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Jean Douchet al Lumière per Godard

8 febbraio 2010

Figura poliedrica, protagonista fin dall’inizio della rivoluzione (cinematografica) francese: critico dei "Cahiers" a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, poi promotore culturale, direttore della Cinémathèque Française negli anni Ottanta, tutto questo senza tralasciare il ruolo importante di autore – documentari e qualcosa per la tv – e qualche cammeo nel cinema d’oltralpe, a cominciare dal lontano 1959, con un’apparizione (non accreditata) in uno dei titoli "svolta" della storia della settima arte: I quattrocento colpi.
Proprio I quattrocento colpi dell’amico François Truffaut sarà il capitolo conclusivo della lunga serata di Jean Douchet alla Cineteca di Bologna: il curatore della retrospettiva Jean-Luc Godard: compositore di cinema sarà infatti al Cinema Lumière domani, martedì 9 febbraio, per un tuffo nel mare godardiano (e dintorni): si comincia alle ore 17.45 con il cortometraggio del 1965 Montparnasse-Levallois, seguito da Agente Lemmy Caution: Missione Alphaville, le cui immagini sono già state protagoniste del concerto di William Parker che ha inaugurato la retrospettiva Jean-Luc Godard: compositore di cinema.
Alle ore 20 salirà in cattedra Jean Douchet, per presentare Le petit soldat, pellicola messa all’indice dalla censura francese fino al 1963.
E poi di nuovo alle ore 22.15, Jean Douchet introdurrà la proiezione del cortometraggio che Godard trasse nel 1955 dal racconto di Maupassant, Une femma coquette, seguito – in un percorso che accoglie nella retrospettiva i lavori che il Godard critico militante recensì con passione – da I quattrocento colpi di François Truffaut, manifesto della Nouvelle Vague.
Tutti le pellicole sono in versione originale francese con sottotitoli italiani.

Jean-Luc Godard: compositore di cinema. Da "À bout de souffle" fino alle porte del ’68

Martedì 9 febbraio, Cinema Lumière

Ore 17.45
MONTPARNASSE-LEVALLOIS (episodio di Paris vu par.., Francia/1965) di Jean-Luc Godard (18’)
Una ragazza ama un uomo a Montparnasse e un altro a Levallois e crede di avere scambiato gli indirizzi delle lettere a loro inviate. Da un racconto di Giraudoux, narrato da Belmondo in La donna è donna, poi ripreso da Rohmer in Racconto d’inverno, un aneddoto vivace e dai colori accesi.
Versione originale, sottotitoli italiani

AGENTE LEMMY CAUTION, MISSIONE ALPHAVILLE (Alphaville, une étrange avventure de Lemmy Caution, Francia/1965) di Jean-Luc Godard (98’)
Godard evoca l'immagine del futuro – ossia l'Utopia in nero di Alphaville, metropoli alienata e disumana, dominata dal cervello elettronico Alpha 2000, che ha cancellato le facoltà di pensare e ricordare – negli spazi gelidi e asettici del presente (la Parigi del 1965). Il viaggio di Eddie Constantine negli inferi della tecnocrazia riecheggia i comics, il cinema di Lang e Murnau, la poesia di Éluard e soprattutto l'Orfeo di Cocteau.
Versione originale, sottotitoli italiani

Ore 20
LE PETIT SOLDAT (Francia/1963) di Jean-Luc Godard (88’)
In piena guerra d'Algeria, un antieroe oscilla fra OAS e FLN, fra impegno e cinismo, ma si lascia coinvolgere dai sentimenti. Al suo secondo lungometraggio, Godard adotta la forma del flashback per raccontare un (falso) film di spionaggio intriso di disillusione esistenziale e nostalgia per gli ideali perduti. Il film fu proibito dalla censura francese fino al 1963.
Versione originale, sottotitoli italiani
Introduce Jean Douchet, critico e curatore della retrospettiva

Ore 22.15
UNE FEMME COQUETTE (Francia/1955) di Jean-Luc Godard (10’)
"Ispirato ad una novella di Maupassant, questo breve racconto sull'infedeltà di una giovane donna concilia una solida struttura narrativa […] e il semplice desiderio di seguire le deambulazioni urbane di una graziosa ragazza. È anche la prima apparizione del tema fondamentale della prostituzione" (Patrice Blouin).
Versione originale, sottotitoli italiani

Jean-Luc Godard: compositore di cinema. La critica. Cinéma & Politique
I 400 COLPI (Les quatre cents coups, Francia/1959) di François Truffaut (99’)
"Con I 400 colpi François Truffaut entra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra infanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al potere di Vitrac. Ragazzi terribili di Melville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossellini, insomma ragazzi di Truffaut, espressione che passerà dopo l'uscita del film nel linguaggio comune. Si dirà presto i ragazzi di Truffaut come si dice i lancieri del Bengala, i guastafeste, i re della mafia, gli assi del volante, o anche per dirla in due parole i drogati del cinema" (Jean-Luc Godard)
Versione originale, sottotitoli italiani
Introduce Jean Douchet

Ufficio Stampa:
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cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it
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