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Il film di Paul Meyer sulla vita di un minatore italiano

1° febbraio 2010

Un premio della critica ricevuto dalle mani di Visconti, De Sica, Rossellini, Zavattini: era questa la giuria del primo festival di Porretta, che nel 1960 riconosceva a Paul Meyer il merito di aver colto e ritratto la vita di un emigrato italiano in Belgio e il suo lavoro nell'inferno della miniera.
Due occasioni al Cinema Lumière (domani, martedì 2 febbraio alle ore 22.15 e mercoledì 3 febbraio alle ore 18; presenta entrambe le proiezioni Guy Borlée), per riscoprire il film di Paul Meyer Déjà s’envole le fleur maigre (Già vola il fiore magro), nella versione restaurata dalla Cinémathèque Royale de Belgique e proposto per la retrospettiva Copia carbone (promossa dalla Cineteca di Bologna e dal CIMES, Centro del Dipartimento di Musica e Spettacolo – Università di Bologna, in collaborazione con l’Associazione culturale italo-belga Bologna-Bruxelles A/R), che si concluderà poi lunedì 8 febbraio (ore 18, Cinema Lumière) con una selezione di documentari italiani: Zolfara di Ugo Saitta (1947), Surfarara di Vittorio De Seta (1955), Dallo zolfo al carbone di Luca Vullo (2008), giovane regista uscito dal Dams, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione.

Martedì 2 febbraio, ore 22.15, Cinema Lumière (replica mercoledì 3 febbraio, ore 18)
DÉJÀ S’ENVOLE LA FLEUR MAIGRE (Già vola il fiore magro, Belgio/1960) di Paul Meyer (91’)
Questo ritratto neorealista di grande bellezza estetica parla della disperazione di un emigrato italiano in Belgio, con un tono dolceamaro in mezzo a momenti di feste popolari. Paul Meyer realizza il primo film sul declino economico della Vallonia e la chiusura delle miniere, e l’establishment belga glielo farà pagare molto caro. Nel 1960, il film vince il Premio della Critica al primo festival di Porretta Terme, dove Cesare Zavattini si congratulò pubblicamente con il cineasta premiato da una giuria composta da Visconti, De Sica, De Sanctis e Rossellini.
Copia restaurata dalla Cinémathèque Royale de Belgique.
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario
Introduce Guy Borlée

Lunedì 8 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
ZOLFARA (Italia/1947) di Ugo Saitta (11’)
Le condizioni di lavoro disumane degli zolfatari siciliani. Anche la lavorazione dello zolfo in superficie viene documentata con altrettanta forza.
SURFARARA (Italia/1955) di Vittorio De Seta (11’)
Nelle zone desolate della Sicilia centrale, si trovano miniere di zolfo, quasi invisibili dall'esterno. La macchina da presa segue i minatori avviarsi verso i pozzi ad attendere che i compagni del turno di notte risalgano in superficie.
Copia restaurata dalla Cineteca di Bologna
DALLO ZOLFO AL CARBONE (Italia/2008) di Luca Vullo (53’)
Documentario sociale che illustra, attraverso alcune vicende vissute, l’iniziativa del Patto italo-belga nell'immediato dopoguerra che consentì a molti Siciliani di poter lavorare per sfamare la propria famiglia e all’Italia di ottenere carbone a basso costo per innestare la ripresa industriale nazionale.
A seguire incontro con Luca Vullo
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario

Ufficio Stampa:
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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