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La Cineteca ricorda Mario Monicelli

30 dicembre 2010

29 novembre 2010. La notizia della morte di Mario Monicelli squarcia la notte di un Paese – quell’Italia così meravigliosamente narrata, nel suo genio e nelle sue meschinità, dal regista viareggino – che a un certo punto si era forse illuso che l’ultimo grande maestro del suo cinema potesse essere immortale.
La sua presenza, vivissima, e il suo fronteggiare l’idea della morte – non una bergmaniana partita a scacchi, ma un duello a colpi di battute fulminanti e irriverente sarcasmo – sono indelebili nel ricordo dei bolognesi, a cui Monicelli, rispondendo ai numerosi inviti della Cineteca, ha regalato negli anni lezioni di cinema e di vita.
A poco più di un mese dalla sua scomparsa, la Cineteca di Bologna ha raccolto sette titoli di Mario Monicelli per una retrospettiva in suo ricordo, tutta al Cinema Lumière e intitolata Compagni e borghesi, ignoti e marchesi. Alla cara memoria di Mario Monicelli, che attraversa un arco di tempo che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.
Primo appuntamento sabato 1° gennaio, alle ore 16, con la splendida coppia Totò e Anna Magnani (collaudata nel teatro d’avanspettacolo, ma qui alla loro unica interpretazione cinematografica assieme): siamo nel 1960 e la storia è quella di Risate di gioia, altalena grottesca e drammatica di rocambolesche commedie umane a cavallo dell’ultima notte dell’anno. Risate di gioia sarà preceduto da una breve clip, testimonianza del suo lavoro con Totò, raccontata da Monicelli in occasione della presentazione in Piazza Maggiore del film Totò e Carolina, per il festival Le Parole dello Schermo nel 2007.
Qualche anno dopo, nel 1963, Monicelli girerà I compagni (in programma domenica 2 gennaio alle ore 18), interpretato tra gli altri da un Marcello Mastroianni nei panni di un professore anarchico di fine Ottocento.
Un salto di diversi anni (siamo nel 1977) per seguire la vicenda di Un borghese piccolo piccolo, i cui tratti sono affidati al volto di Alberto Sordi (mercoledì 5 gennaio, ore 17.30).
Ancora Totò, per questa coregia con Steno nel 1951: il film è Guardie e ladri (giovedì 6 gennaio, ore 17.45). Al fianco del Principe, uno che è davvero difficile definire una spalla: Aldo Fabrizi.
Venerdì 7 gennaio, alle ore 17.30, in versione restaurata, uno dei film immensi di Monicelli, L’armata Brancaleone, preceduto da un documento-intervista diretto da Ciprì e Maresco.
Ultimi appuntamenti sabato 8 gennaio con Speriamo che sia femmina (ore 15.30) e domenica 9 gennaio con La grande guerra (ore 18), preceduto da un videocontributo di Monicelli sul film.

Sabato 1° gennaio, ore 16, Cinema Lumière
RISATE DI GIOIA (Italia/1960) di Mario Monicelli (106’)
Il capolavoro sottostimato di Monicelli. Una notte di capodanno a Roma, Anna Magnani con uno spiumato boa di struzzo, Totò con il suo vecchio frac (e Ben Gazzara, compagno astuto nell’arte di arrangiarsi). Cercano compagnia, cercano d’infilarsi in tavolate che li rifiutano, cercano di sopravvivere. Scoprono che ciascuno dei due ha solo l’altro, e non è un granché. Scintille d’avanspettacolo e commedia esistenziale. Irresistibile, amarissimo.
Precede clip realizzata in Piazza Maggiore nell’estate 2007, Totò voce dell’Ade: Mario Monicelli ricorda la collaborazione con Totò.

Domenica 2 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
I COMPAGNI (Italia/1963) di Mario Monicelli (128’)
Monicelli recupera un voltar di pagina della storia sociale italiana con delicatezza, coerenza e passione, e ricostruisce "i movimenti operai e socialisti di fine Ottocento in una Torino industriale che conserva i segni romantici della cultura risorgimentale" (D’Agostini). Una nobile causa, una narrazione limpida, un bellissimo Mastroianni nel ruolo dell’anarchico professor Sinigaglia, il cui coté alla De Amicis è solo un vibrante tocco d’ironia monicelliana.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Mercoledì 5 gennaio, ore 17.30, Cinema Lumière
UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO (Italia/1977) di Mario Monicelli (122’)
Dal romanzo d’esordio di Cerami, film gelido e tombale sull’Italia degli anni Settanta. La commedia implode in un mondo senza luce, la Roma degli uffici è laida e inospitale, l’impiegato Sordi nutre ambizioni così mediocri che stringono il cuore, finché non precipitano nella mostruosità della vendetta. ‘Pezzo unico’, ambizioso e molto elogiato, il film trattiene però un’ambiguità non risolta, e il cupore assoluto non è il registro di Monicelli.

Giovedì 6 gennaio, ore 17.45, Cinema Lumière
GUARDIE E LADRI (Italia/1951) di Mario Monicelli e Steno
"Se proprio vogliamo essere precisi con le origini, la commedia all’italiana nasce con Guardie e ladri, che io e Steno girammo nel 1951" (Mario Monicelli). Giravano un giorno l’uno e un giorno l’altro, mai insieme sul set. Il film, cui mettono mano anche Flaiano e Brancati, è ancora incantevole: il ladruncolo Totò e il brigadiere Fabrizi in fuga e all’acchiappo sullo sfondo di un’Italia in affannata, fiduciosa ricostruzione. Si suggella la sintesi tra neorealismo e commedia.

Venerdì 7 gennaio, ore 17.30, Cinema Lumière
L’ARMATA BRANCALEONE (Italia/1966) di Mario Monicelli (120’)
Monicelli ricorda: "L'ispirazione venne così: facciamo un film su un medioevo cialtrone, fatto di poveri, di ignoranti, di ferocia, di fango e freddo, insomma tutto l'opposto di quello che ci insegnano a scuola, Le Roman de la Rose e altre leziosità". Di certo il Brancaleone da Norcia di Gassman è entrato a pieno titolo nel pantheon italiano degli antieroi, complice l'acrobatico pastiche linguistico ordito dal regista insieme ai fedeli Age e Scarpelli.
Precede
IL TESTAMENTO DI MARIO MONICELLI (Italia/2010) di Daniele Ciprì e Franco Maresco (8’)

Sabato 8 gennaio, ore 15.30, Cinema Lumière
SPERIAMO CHE SIA FEMMINA (Italia/1986) di Mario Monicelli (120’)
Un gruppo smagliante di attrici internazionali, un casale toscano, un delizioso ronzante alveare che poco a poco scaccia i suoi maschi: e guarda un po’, pure il futuro è donna. Colori (anche emotivi, anche ideologici) anni Ottanta, e la trama lisa dal tempo lascia vedere più abilità che ispirazione: ma il concerto femminile è splendidamente diretto. Uno dei film italiani più fortunati del decennio.

Domenica 9 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
LA GRANDE GUERRA (Italia-Francia/1959) di Mario Monicelli (129’)
Sordi e Gassman in trincea, vivere da imboscati e morire quasi da eroi. La commedia italiana affronta la cultura alta (Maupassant ed Emilio Lussu), la retorica patria, il mito militare, e trionfa. La polemica s’infiamma, il film "vola sulle ali d’una incontenibile adesione di pubblico" (D’Agostini). Age, Scarpelli, Vincenzoni e Monicelli rileggono senza censure e senza incanti la storia nazionale, spalancano la commedia allo scandalo della morte – creando personaggi immortali. Nomination all’Oscar e Leone d’oro a Venezia.
Copie proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
Precede videocontributo di Mario Monicelli sul film

Ufficio Stampa:
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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