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Don Vinicio Albanesi racconta i diseredati del 'Bidone'

19 aprile 2010

La vita, gli inganni, i soprusi: da un lato, una banda di bidonari – qualcuno dal cuore debole, qualcun altro di scorza dura –; dall’altro lato, un’umanità di disgraziati, che vede svanire quel nulla che ha.
C’è già una Giulietta Masina – due anni dopo sarà la sua Cabiria a finire nella trappola di un bidonaro – nel Bidone che Federico Fellini gira nel 1955, aggiungendo un ulteriore tassello ai racconti di umana miseria che compongono i mosaici della Strada, Il bidone, appunto, e Le notti di Cabiria.
Per la retrospettiva Fellini. Dall’Italia alla luna, la Cineteca di Bologna ha voluto invitare un prete di quelli che ai diseredati dedica tutta la vita: Don Vinicio Albanesi – direttore della Caritas Diocesana, docente, giornalista, scrittore – sarà al Cinema Lumière martedì 20 aprile, alle ore 20, per introdurre con una sua lettura proprio Il bidone di Federico Fellini. Presentato senza successo a Venezia, il film viene drasticamente tagliato per la distribuzione in sala. Al Cinema Lumière vedremo invece una copia fedelissima al director’s cut, restaurata dalla Cineteca di Bologna.
La ricognizione dell’opera felliniana anticipa nel pomeriggio la proiezione del Bidone con La città si difende (ore 18, sempre al Cinema Lumière): siamo sulle tracce del Fellini soggettista e sceneggiatore, in questo caso assieme a Tullio Pinelli, per questa regia realizzata nel 1951 da Pietro Germi.

Martedì 20 aprile, Cinema Lumière

Fellini. Dall’Italia alla luna. Fellini e Tullio Pinelli
Ore 18
LA CITTÀ SI DIFENDE (Italia/1951) di Pietro Germi (90’)
Insolito esempio di noir all’italiana e seconda prova di Germi nel genere (dopo Gioventù perduta), nacque da un soggetto di Fellini, Pinelli e Luigi Comencini, poi sviluppato in una sceneggiatura dai primi due. Il personaggio del pittore fallito che vaga per i ristoranti (Paul Müller) ricorda i protagonisti dei racconti giovanili felliniani e del futuro progetto non realizzato Moraldo in città, mentre alcune situazioni di violenza sembrano annunciare Il bidone e la sequenza del bagno nella fontana perfino La dolce vita.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Fellini. Dall’Italia alla luna. Sguardi obliqui. I martedì del Cinema Ritrovato. Film restaurati, autori e generi da svelare
Ore 20
IL BIDONE (Italia/1955) di Federico Fellini (104’)
Fellini parla della contrastata accoglienza veneziana al Bidone (1955, 3’)
"Vidi il manifesto di un film stracciato a metà, in cui non si leggeva più il nome dell’attore, era rimasta l’immagine di questo faccione che assomigliava moltissimo a un famoso imbroglione riminese, un certo Nasi che era riuscito a vendere a un tedesco un pezzo di mare. […] Quella faccia d’attore che assomigliava al bidonista di Rimini aveva qualcosa di massiccio, di contadinesco, cupo, da pugile un po’ suonato. […] Broderick Crawford ha attraversato tutto il film protetto come da uno scafandro, la nube alcolica in cui era avvolto e per cui difficilmente realizzava ciò che stava facendo" (Federico Fellini). Dopo un’infelice presentazione a Venezia, il regista cedette alle pressioni della Titanus e tagliò il film, riducendo la durata di numerose sequenze. Nel 2001 la Cineteca di Bologna e L’Immagine ritrovata hanno restaurato Il bidone, restituendolo alla sua durata originaria.
Lettura di Don Vinicio Albanesi

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