari, nelle pieghe d’un matrimonio. Una storia cupa, una narrazione tersa, un finale di serenità tragica: l’ombra che cammina ha vissuto, ha sofferto, ha capito infine, ma quel che resta è solo una manciata di fogli al vento. (Paola Cristalli)
Versione originale, sottotitoli italiani


Giovedì 28 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
Cinema del presente
A SERIOUS MAN (USA-GB-Francia/2009) R.: Ethan e Joel Coen. Int.: Simon Helberg, Adam Arkin, Richard Kind. D.: 106’
Introduce Giacomo Manzoli
Siamo in una comunità ebraica del Minnesota, nel 1967. Come in molte altre parti del mondo, il tornado della Contestazione è alle porte. Il rito millenario del bar mitzvah sgomita coi Jefferson Airplane (Don’t you need somebody to love?). Larry pare la quintessenza del brav'uomo. Insegna fisica e inzeppa la lavagna di formule che dovrebbero imbrigliare la realtà. Ma la realtà, come spesso nel cinema dei Coen, è figlia del caos: ambisci al suo dominio e ti infili in un tubo di catastrofi. Così, senza motivi intelligibili, Larry si ritrova con una moglie che di punto in bianco gli chiede il divorzio e lo priva della casa, con una lettera anonima venuta da chissà dove che si intromette nelle sue ambizioni professionali, con uno studente che lo mette in scacco ricattandolo, in breve con una sfilza di problemi troppo seri. Perché non cercare risposte nella fede? Scena madre: Larry fa l'ennesima anticamera davanti all'ufficio del rabbino, che si intravede dalla porta in apparente stato di inazione, e per l'ennesima volta si sente dire dall'inflessibile segretaria che il rabbino non lo può ricevere: è troppo impegnato a pensare. La faccia perplessa e impotente di Larry è icona dello sgomento dell'uomo moderno. L’unico consiglio forse utile viene dato altrove: “Fa il bravo”. Di più non si può dire. A Serious Man non sai se sia più atroce o spassoso. Di certo è impregnato di intelligenza sopraffina, e non ne fa sfoggio. Da mettere tra i capolavori dei Coen. (Andrea Meneghelli)
Versione originale, sottotitoli italiani


Sotto le stelle del cinema
Bologna, 20 giugno – 30 luglio 2011

Spettacoli:
Piazza Maggiore
ore 22
ingresso gratuito


Sotto le stelle del cinema è una manifestazione promossa da: Cineteca del Comune di Bologna, Comune di Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
Con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; Bologna Estate; Fondazione CaRiSbo;
Main Sponsor: Hera.
Sponsor: Aeroporto ‘G.Marconi’ di Bologna, Confcommercio Ascom di Bologna, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, EmilianAuto.
E con la partecipazione di  Mel BookStore, Bologna Welcome, CO.TA.BO.


Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it


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