'Novecento' di Bertolucci con buffet emiliano
17 febbraio 2011
La grande epopea firmata da Bernardo Bertolucci, quell’immenso affresco sul Novecento attraverso lo spaccato di un territorio emiliano così emblematico nel rappresentare donne e uomini, società e lotte, dittature, guerre, liberazioni, è forse uno dei titoli che meglio racchiude l’identità di una retrospettiva come questa che la Cineteca di Bologna sta dedicando ai 150 anni dell’Unità d’Italia.
Da Garibaldi al Caimano. Come il cinema ha raccontato l’Italia propone domani, venerdì 18 febbraio, a partire dalle ore 18 al Cinema Lumière, una maratona cinematografica con l’Atto Primo e l’Atto Secondo di Novecento di Bernardo Bertolucci, nella versione restaurata nel 2007, in occasione del trentennale del capolavoro di Bertolucci, festeggiato dalla stessa Cineteca di Bologna.
Nell’intervallo tra i due Atti, verrà offerto un buffet con i prodotti di quell’Emilia cantata dal film di Bernardo Bertolucci.
La retrospettiva Da Garibaldi al Caimano nasce da un’idea di Antonio Faeti ed è promossa dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Istituto Storico Parri Emilia-Romagna, Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna, Museo del Risorgimento, Dipartimento di Politica, istituzione e storia di Scienze Politiche, Dipartimento di Storia, Anpi, Musica Insieme Bologna – Maestri d’Italia.
Da Garibaldi al Caimano. Come il cinema ha raccontato l’Italia
Luci e ombre della storia nella sala buia
2. Un nuovo secolo e la Prima Guerra
Venerdì 18 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
NOVECENTO – ATTO PRIMO (Italia/1976) di Bernardo Bertolucci (150’)
NOVECENTO – ATTO SECONDO (Italia/1976) di Bernardo Bertolucci (150’)
Dal 1900 al secondo dopoguerra, le due vite contrapposte e intrecciate del contadino Olmo (Gérard Depardieu) e del ricco latifondista Alfredo (Robert De Niro) al centro di un poderoso e veemente affresco dove Bertolucci ha tentato di fondere il mélo hollywoodiano con l’epica comunista, non senza echi filmici inattesi (il patriarca Berlinghieri di Burt Lancaster è quasi una variante acre e sanguigna del principe di Salina). Due atti: il primo va dal 1900 all'avvento del fascismo, il secondo si conclude con la Liberazione. Oltre al sontuoso ed eterogeneo cast, protagonista è il paesaggio della campagna parmense, esaltato dalla fotografia di Storaro.
Versione restaurata
Tra le due parti del film verrà offerto un buffet emiliano
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