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La vita durissima delle miniere

18 gennaio 2010

La vita durissima delle miniere. La vita durissima dei migranti italiani delle miniere di carbone in Belgio. C’è un cinema che l’ha ritratta: documenti rari fin dall’inizio del Novecento, così come le storie raccontate dai registi di casa nostra (il Luciano Emmer di La ragazza in vetrina).
Copia carbone: con questo titolo la Cineteca di Bologna e il CIMES, Centro del Dipartimento di Musica e Spettacolo – Università di Bologna, in collaborazione con l’Associazione culturale italo-belga Bologna-Bruxelles A/R, raccolgono i quattro appuntamenti al Cinema Lumière nel corso dei quali la vicenda dell’emigrazione italiana e del lavoro nelle miniere verrà osservata dalle più diverse angolature, da occhi italiani e belgi, da occhi di cent’anni fa e dei giorni nostri.
A inaugurare la retrospettiva (giovedì 21 gennaio, ore 20, Cinema Lumière; presentano Michele Canosa e Angela Iacopetta) sarà proprio il film di Luciano Emmer La ragazza in vetrina, co-sceneggiato da Pasolini, storia di un amore tra una prostituta olandese (Marina Vlady) e un minatore italiano, in seguito alla quale Emmer subì un boicottaggio lungo trent’anni. Il film fu drasticamente ridimensionato dai quei tagli di censura, di cui lo stesso Emmer parla nella videointervista realizzata da Tatti Sanguineti (nell’ambito del progetto Italia Taglia) e che vedremo dopo la proiezione.
Sempre da giovedì 21 gennaio, nell’atrio del Cinema Lumière sarà esposta (fino al 31 gennaio) una selezione di vedute stereoscopiche degli anni 1904 e 1905 di Gustave Marissiaux, tratta dal servizio La Houillère realizzato per conto di Syndicat des Charbonnages Liégeois nelle miniere del Belgio (esposizione a cura di Angela Iacopetta dell’Associazione culturale italo-belga Bologna-Bruxelles A/R, in collaborazione con Marc Vausort del Musée de la Photographie, Charleroi, Belgio).
Secondo appuntamento giovedì 28 gennaio, alle ore 18 al Cinema Lumière (presenta Guy Borlée): in programma il cortometraggio del 1905 Au Pays Noir di Ferdinand Zecca e Lucien Nonguet, seguito da Schlagende Wetter (Fiamme nella miniera) film diretto nel 1923 dal tedesco Karl Grune (entrambe le pellicole saranno accompagnate al pianoforte da Marco Dalpane); sempre a seguire vedremo Misère au Borinage, eccezionale testimonianza di Joris Ivens e Henri Storck dello sciopero dei minatori nel 1932. In chiusura, La silicosi, breve documento del 1964 sulla malattia di un giovane minatore italiano.
Due le serate anche in febbraio: mercoledì 3 (ore 18, Cinema Lumière) è in programma Déjà s’envole le fleur maigre di Paul Meyer, vincitore nel 1960 del Premio della Critica al primo festival di Porretta Terme; a concludere la retrospettiva lunedì 8 febbraio (ore 18, Cinema Lumière) una selezione di documentari italiani: Zolfara di Ugo Saitta (1947), Surfarara di Vittorio De Seta (1955), Dallo zolfo al carbone di Luca Vullo (2008), giovane regista uscito dal Dams, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione.

Giovedì 21 gennaio, ore 20, Cinema Lumière
LA RAGAZZA IN VETRINA (Italia-Francia/1961) di Luciano Emmer (90’)
Ad Amsterdam, le prostitute si espongono in vetrina; di una di queste ragazze-mercanzia s’innamora un minatore italiano. Più dello sfruttamento, insopportabile è la desolazione. Insopportabile anche per la censura. Seguono tagli brutali e segue la ritorsione: Emmer non potrà firmare film per almeno trent’anni.
Copia restaurata da CSC – Cineteca Nazionale
Introducono Michele Canosa e Angela Iacopetta
a seguire
LUCIANO EMMER COMMENTA LE SCENE CENSURATE (Italia/1998) di Tatti Sanguineti (12’). Progetto Italia Taglia
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario

Giovedì 28 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
AU PAYS NOIR (Francia/1905) di Ferdinand Zecca e Lucien Nonguet (10’)
Copia restaurata da Cinémathèque Royale de Belgique
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
SCHLAGENDE WETTER (Fiamme nella miniera, Germania/1923) di Karl Grune (40’)
"Nel film di Karl Grune le macchine e il lavoro non sono cose morte, ma fatalmente legate agli uomini, alla vita; e questa è la cosa più significativa del film. Il montacarichi ha un volto, è inquietante come una nuvola temporalesca, il cui oscuro segreto racchiude benefici e morte. È un ferreo destino personificato, che guida le vite degli uomini. Lo spazio industriale è in questo caso divenuto un paesaggio in senso artistico". (Béla Balázs, Explosion, Der Tag, 6 aprile 1923)
Copia restaurata da Cineteca di Bologna e Fondazione Cineteca Italiana di Milano
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
MISÈRE AU BORINAGE (Belgio/1933) di Joris Ivens e Henri Storck (36’)
Il Borinage è una grande regione carbonifera in Belgio. Negli anni Trenta vi lavorano 50 mila minatori. Nel 1932, gli operai entrano in sciopero. Henri Storck e Joris Ivens vanno per fare un reportage ma presto si rendono conto che nessun servizio di cronaca può rendere l’inferno della vita nelle miniere: "Qualsiasi tipo di estetica ci sembrava indecente. La nostra mdp non era altro che un grido di rivolta" (Henri Storck).
Versione originale sottotitoli italiani
Copia restaurata da Cinémathèque Royale de Belgique
LA SILICOSI (Italia/1964) di Toni De Gregorio (11’)
Seguiamo un giovane minatore italiano in Belgio colpito dalla silicosi. La sua unica speranza è quella di poter tornare in patria e guarire.
Copia proveniente da Archivio Cineteca di Bologna
Introduce Guy Borlée
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario

Mercoledì 3 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
DÉJÀ S’ENVOLE LA FLEUR MAIGRE (Già vola il fiore magro, Belgio/1960) di Paul Meyer (91’)
Questo ritratto neorealista di grande bellezza estetica parla della disperazione di un emigrato italiano in Belgio, con un tono dolceamaro in mezzo a momenti di feste popolari. Paul Meyer realizza il primo film sul declino economico della Vallonia e la chiusura delle miniere, e l’establishment belga glielo farà pagare molto caro. Nel 1960, il film vince il Premio della Critica al primo festival di Porretta Terme, dove Cesare Zavattini si congratulò pubblicamente con il cineasta premiato da una giuria composta da Visconti, De Sica, De Sanctis e Rossellini. (Guy Borlée)
Copia restaurata dalla Cinémathèque Royale de Belgique.
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario

Lunedì 8 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
ZOLFARA (Italia/1947) di Ugo Saitta (11’)
Le condizioni di lavoro disumane degli zolfatari siciliani. Anche la lavorazione dello zolfo in superficie viene documentata con altrettanta forza.
SURFARARA (Italia/1955) di Vittorio De Seta (11’)
Nelle zone desolate della Sicilia centrale, si trovano miniere di zolfo, quasi invisibili dall'esterno. La macchina da presa segue i minatori avviarsi verso i pozzi ad attendere che compagni del turno di notte risalgano in superficie.
Copia restaurata dalla Cineteca di Bologna
DALLO ZOLFO AL CARBONE (Italia/2008) di Luca Vullo (53’)
Documentario sociale che illustra, attraverso alcune vicende vissute, l’iniziativa del Patto italo-belga nell'immediato dopoguerra che consentì a molti Siciliani di poter lavorare per sfamare la propria famiglia e all’Italia di ottenere carbone a basso costo per innestare la ripresa industriale nazionale.
A seguire incontro con Luca Vullo
Ingresso gratuito per gli studenti dell’Università di Bologna, su presentazione del tesserino o del libretto universitario

Ufficio Stampa:
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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