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'La dolce vita': il nuovo restauro

5 novembre 2010

Il nuovo restauro del capolavoro felliniano per gli Amici della Cineteca: La dolce vita – nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e appena presentata al Festival di Roma da Martin Scorsese – approda al Cinema Lumière per tre giorni di proiezioni speciali, da domenica 7 a martedì 9 novembre.
Un’occasione imperdibile per il pubblico bolognese e, allo stesso tempo, un’occasione per la Cineteca di rilanciare la propria campagna promozionale: gli Amici e sostenitori della Cineteca, cioè le persone che già hanno sottoscritto le nuove tessere, avranno priorità di accesso alla proiezione di domenica 7 novembre, ore 20,30.
La tessera Amici della Cineteca la si può sottoscrivere anche al momento dell’ingresso al Cinema Lumière.
Accogliendo così l’invito di Medusa/Mediaset affinché questo nuovo restauro del film sia visto sul grande schermo, la Cineteca si rivolge al pubblico cinefilo per sostenere il suo impegno costante a favore del cinema.
La dolce vita sarà proposto domenica 7 novembre alle ore 20.30 e, in replica, lunedì 8 (ore 17 e 22.30) e martedì 9 novembre alle ore 17.15.
La proiezione di domenica 7 novembre sarà presentata dal direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, che mostrerà al pubblico in sala qualche perla inedita scoperta grazie al recente restauro.

Cinema Lumière
Domenica 7 novembre, ore 20.30
Lunedì 8 novembre, ore 17 e 20.30
Martedì 9 novembre, ore 17.15
LA DOLCE VITA (Italia-Francia/1960) di Federico Fellini (180’)
Fellini si propone di realizzare la radiografia della mutazione di un’epoca. Di raccontare la vita così come la rappresentano i nuovi media e, nel costruire il racconto, si appropria, per molti episodi, degli scoop dei fotoreporter. L’episodio di Anita nella fontana era stato fotografato da Pierluigi Praturlon nel ’58, mentre Tazio Secchiaroli, il re dei fotoreporter di via Veneto, sempre nel ’58 aveva fotografato lo spogliarello di Aiché Nanà in un locale notturno alla moda, molto frequentato dalla Roma bene. La dolce vita è, programmaticamente, una lettura esatta della mediatizzazione del paese, quasi un saggio sulla manipolazione dell’informazione e dell’immagine... L’Italia non si è ancora liberata di nessuno dei suoi fantasmi, il cammino verso la modernità è ancora lungo e tortuoso. (Gian Luca Farinelli)

IL RESTAURO
Nota a cura di Davide Pozzi, direttore del laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Uno dei principali obiettivi del restauro digitale è quella di restituire al film la lucentezza che Fellini aveva cercato, in fase di ripresa e di stampa delle copie. Per questo si è cercato di valorizzare al massimo la grande incisione del negativo originale che rendeva il bianco e nero delle copie positive dell’epoca come scolpito.
Il restauro digitale è stato realizzato a partire dal negativo camera originale, girato all’epoca in Totalscope (2.35:1) su pellicola Dupont, la regina dei negativi da ripresa, che è stato scansionato alla risoluzione di 4K. Alcune parti del film presentavano evidenti segni di decadimento. Alcune inquadrature, in particolare all’inizio dei rulli, erano gravemente compromesse e irrimediabilmente attaccate da muffe. Per questo si è deciso di scansionare il lavander di conservazione del film.
Dopo la scansione le immagini sono state stabilizzate e pulite digitalmente eliminando i segni del tempo quali spuntinature, righe e segni visibili di giunte, lavoro che ha richiesto quasi 6000 ore di pulizia digitale.
Per ritrovare lo splendore originale, la correzione colore digitale è stata eseguita con particolare attenzione utilizzando come riferimento una copia positiva d’epoca nonché la copia restaurata negli anni Novanta dal datore luci di Fellini, Vincenzo Verzini. L’accuratissimo suono originale è stato restaurato digitalmente a partire dal negativo ottico 35mm da cui è stato stampato un positivo colonna. Una volta acquisito questo elemento si è potuta effettuare la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo causati dall’usura del tempo.
Il restauro ha prodotto un controtipo di conservazione e un nuovo negativo colonna. È stato inoltre eseguito - su diversi supporti di conservazione digitale - un back-up completo di tutti i file prodotti dal restauro digitale.

La dolce vita di Federico Fellini è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata in associazione con The Film Foundation, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Pathé, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Mediaset e Medusa Film, Paramount Pictures e Cinecittà Luce.
Il restauro del film è stato reso possibile grazie al sostegno di Gucci e di The Film Foundation.

Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Patrizia Minghetti
tel: (+39) 0512194831
cinetecaufficiostampa@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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