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Tonino Guerra in Piazza Maggiore per 'Amarcord'

14 luglio 2010

Dalla loro prima collaborazione nasce subito qualcosa che vale molto di più dell’Oscar vinto: Amarcord è il simbolo stesso della poetica felliniana, un film che diventa il luogo magico dove tutti gli archetipi della sua memoria e della sua fantasia prendono forma.
Le strade di Federico Fellini e Tonino Guerra, che la Cineteca di Bologna sta percorrendo in questo cartellone estivo di Sotto le stelle del cinema, si incrociano proprio qui, all’altezza di Amarcord: e domani, giovedì 15 luglio, in Piazza Maggiore (serata promossa dalla Banca Popolare dell’Emilia-Romagna), sarà proprio Tonino Guerra a raccontarci le avventure di Titta e della Gradisca, del Rex e della Rimini d’un tempo, a raccontarci uno dei sodalizi, quello con Fellini, tra i più fecondi del nostro cinema.
L’occasione è speciale e l’inizio della serata verrà anticipato alle ore 21.40, proprio per dare maggior spazio alla presentazione di Tonino Guerra, la cui voce tornerà poi in chiusura di serata, con la proiezione del cortometraggio d’animazione Il lungo viaggio (diretto nel 1997 dal russo Andrej Khrzhanovskij), cui Guerra ha dato lo spunto per il soggetto e la voce narrante per questa piccola perla realizzata con i disegni di Fellini.

Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore di fama internazionale, nasce a Santarcangelo di Romagna il 16 Marzo del 1920.
Nei primi anni Cinquanta si trasferisce a Roma dove prende avvio la sua carriera di sceneggiatore. Resta nella capitale fino al 1984 quando fa ritorno in Romagna. Dopo un breve periodo trascorso nella sua città natale sceglie come dimora Pennabilli, nel Montefeltro.
Inizia a comporre versi in lingua romagnola durante la prigionia nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania, e parte di quelle poesie in lingua romagnola vengono raccolte nel primo libro I scarabocc del 1946, a firma Antonio Guerra con la prefazione di Carlo Bo. Segue la raccolta I bu, con introduzione di Gianfranco Contini, che lo proietta tra i grandi della poesia.
Nella collana "I Gettoni" di Einaudi curata da Elio Vittorini, pubblica nel ’52 il racconto La storia di Fortunato.
Le sue prime sceneggiature nascono per i film Un ettaro di cielo di Aglauco Casadio, che uscirà nel 1957, e Uomini e lupi di Giuseppe De Santis, che uscirà nel 1956.
Da quel momento si dedica con continuità all’attività di sceneggiatore e lavora con i più importanti registi, da Elio Petri a Franco Indovina, a Vittorio De Sica, Damiano Damiani, Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Franco Giraldi, Alberto Lattuada, Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Francesco Rosi, Federico Fellini, Theo Anghelopulos, Andrej Tarkovskij, Michelangelo Antonioni.
Con quest’ultimo firma nel ’59 L’avventura e inizia un sodalizio artistico durato fino alla scomparsa del regista. L’ultimo lavoro firmato assieme è l’episodio Il filo pericoloso delle cose del film Eros presentato al Festival di Venezia nel 2004.
Nel 1973 esce Amarcord, Oscar come miglior film straniero, prima sceneggiatura scritta per Federico Fellini, con cui realizzerà anche E la nave va nel 1983, Ginger e Fred nel 1985. Ma con Fellini lavora anche alla preparazione delle sceneggiature di Prova d’orchestra e Casanova.
Intanto continua la sua attività poetica e letteraria che abbraccia anche il teatro: la sua produzione è vastissima, punteggiata dal conferimento di significativi premi, tra cui il Premio Pirandello.
Pubblica con Bompiani, con Rizzoli e dà avvio, con Il miele, nel 1981, alla stagione dei poemi pubblicati dalla Maggioli Editore di Santarcangelo, che ristampa anche le sue precedenti raccolte e i racconti.
(Biografia a cura di Rita Giannini)

Giovedì 15 luglio, ore 21.40, Piazza Maggiore
AMARCORD (Italia-Francia/1973) di Federico Fellini
Int.: Bruno Zanin, Pupella Maggio, Ciccio Ingrassia. D.: 125’
Introduce Tonino Guerra
"Se si uniscono ‘amare’, ‘core’, ‘ricordare’ e ‘amaro’, si arriva a Amarcord", diceva Fellini. Esattamente vent’anni dopo avere raccontato la storia di una fuga dalla provincia in I vitelloni, l’autore ritorna in quel piccolo mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia. Ma, significativamente, evita di inserire nella folla dei personaggi un ‘doppio’ di se stesso (a differenza di Roma, dove si mostra bambino, giovane e senza la mediazione di un attore). Infatti la famiglia che vediamo rievocata nel film è quella dell’amico d’infanzia Titta Benzi e intorno a lui pullula un’umanità descritta con tinte sanguigne e linee grottesche (soprattutto i rappresentanti delle istituzioni, il clero e i gerarchi fascisti), con tenera sensualità (Gradisca) e un’ironia al tempo stesso affettuosa e graffiante. La vitalità delle figure che popolano il film (compresa l’emarginata ninfomane Volpina) cela una sotterranea, profonda malinconia (l’‘amaro’ sopra citato). Il piccolo borgo romagnolo degli anni Trenta rievocato nel film, riassume una delle più penetranti immagini dell’Italia secondo Fellini: un piccolo mondo immaturo e conformista, succube di un regime becero e mistificatore, o tristemente impotente di fronte alle sue violenze. (Roberto Chiesi)
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

a seguire
IL LUNGO VIAGGIO (Russia/1997) di Andrej Khrzhanovskij
Sceneggiatura e voce narrante: Tonino Guerra. Animazione. D. 28’
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Il film comincia con una caricatura animata di Tonino Guerra che, seduto su un divano, racconta di aver fatto un sogno incredibile: tutti i personaggi disegnati da Fellini per i suoi film si imbarcano sul Rex per un lungo viaggio. Sul Rex anche Fellini che però rimane in disparte e dipinge Gelsomina, Cabiria, Giulietta. È un viaggio molto allegro e il tempo scorre tra dolcezze e divertimenti. I paparazzi continuano a scattare foto, Flaiano, Mastroianni, Nino Rota, la festa notturna. A un certo punto anche la corazzata Potiomkin all’orizzonte con i marinai che salutano. Un pavone si posa sull’albero della nave e fa la coda. In mezzo al mare un’isola deserta "calda e piena di banane" sogno proibito per fuggire dalle difficoltà quotidiane. Tutti scendono sull’isola meno il "maestro" triste che, insieme a Giulietta/Cabiria/Gelsomina continua il suo lungo viaggio verso un'isola molto molto lontana...

Sotto le stelle del cinema
Bologna, 4 – 30 luglio 2010

Spettacoli:
Piazza Maggiore
ore 22
(in caso di pioggia: Cinema Lumière – via Azzo Gardino, 65)
ingresso gratuito

Informazioni:
fondazione.cinetecadibologna.it/Sotto_stelle_cinema_2010

Sotto le stelle del cinema è promosso da: Cineteca del Comune di Bologna, Comune di Bologna – Sistema Bologna, Mostra Internazionale del Cinema Libero.
Main sponsor: Gruppo Hera.
Con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; Fondazione Carisbo; Programma MEDIA+ dell’Unione Europea.
In collaborazione con: CSC – Cineteca Nazionale; Laboratorio L’Immagine Ritrovata; Europa Cinemas.
Sponsor: Aeroporto di Bologna; Banca Popolare dell’Emilia-Romagna; Groupama Assicurazioni.
Nell’ambito di: Bologna Estate 2010.

Ufficio stampa Cineteca di Bologna:
Patrizia Minghetti
tel. (+39) 0512194831
cinetecaufficiostampa@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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