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Tre appuntamenti con il 'Cineclub per ragazzi'

7 dicembre 2010

C’è una bella storia che unisce uno dei maestri della poeticità comica francese, Jacques Tati, e il regista Sylvain Chomet, autore ormai qualche anno fa di uno dei più originali e sorprendenti film d’animazione che si ricordino, Appuntamento a Belville.
L’illusionista, questo è il titolo che segna il ritorno di Sylvain Chomet, è infatti tratto da una sceneggiatura inedita di Tati, e affidata dalla figlia allo stesso Chomet, che non ha esitato a omaggiare il maestro con un cammeo "realistico", quando il protagonista finisce in un cinema dove si proietta uno dei capolavori di Tati, Mio zio.
Un percorso ideale che attraversa cinquant’anni di cinema e che il ‘Cineclub per ragazzi’ risolverà in due appuntamenti consecutivi: sabato 11 dicembre, alle ore 16 al Cinema Lumière, è in programma Mio zio firmato nel 1958 da Jacques Tati, mentre domenica 12 dicembre, sempre alle ore 16 al Cinema Lumière, i piccoli cinefili vedranno L’illusionista di Sylvain Chomet.
Passato in sordina in sala, L’illusionista condivide – schiacciato dai colossi industriali del cinema d’animazione – questo destino con un altro particolarissimo prodotto francofono, Panico al villaggio, lungometraggio realizzato da Stéphane Aubier e Vincent Patar con la tecnica stop-motion, scelto per l’appuntamento infrasettimanale – in occasione della festa – del ‘Cineclub per ragazzi’, mercoledì 8 dicembre (ore 16, Cinema Lumière): come in una ben nota saga d’animazione, anche qui i giocattoli sono protagonisti, tuttavia in un contesto più imprevedibile e surreale.

Schermi e Lavagne. Cineclub per ragazzi

Mercoledì 8 dicembre, ore 16, Cinema Lumière
PANICO AL VILLAGGIO (Panique au Village, Belgio-Lussemburgo-Francia/2009) di Stéphane Aubier e Vincent Patar (75’)
È il compleanno del cavallo Cavallo, e i suoi amici, l’indiano Indiano e il cowboy Cowboy, decidono di regalargli cinquanta mattoni per costruirsi un barbecue. Ma all’ordine online si aggiungono tantissimi zeri, e i mattoni che vengono recapitati a casa di Cavallo sono milioni. Curioso film di due animatori belgi, che danno vita sullo schermo a soldatini di plastica con cui tanti bambini hanno giocato per decenni, e giocano ancora. Gag e sorprese a ripetizione.

Sabato 11 dicembre, ore 16, Cinema Lumière
MIO ZIO (Mon Oncle, Francia-Italia/1958) di Jacques Tati (117’)
Gérard, nove anni, trascurato dai suoi genitori e desideroso di rompere la monotonia delle sue giornate, è felice di trascorrere del tempo con lo zio Hulot, così diverso da mamma e papà: Hulot, interpretato dallo stesso Tati, è infatti una persona semplice, imprevedibile e poco conformista, e con lui a fianco le sorprese sono infinite. Premio Oscar come miglior film straniero, e primo lungometraggio a colori diretto da Tati.
Versione originale con traduzione in oversound

Domenica 12 dicembre, ore 16, Cinema Lumière
L’ILLUSIONISTA (L’Illusionniste, GB-Francia/2010) di Sylvain Chomet (90’)
Un celebre illusionista viene costretto dai tempi e dall’evoluzione dei gusti del pubblico, che ormai celebra le star del rock and roll (siamo intorno alla metà degli anni Cinquanta), a esibirsi in teatri di terz’ordine. Ma un giorno incontra Alice, una ragazzina che gli cambierà la vita, convinta che i suoi trucchi siano invece reali. Da una sceneggiatura scritta da Tati, rimasta inedita finché la figlia non l’ha affidata a Chomet, regista già nominato all’Oscar per Appuntamento a Belleville. Numerose le citazioni da film di Tati, in particolare Mio zio.

Ufficio Stampa:
Andrea Ravagnan
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