Quando gli italiani friggevano fish&chips
20 ottobre 2008
Tempi duri quando eravamo noi a emigrare per cercar fortuna: ce li racconta Nino Tropiano, regista italiano residente in Irlanda, con il suo Chippers, storia dei primi fish&chips "inventati" dagli emigranti italiani.
È questo uno dei tanti appuntamenti che si susseguono nel corso della rassegna Ireland on Screen. Stili e tendenze del nuovo cinema irlandese, in programma al Cinema Lumière fino a venerdì 24 ottobre.
Martedì 21, alle ore 20, è in programma Once – C’era una volta di John Carney. Vincitore dell’Oscar 2008 per la miglior canzone originale, il film racconta infatti l’incontro tra un musicista di strada irlandese e una ragazza ceca immigrata, sullo sfondo di una vivissima Dublino. Al termine della proiezione, vedremo inoltre una videointervista con il regista John Carney realizzata da Chiara Liberti.
Mercoledì 22, ore 17.30, Cinema Lumière, sarà la volta di Chippers, cui seguirà l’incontro con Nino Tropiano.
Ancora un ospite mercoledì 22 ottobre: sarà l’italiano residente in Irlanda Nino Tropiano a presentare il proprio documentario Chippers, dedicato agli emigranti italiani "inventori" dei fish&chips.
Ancora un incontro giovedì 23, alle ore 19.45: Gino Scatasta, docente di letteratura anglofona, introdurrà la proiezione di Rocky Road to Dublin storico e contestato ritratto dell’Irlanda firmato nel 1968 da Peter Lennon, cui seguirà il recente documentario di Paul Duane The Making of ‘Rocky Road to Dublin’.
Si prosegue quindi fino a venerdì 24 ottobre con la rassegna Ireland on Screen. Stili e tendenze del nuovo cinema irlandese, ricordando che tutti i film saranno proiettati in versione originale con sottotitoli italiani.
La rassegna Ireland on Screen. Stili e tendenze del nuovo cinema irlandese è promossa dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Irish Film Institute e con il supporto di Culture Ireland.
Da "Cineteca" di ottobre:
"Qualche decennio fa sembrava che le opere più interessanti di lingua inglese, in campo letterario e cinematografico, provenissero dall’Irlanda e si scoprivano narratori come Roddy Doyle e Patrick McCabe, poeti come Seamus Heaney, registi come Neil Jordan e Jim Sheridan. Ogni nuovo scrittore irlandese veniva presentato come il nuovo Joyce, ogni artista irlandese suscitava consensi incondizionati. Poi sono arrivati gli anni Novanta, la cosiddetta Tigre Celtica, e l’Irlanda è cambiata radicalmente per riapparire nel nuovo millennio come una nazione irriconoscibile a se stessa e al mondo, piena di contraddizioni pur senza aver superato molti dei suoi vecchi problemi. Il conflitto nel Nord si avviava a una precaria conclusione, più per stanchezza che per una soluzione reale dei problemi che aveva posto con drammatica urgenza; i flussi migratori verso Gran Bretagna e Stati Uniti non erano finiti che già si poneva il problema, del tutto nuovo per gli irlandesi, di accogliere immigrati dall’Africa, dalla Polonia, dall’Oriente; la globalizzazione dell’economia mondiale aveva creato le basi per il boom economico ma ora si rivoltava contro l’Irlanda con la disponibilità di manodopera a prezzo più basso in altre zone del mondo; la fedeltà all’Europa, che aveva prodotto un’apertura culturale e la liberazione dell’Irlanda da una soffocante sudditanza postcoloniale verso l’Inghilterra, veniva rimessa in discussione.
Un contesto in cui impreviste mutazioni e difficili aggiustamenti a situazioni inedite si susseguono e si accavallano appare più fertile di quello di vent'anni fa, in grado di generare opere di grande interesse. Negli ultimi anni, invece, la cultura irlandese spicca, in Italia, per la sua assenza. Eppure in Irlanda si continua a scrivere, si continuano a girare film, interessanti almeno quanto quelli precedenti, ma meno propensi a cedere agli stereotipi dell’irlandese rurale e ubriacone o dell’irriducibile nazionalista a cui la produzione passata ci aveva abituato. Sono opere meno riconoscibili nella loro ‘irlandesità’, e proprio per questo ancor più interessanti".
Martedì 21 ottobre, ore 20, Cinema Lumière
ONCE – UNA VOLTA (Once, Irlanda/2006) di John Carney
Versione originale sottotitoli italiani
Premio Oscar 2008 per la miglior canzone originale
Premio del pubblico al Sundance 2007
A seguire videointervista di Chiara Liberti al regista John Carney
Vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival 2007. Film a basso budget che, con il semplice incontro tra un musicista di strada irlandese e una ragazza ceca immigrata, svela una città aspirante cosmopolita come Dublino, intrisa di note e poesia. I due protagonisti, Marketa Irglova e Glen Hansard, cantante del gruppo The Frames, hanno vinto quest'anno l'Oscar per la miglior canzone originale.
Mercoledì 22 ottobre, ore 17.30, Cinema Lumière
RED MIST (Irlanda/2007) di Eamon Little
Versione originale sottotitoli italiani
Ironico documentario che, con intenti di analisi sociale, racconta uno dei casi mediatici più clamorosi della storia irlandese: l'espulsione dalla nazionale di calcio del grande Roy Keane durante i mondiali di Giappone e Corea nel 2002.
a seguire
CHIPPERS (Irlanda/2008) di Nino Tropiano
Versione originale sottotitoli italiani
Interviene il regista Nino Tropiano
Nell'Irlanda un tempo povera, gli italiani approdavano a Dublino, mentre gli irlandesi partivano per l'America. Tropiano, italiano che vive in Irlanda, ha scelto di raccontare quando gli italiani immigrati a Dublino, nel secolo scorso, aprirono i primi fish&chips. E come il fenomeno si è evoluto sino ad oggi.
Giovedì 23 ottobre, ore 19.45, Cinema Lumière
ROCKY ROAD TO DUBLIN (Irlanda/1968) di Peter Lennon
Versione originale sottotitoli italiani
a seguire
THE MAKING OF 'ROCKY ROAD TO DUBLIN' (Irlanda/2004) di Paul Duane
Versione originale sottotitoli italiani
Introduce Gino Scatasta, docente di letteratura anglofona
Alla fine degli anni Sessanta, Rocky Road to Dublin fu un contestatissimo film-documento, che restituiva con acutezza il ritratto di un’Irlanda controversa e fragile, passata dal secolare dominio inglese all’opprimente e censorio controllo della Chiesa. Nel suo making di trentasette anni dopo, Paul Duane fa reincontrare il regista Peter Lennon e il fotografo Raoul Coutard, che rievocano il burrascoso spirito del tempo e la storia del loro film, oggi un classico della cultura irlandese.
Venerdì 24 ottobre, ore 22.30, Cinema Lumière
ZULU 9 (Irlanda-Canada-Gran Bretagna) di Alan Gilsenan
Versione originale sottotitoli italiani
a seguire
THE FRONT LINE (Irlanda-Germania-Gran Bretagna-Svezia/2006) di David Gleeson
Versione originale sottotitoli italiani
Thriller denso di azione, in cui un immigrato congolese approdato in Irlanda in cerca di asilo politico si ritrova invischiato nel sottobosco criminale di una Dublino dura e feroce.
Ufficio Stampa:
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