'Control': la storia dei Joy Division al Lumière

La vita ‘senza controllo’ di Ian Curtis, leader dei Joy Division, band-cult della scena post-punk britannica a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta, morto suicida a soli 23 anni.
È Control, esordio al lungometraggio del fotografo e video-maker olandese Anton Corbijn, il film scelto dalla Cineteca di Bologna per la programmazione di prima visione del Cinema Lumière a partire da venerdì 24 ottobre.
La bruciante parabola esistenziale di Curtis, fotografata in un raffinato bianco e nero che ben riflette il mood della band e del suo front-man, parte dalla classica cameretta d’adolescente tappezzata di poster, in cui Ian sogna di emulare i suoi idoli David Bowie e Iggy Pop, aspirando a qualcosa di più di un’esistenza anonima nella sua cittadina natale. Ma l’improvvisa celebrità e l’incapacità di tenere sotto controllo il corpo (minato da una grave forma di epilessia), la vita affettiva (pericolosamente sospesa tra una moglie sposata troppo presto e un’amante conosciuta nel backstage) e la responsabilità del successo finiscono per precipitarlo in una irreversibile spirale depressiva. Ritratto di un’anima inquieta e torturata, e di una stagione irripetibile della musica e della cultura giovanile britannica.

Da venerdì 24 ottobre, Cinema Lumière
CONTROL (GB-USA-Australia-Giappone/2007) di Anton Corbijn

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