In Piazza Maggiore 'La vita è bella' e il jazz di Tony Scott
9 luglio 2011Il film da Oscar La vita è bella ricuce il filo dell’omaggio di Sotto le stelle del cinema a Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, celebrati, lo ricordiamo, dalla mostra Bob e Nico a Palazzo Pepoli fino al 6 agosto.
Appuntamento domenica 10 luglio, alle ore 22, in Piazza Maggiore con il film che ha commosso il mondo intero, grazie alla trasfigurazione della realtà del campo di concentramento nazista: La vita è bella sarà presentato dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
Due serate di genio e sregolatezza siciliani, nel segno del clarinettista jazz Tony Scott e della coppia comica Franco e Ciccio, sono in programma lunedì 11 e martedì 12 luglio.
Sarà Franco Maresco – l’irriverente creatore di Cinico Tv assieme a Daniele Ciprì – la nostra guida tra i vortici di note di Tony Scott, mitico clarinettista statunitense, dal cognome invece molto italiano: Sciacca. Era nato infatti da sicilianissimi genitori di Salemi, emigrati all’inizio del Novecento.
Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz (lunedì 11 luglio, ore 22, Piazza Maggiore, presenta Franco Maresco) torna sulla grande passione musicale del padre di Cinico Tv, quel jazz che già lo aveva portato a tracciare profili importanti, come quello di Steve Lacy, o a raccontare l’epopea del messianico arrivo di Duke Ellington a Palermo nel 1970.
Palermo che farà da trait d’union per un’altra storia, quella di una delle coppie più prolifiche del nostro cinema (non si contano i titoli della loro filmografia): Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, bistrattati e recuperati – come spesso avviene col senno di poi –, protagonisti di Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio, in programma martedì 12 luglio, alle ore 22 in Piazza Maggiore, sempre presentato da Franco Maresco, preceduto .
Sotto le stelle del cinema
Bob e Nico
Domenica 10 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
LA VITA È BELLA (Italia/1997) R.: Roberto Benigni. Int.: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giustino Durano. D.: 120’
Introduce Gian Luca Farinelli
Per Roberto Benigni, il progetto di La vita è bella fu una grande scommessa: una storia, ambientata negli anni Trenta e Quaranta, dove il suo personaggio finiva nei campi di sterminio nazisti e, alla fine, moriva assassinato. Quando la trama del film (scritto da Benigni con Vincenzo Cerami), annunciato per Natale 1997, trapelò fra gli esercenti, ci fu una sollevazione generale e solo a fatica l'attore-regista e il produttore Vittorio Cecchi Gori riuscirono a ottenere l'accordo dell'esercizio cinematografico. Andò a finire che La vita è bella, com'è noto, fu un trionfo mondiale e vinse addirittura tre premi Oscar (miglior film straniero, miglior attore protagonista – Benigni – e miglior colonna sonora – Nicola Piovani). Come ogni fiaba, anche il quinto (e mezzo) film diretto da Benigni, si basa su un paradosso, in questo caso un padre (il cameriere Guido/Benigni) che cerca disperatamente di celare al figlio Giosuè l'orrore della deportazione nascondendogli la verità e raccontandogliene un'altra. A qualcuno questa forma paradossale è sembrata sminuire l'atrocità della Shoah ma ai più (comprese le comunità ebraiche), invece, è sembrato un modo efficace per alludere all'indicibile. Se la fiaba risulta convincente, è soprattutto merito di Benigni attore, che si rivela prodigioso anche come interprete drammatico. Di prim'ordine il cast tecnico: fotografia di Tonino Delli Colli, scenografia e costumi di Danilo Donati. (Roberto Chiesi)
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Perduti e ritrovati
Lunedì 11 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
IO SONO TONY SCOTT, OVVERO COME L’ITALIA FECE FUORI IL PIÙ GRANDE CLARINETTISTA DEL JAZZ (Italia/2010) R.: Franco Maresco. Documentario. D.: 128’
Introduce Franco Maresco
Nato artisticamente nell'ambito del Be Bop, Tony Scott (al secolo Anthony Joseph Sciacca), di origini siciliane, cresce musicalmente al fianco di giganti del calibro di Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Direttore musicale di Billie Holiday, ha nel corso degli anni ampliato i confini del jazz contaminandolo con la musica orientale, in seguito a un lungo soggiorno in Giappone, e successivamente con la musica etnica. Pur rifiutando l'abbraccio con il free jazz, Scott ha sempre sgomitato genialmente contro le ristrettezze estetiche dello swing e della canonizzazione scolastica del Be Bop. Unico tra i clarinettisti, è riuscito a reinventare la lezione parkeriana per uno strumento che sembrava condannato invece a ripetere per sempre la lezione di Benny Goodman. Il film di Maresco, per citare Roberto Turigliatto, è probabilmente la più grande biografia di un musicista "dai tempi del Giuseppe Verdi di Raffaello Matarazzo". La profondità dell'affondo di Maresco investe un intero Paese. La vicenda di un singolo individuo rischiara la sorta di una nazione. Il destino di uno riverbera in quello dei molti. Una forma d'arte cangiante si rivela caleidoscopio nel quale si riflettono tensioni e fallimenti. Atto d'accusa fermo e indignato nei confronti di un Paese che ha perso il proprio onore, il Tony Scott di Maresco è una maschera tragica potentissima. Il segno della morte in vita di un Paese. Lontanissimo da qualsiasi compromissione linguistica e politica con l'esistente, Maresco dimostra non solo che il suo sguardo ha retto benissimo l'urto della separazione da Ciprì, ma che il film su Tony Scott inaugura una nuova stagione del suo fare cinema. Una stagione probabilmente ancor più avventurosa di quella che l'ha preceduta. (Giona A. Nazzaro)
Omaggio a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
Martedì 12 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
COME INGUAIAMMO IL CINEMA ITALIANO – LA VERA STORIA DI FRANCO E CICCIO
(Italia/2004) R.: Daniele Ciprì e Franco Maresco. Int.: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Lando Buzzanca. D.: 100’
Introduce Franco Maresco
In tempi di rivalutazione dissennata in cui tutto ciò che non è contemporaneo gode di un vago sapore retró spacciato, in molti casi inspiegabilmente, per talento artistico, ad essere recuperati sono questa volta Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, due pilastri della comicità nazional popolare. Il riuscito documentario di Daniele Ciprì e Franco Maresco non si limita a celebrare la superficie del mito, ma si preoccupa, con ironia e affetto, di omaggiarlo, mettendolo anche in discussione. Il film ripercorre la vita del talentuoso duo: la fatica degli inizi, il fatale incontro sotto l'egida di Domenico Modugno, la prolifica carriera cinematografica degli anni Sessanta, le ripetute liti e riconciliazioni, la voglia di sperimentazione di Ciccio, la minor ambizione artistica di Franco, fino al risucchio della televisione, inglorioso capolinea, tra lustrini e paillettes, di una carriera che ne ha fatto due paladini del pubblico, soprattutto infantile. Non manca un accenno all'accusa di connivenza con la mafia a Franco Franchi, costretto, ormai malato, a tornare sotto i riflettori per smentire qualsiasi legame illecito. Il documentario alterna spezzoni di film, siparietti televisivi e interviste a parenti e personaggi dello spettacolo, in più aggiunge un paio di esilaranti gag nuove di zecca che portano il marchio di fabbrica di Ciprì e Maresco (bianco e nero abbinato allo spiccato gusto per l'orrido in chiave nonsense. (Luca Baroncini)
Copia proveniente da Istituto Luce
Sotto le stelle del cinema
Bologna, 20 giugno – 30 luglio 2011
Spettacoli:
Piazza Maggiore
ore 22
ingresso gratuito
Sotto le stelle del cinema è una manifestazione promossa da: Cineteca del Comune di Bologna, Comune di Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
Con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; Bologna Estate; Fondazione CaRiSbo;
Main Sponsor: Hera.
Sponsor: Aeroporto ‘G.Marconi’ di Bologna, Confcommercio Ascom di Bologna, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, EmilianAuto.
E con la partecipazione di Mel BookStore, Bologna Welcome, CO.TA.BO.
Appuntamento domenica 10 luglio, alle ore 22, in Piazza Maggiore con il film che ha commosso il mondo intero, grazie alla trasfigurazione della realtà del campo di concentramento nazista: La vita è bella sarà presentato dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
Due serate di genio e sregolatezza siciliani, nel segno del clarinettista jazz Tony Scott e della coppia comica Franco e Ciccio, sono in programma lunedì 11 e martedì 12 luglio.
Sarà Franco Maresco – l’irriverente creatore di Cinico Tv assieme a Daniele Ciprì – la nostra guida tra i vortici di note di Tony Scott, mitico clarinettista statunitense, dal cognome invece molto italiano: Sciacca. Era nato infatti da sicilianissimi genitori di Salemi, emigrati all’inizio del Novecento.
Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz (lunedì 11 luglio, ore 22, Piazza Maggiore, presenta Franco Maresco) torna sulla grande passione musicale del padre di Cinico Tv, quel jazz che già lo aveva portato a tracciare profili importanti, come quello di Steve Lacy, o a raccontare l’epopea del messianico arrivo di Duke Ellington a Palermo nel 1970.
Palermo che farà da trait d’union per un’altra storia, quella di una delle coppie più prolifiche del nostro cinema (non si contano i titoli della loro filmografia): Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, bistrattati e recuperati – come spesso avviene col senno di poi –, protagonisti di Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio, in programma martedì 12 luglio, alle ore 22 in Piazza Maggiore, sempre presentato da Franco Maresco, preceduto .
Sotto le stelle del cinema
Bob e Nico
Domenica 10 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
LA VITA È BELLA (Italia/1997) R.: Roberto Benigni. Int.: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giustino Durano. D.: 120’
Introduce Gian Luca Farinelli
Per Roberto Benigni, il progetto di La vita è bella fu una grande scommessa: una storia, ambientata negli anni Trenta e Quaranta, dove il suo personaggio finiva nei campi di sterminio nazisti e, alla fine, moriva assassinato. Quando la trama del film (scritto da Benigni con Vincenzo Cerami), annunciato per Natale 1997, trapelò fra gli esercenti, ci fu una sollevazione generale e solo a fatica l'attore-regista e il produttore Vittorio Cecchi Gori riuscirono a ottenere l'accordo dell'esercizio cinematografico. Andò a finire che La vita è bella, com'è noto, fu un trionfo mondiale e vinse addirittura tre premi Oscar (miglior film straniero, miglior attore protagonista – Benigni – e miglior colonna sonora – Nicola Piovani). Come ogni fiaba, anche il quinto (e mezzo) film diretto da Benigni, si basa su un paradosso, in questo caso un padre (il cameriere Guido/Benigni) che cerca disperatamente di celare al figlio Giosuè l'orrore della deportazione nascondendogli la verità e raccontandogliene un'altra. A qualcuno questa forma paradossale è sembrata sminuire l'atrocità della Shoah ma ai più (comprese le comunità ebraiche), invece, è sembrato un modo efficace per alludere all'indicibile. Se la fiaba risulta convincente, è soprattutto merito di Benigni attore, che si rivela prodigioso anche come interprete drammatico. Di prim'ordine il cast tecnico: fotografia di Tonino Delli Colli, scenografia e costumi di Danilo Donati. (Roberto Chiesi)
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Perduti e ritrovati
Lunedì 11 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
IO SONO TONY SCOTT, OVVERO COME L’ITALIA FECE FUORI IL PIÙ GRANDE CLARINETTISTA DEL JAZZ (Italia/2010) R.: Franco Maresco. Documentario. D.: 128’
Introduce Franco Maresco
Nato artisticamente nell'ambito del Be Bop, Tony Scott (al secolo Anthony Joseph Sciacca), di origini siciliane, cresce musicalmente al fianco di giganti del calibro di Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Direttore musicale di Billie Holiday, ha nel corso degli anni ampliato i confini del jazz contaminandolo con la musica orientale, in seguito a un lungo soggiorno in Giappone, e successivamente con la musica etnica. Pur rifiutando l'abbraccio con il free jazz, Scott ha sempre sgomitato genialmente contro le ristrettezze estetiche dello swing e della canonizzazione scolastica del Be Bop. Unico tra i clarinettisti, è riuscito a reinventare la lezione parkeriana per uno strumento che sembrava condannato invece a ripetere per sempre la lezione di Benny Goodman. Il film di Maresco, per citare Roberto Turigliatto, è probabilmente la più grande biografia di un musicista "dai tempi del Giuseppe Verdi di Raffaello Matarazzo". La profondità dell'affondo di Maresco investe un intero Paese. La vicenda di un singolo individuo rischiara la sorta di una nazione. Il destino di uno riverbera in quello dei molti. Una forma d'arte cangiante si rivela caleidoscopio nel quale si riflettono tensioni e fallimenti. Atto d'accusa fermo e indignato nei confronti di un Paese che ha perso il proprio onore, il Tony Scott di Maresco è una maschera tragica potentissima. Il segno della morte in vita di un Paese. Lontanissimo da qualsiasi compromissione linguistica e politica con l'esistente, Maresco dimostra non solo che il suo sguardo ha retto benissimo l'urto della separazione da Ciprì, ma che il film su Tony Scott inaugura una nuova stagione del suo fare cinema. Una stagione probabilmente ancor più avventurosa di quella che l'ha preceduta. (Giona A. Nazzaro)
Omaggio a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
Martedì 12 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
COME INGUAIAMMO IL CINEMA ITALIANO – LA VERA STORIA DI FRANCO E CICCIO
(Italia/2004) R.: Daniele Ciprì e Franco Maresco. Int.: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Lando Buzzanca. D.: 100’
Introduce Franco Maresco
In tempi di rivalutazione dissennata in cui tutto ciò che non è contemporaneo gode di un vago sapore retró spacciato, in molti casi inspiegabilmente, per talento artistico, ad essere recuperati sono questa volta Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, due pilastri della comicità nazional popolare. Il riuscito documentario di Daniele Ciprì e Franco Maresco non si limita a celebrare la superficie del mito, ma si preoccupa, con ironia e affetto, di omaggiarlo, mettendolo anche in discussione. Il film ripercorre la vita del talentuoso duo: la fatica degli inizi, il fatale incontro sotto l'egida di Domenico Modugno, la prolifica carriera cinematografica degli anni Sessanta, le ripetute liti e riconciliazioni, la voglia di sperimentazione di Ciccio, la minor ambizione artistica di Franco, fino al risucchio della televisione, inglorioso capolinea, tra lustrini e paillettes, di una carriera che ne ha fatto due paladini del pubblico, soprattutto infantile. Non manca un accenno all'accusa di connivenza con la mafia a Franco Franchi, costretto, ormai malato, a tornare sotto i riflettori per smentire qualsiasi legame illecito. Il documentario alterna spezzoni di film, siparietti televisivi e interviste a parenti e personaggi dello spettacolo, in più aggiunge un paio di esilaranti gag nuove di zecca che portano il marchio di fabbrica di Ciprì e Maresco (bianco e nero abbinato allo spiccato gusto per l'orrido in chiave nonsense. (Luca Baroncini)
Copia proveniente da Istituto Luce
Sotto le stelle del cinema
Bologna, 20 giugno – 30 luglio 2011
Spettacoli:
Piazza Maggiore
ore 22
ingresso gratuito
Sotto le stelle del cinema è una manifestazione promossa da: Cineteca del Comune di Bologna, Comune di Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
Con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; Bologna Estate; Fondazione CaRiSbo;
Main Sponsor: Hera.
Sponsor: Aeroporto ‘G.Marconi’ di Bologna, Confcommercio Ascom di Bologna, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, EmilianAuto.
E con la partecipazione di Mel BookStore, Bologna Welcome, CO.TA.BO.
Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
Documenti
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