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Terry Gilliam: una retrospettiva al Lumière

11 gennaio 2010

Un’imponente retrospettiva per omaggiare uno dei grandi geni del cinema contemporaneo: il gennaio della Cineteca di Bologna è segnato dall’estro di Terry Gilliam, più di programmi al Cinema Lumière per ricostruire la sua filmografia e raccogliere attorno ad essa le tracce dei capolavori passati e presenti che ne hanno influenzato l’opera.
L’immaginario del Dr. Gilliam prende il via domani, martedì 12 gennaio, con Tideland – Il mondo capovolto (ore 22.15, Cinema Lumière), diretto nel 2005 e interpretato da Jeff Bridges e dall’autentica rivelazione Jodelle Ferland (che all’epoca aveva poco più di dieci anni). Tideland sarà preceduto da una delle tante animazioni realizzate da Gilliam per la serie dei Monty Python The Flying Circus, episodi che saranno un po’ il fil rouge di tutta la retrospettiva anticipando molte delle proiezioni dei lungometraggi.
E se la filmografia di Terry Gilliam sarà attraversata in lungo e in largo fino all’ultimo Parnassus, vedremo invece – tra i classici a cui il regista si è ispirato – titoli tra i più disparati, dai primi cortometraggi di Georges Méliès e Segundo de Chomón a Metropolis di Fritz Lang, da Daunbailò di Jim Jarmush a Freaks di Tod Browining.

 

Martedì 12 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
TIDELAND – IL MONDO CAPOVOLTO (Tideland, Canada-GB/2005) di Terry Gilliam (120’)
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Incrocio fra un'Alice nel paese degli orrori e una Dorothy senza mago di Oz, la piccola Jeliza-Rose cerca di reagire agli orrori che le si parano davanti (la morte dei genitori tossici, malattia mentale, pedofilia) attraverso una fantasia visionaria che li trasforma e li restituisce ribaltati. "Una fiaba nera, racconto di amori disperati e realtà avvilenti a cui supplire con fantasie eroiche. Un mondo parallelo fatto delle parole, dei sogni e delle speranze di una bambina incredibile malata di una fiducia irriducibile nella sua ipervisione della realtà" (Boris Sollazzo).

Mercoledì 13 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
MONTY PYTHON (Monty Python and the Holy Grail, GB/1974) di Terry Gilliam e Terry Jones (90’)
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
I Monty Python dissacrano ferocemente un topos della storia dell'umanità raccontando le tragicomiche avventure e gli improbabili incontri di re Artù e dei suoi sgangherati cavalieri alla ricerca del sacro Graal. Budget limitatissimo, gusto per il grottesco e il nonsense, gag a ripetizione per il film che vede per la prima volta il gruppo comico alle prese con un unico, seppur sbrindellato, filo narrativo. Finale anarchico, da antologia.

Giovedì 14 gennaio, ore 20, Cinema Lumière
DAUNBAILÒ (Dawn by Law, USA/1986) di Jim Jarmusch (104’)
Precede un’animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Tre uomini a zonzo tra le paludi della Louisiana: sono evasi dal carcere e vagano in cerca di non si sa che, forse solo d’una buona colazione, due disincantati losers e uno spiritato turista italiano che si getterà a capofitto nel suo american dream. Una piccola bottega di visioni e citazioni dove trovano posto tocchi di gangster movie e di film carcerario, il blues e il pulp, Robert Frost e l’esilarante anglotoscano di Benigni, al suo esordio americano.

Venerdì 15 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
LA JETÉE (Francia/1962) di Chris Marker (28’)
L'ESERCITO DELLE DODICI SCIMMIE (12 Monkeys, USA/1996) di Terry Gilliam (125’)
Barocco thriller post-apocalissi, dove l'apocalissi venne scatenata (ahi ahi) da un'incontenibile pandemia. Bruce Willis, negli anni in cui era sempre malconcio e sempre sexy, s'aggira tra caverne rugginose e gocciolanti, cercando di risalire il corso degli eventi e prevenire il già avvenuto. Lo aiuta Brad Pitt, cosa che farebbe temere il peggio, e invece... Fantasia pasticciona ma coinvolgente, che traduce in termini sontuosi e immaginifici la tensione metafisica e claustrofobica del ben più scarno ed essenziale corto di Marker cui si ispira che s’ispira a La Jetée senza nulla restituire di quell'angoscia metafisica (Paola Cristalli).

Sabato 16 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
LE VOYAGE SUR JUPITER (USA/1909) di Segundo de Chomón (8’)
COMBAT NAVAL EN GRECE (Francia/1897) Georges Méliès
LA MAISON TRANQUILLE (Francia/1901) Georges Méliès (2’)
LE CHATEAU HANTE (Francia/1897) Georges Méliès (1’)
LE REVE D'UN ASTRONOME (Francia/1898) Georges Méliès (3’)
LE AVVENTURE DEL BARONE DI MÜNCHAUSEN (The Adventures of Baron Münchausen, GB-RFT/1989) di Terry Gilliam (126’)
Un nobile ufficiale di cavalleria rievoca le avventure compiute con quattro compagni dotati di capacità straordinarie. Con la loro collaborazione salva una cittadina assediata dai Turchi dopo essere stato con una bambina sulla luna. Con un budget ingente e collaboratori di prim'ordine (i nostri Ferretti e Rotunno ai costumi e alla fotografia) Gilliam "ha manipolato la vecchia materia all'insegna del meraviglioso su grande scala, iniettandovi l'umorismo stravagante di Lewis Carrol e la buffoneria esorbitante dei Monthy Python" (Morando Morandini). La poetica del meraviglioso e dell'attrazione, i disinvolti balzi spazio-temporali, l'ampio utilizzo di trucchi ed effetti speciali e, ça va sans dire, la celebre sequenza della luna, tradiscono l'affettuoso omaggio al cinema di Méliès.

Sabato 16 gennaio, ore 22.30, Cinema Lumière
METROPOLIS (Germania/1927) di Fritz Lang (107’)
Versione originale, sottotitoli italiani
Ciò che colpisce di Terry Gilliam è la sua straordinaria capacità visionaria di immaginare mondi (passati e futuri) esaltati dal suo esasperato eclettismo figurativo. Non poteva dunque mancare in questa rassegna il film che più di ogni altro ha nutrito l'immaginario fantascientifico della modernità. L'orwelliana visione del rapporto uomo-macchina, i congegni rétro-futuribili e le architetture di Brazil ne sono la testimonianza più esplicita.

Domenica 17 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
MONTY PYTHON – IL SENSO DELLA VITA (Monty Python’s The Meaning of Life, GB/1983) di Terry Gilliam e Terry Jones (103’)
Precede il cortometraggio di animazione The Crimson Permanent Assurance (1983)
Premiato a Cannes nel 1983, è universalmente considerato il capolavoro dei Monty Python. Diviso in capitoli, vede i comici interrogarsi sulle fasi cruciali della vita umana. Alcune gag sono rimaste memorabili: il gentleman grasso che esplode, il trapianto degli organi, l’addestramento militare...

Domenica 17 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
I BANDITI DEL TEMPO (Time Bandits, GB/1981) di Terry Gilliam (110’)
Precede un’animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Un bambino e una banda di nani in fuga dal Signore del Male sono i protagonisti di un avventuroso viaggio nel tempo, a cavallo fra realtà storica, fantasia e incubo che li porterà a contatto con alcuni celebri personaggi, da Napoleone ad Agamennone e Robin Hood. Fino alla fortezza delle Tenebre Eterne, dove si troveranno faccia a faccia con il male.

Lunedì 18 gennaio, ore 19.45, Cinema Lumière
BRAZIL (USA/1985) di Terry Gilliam (131’)
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
In un futuro che sembra un passato deformato, l'impiegato del ministero dell'informazione Sam Lawry, alla ricerca della donna amata, sperimenta la follia orwelliana di un sistema burocratico impazzito. Per molti il capolavoro di Gilliam, farsa assordante dalle sfarzose scenografie, punteggiata di invenzioni comiche e in cui la vena citazionista di Gilliam si esalta con rimandi a Blade Runner, Casablanca e Il dottor Stranamore.

Martedì 19 gennaio, ore 22.45, Cinema Lumière
FREAKS (USA/1932) di Tod Browning (64’)
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Gilliam racconta della sua fascinazione infantile per i circhi e i freaks che li popolavano. I fenomeni da baraccone che popolano lo spettacolo itinerante del dottor Parnassus, gli infidi nanetti di I banditi del tempo sembrano uscire da quel "mondo chiuso e autosufficiente dove esiste solo l'innocenza dell'orrore" (Altiero Scicchitano) immortalato da Browning, in cui "la cosa straordinaria è la capacità di prendere l’anormale e di renderlo sostanzialmente normale" (Terry Gilliam).

Mercoledì 20 gennaio, ore 17.30, Cinema Lumière
LA LEGGENDA DEL RE PESCATORE (The Fisher King, USA/1991) di Terry Gilliam (137’)
Precede un’animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Efficace commistione fra fantastico e commedia sul tema dell'alienazione, vissuta, seppure in modo diverso dai due protagonisti, un disc jockey cinico e disincantato (Jeff Bridges) e un ex-professore di storia (Robin Williams) diventato barbone in seguito alla morte violenta della moglie, alla spasmodica ricerca del Sacro Graal tra i grattacieli di New York.

Mercoledì 20 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS (Fear and Loathing in Las Vegas, USA/1998) di Terry Gilliam (118’)
Las Vegas è di per sé un'allucinazione, figurarsi in un costante bagno d'acido. Il virtuosismo visivo di Gilliam affronta il romanzo di Hunter S. Thompson, sui sogni dis/fatti e la generazione bruciata degli anni Settanta. "A stream of altered consciousness" (Roger Ebert), inguardabile o irresistibile, a seconda dei gusti. Per chi fosse interessato, pare che come esperienza allucinogena vicaria sia piuttosto soddisfacente (Paola Cristalli).
Precede Scorpio Rising (USA/1964) di Kenneth Anger (28’)

Giovedì 21 gennaio, ore 22.30, Cinema Lumière
JABBERWOCKY (GB/1976) di Terry Gilliam (101’)
Precede un’animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Nel regno di Bruno l'Interrogabile il mostro Jabberwocky vaga per la città terrorizzando il popolo e il suo sovrano. Toccherà al giovane Dennis l'Apprendista salvare la città. Da un poemetto di Lewis Carroll, un fantasy d'ambientazione medievale pungente e allegorico girato a bassissimo costo, esordio al lungometraggio per Gilliam mentre ancora collabora con i Monty Python.
Versione originale sottotitoli italiani

Venerdì 22 gennaio, ore 17.30, Cinema Lumière
I FRATELLI GRIMM E L’INCANTEVOLE STREGA (The Brothers Grimm, USA/2005) di Terry Gilliam (113')
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Con un ardito gioco di raddoppiamento speculare, il regista trasforma i celebri fratelli in avventurosi imbroglioni che, al tempo delle invasioni napoleoniche, campano approfittandosi dell'ingenuità dei popolani dando la caccia a demoni e mostri che sembrano usciti dalle loro stesse fiabe. "Se si sopravvive alle fiabe si è preparati ad affrontare il mondo reale": è la morale di Gilliam per questo fantasy rutilante e sovraccarico in cui si intrecciano suggestioni letterarie e pittoriche (da Caspar Fiedrich ai preraffaelliti), amplificate dalla fotografia decolorata e dalle geniali scenografie tardogotiche di Guy Handrix Dyas.

Venerdì 22 gennaio, ore 20.15, Cinema Lumière
HELLZAPOPPIN’ (USA/1941) di Henry C. Potter (84’)
Precede un’animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
Questa reliquia comica degli anni Quaranta pare davvero una metafora del cinema di Gilliam, inopinatamente virata al burlesque: a Hollywood, due attori comici tentano di mettere insieme un film senza capo né coda, il produttore pretende una storia, i due si producono in invenzioni proliferanti e astratte, e mentre entrano ed escono dal set strani personaggi e inverosimili oggetti di scena, tutto va a catafascio. Oggi, un’innocua parata del nonsense.

Venerdì 22 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
L’ARTE DEL SOGNO (La Science des rêves, Francia/2005) di Michel Gondry (105’)
Precede un'animazione tratta dalla serie The Flying Circus (1969-1974)
‘Scienza dei sogni’ è il titolo originale, e Gabriel García Bernal pare davvero la cavia d’un misterioso esperimento neurologico: i suoi sogni debordano, gli invadono, intossicano, devastano, addolciscono la vita diurna. A Gondry mancano qui i misteri narrativi che sa evocare Charlie Kauffman, ma il film è tutto una stupefacente visione, perturbante, dolce e folle, e capace infine di raccontare una generazione il cui cuore batte forte, ma non trova le parole. Magnifici Bernal e Charlotte Gainsbourgh.

Sabato 23 gennaio, ore 16, Cinema Lumière
IL BARONE DI MÜNCHAUSEN (Baron Pràsil, Cecoslovacchia/1961) di Karel Zeman (83’)
Karel Zeman, in origine animatore di marionette e in seguito autore di film fantastici riconosciuti come capolavori tra cui La diabolica invenzione (1958), firma un'opera in cui ancora una volta lascia libera la sua fantasia utilizzando la tecnica mista per cui è celebre: il regista fa muovere infatti attori in carne e ossa tra animazioni e fondali dipinti che riprendono lo stile delle stampe ottocentesche di Gustav Doré.

Domenica 24 gennaio, ore 18, Cinema Lumière
PARNASSUS – L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO (The Imaginarium of Doctor Parnassus, GB-Canada-Francia/2009) di Terry Gilliam (122’)
Come il dottor Parnassus con il suo carretto e il suo specchio magico offre ai clienti mondi diversi e incredibili ed è disposto per questo a venire a patti col diavolo, così Gilliam, strabiliante inventore di immagini e direttore d’attori, inonda gli occhi degli spettatori con il suo cinema eccessivo ed estremo, ironico e colorato. Un inno all’immaginazione diventato, suo malrado, postumo omaggio a Heath Ledger.
Versione originale sottotitoli italiani

Lunedì 25 gennaio, ore 20.15, Cinema Lumière
UN CHIEN ANDALOU (Francia/1929) di Luis Buñuel (21’)
BALLET MECANIQUE (Francia/1924) di Fernand Léger e Dudley Murphy (20’)
LA CHUTE DE LA MAISON USHER (Francia-USA/1928) di Jean Epstein (63’)
Versione originale sottotitoli italiani

Lunedì 25 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
THE MIRACLE OF FLIGHT (GB/1974) di Terry Gilliam (5’)
STORYTIME (GB/1968) di Terry Gilliam (9’)
NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS (The Nightmare Before Christmas, USA/1993) di Henry Selick (76’)
Tra le fantasie macabre intorno al Natale, vince su tutti (anche sul pur pregevolissimo A Christmas Carol). Uno stile d’animazione di suprema eleganza, la poesia di corpi ricamati di suture, l’amore tra lo scheletro Jack e la filiforme Sally sullo sfondo di Halloweentown. Tutta la cupa tenerezza dell’infanzia nel film che nasce da un libro scritto e disegnato da Tim Burton, bambino-ostrica e ragazzo selvaggio.
Versione originale sottotitoli italiani

Martedì 26 gennaio, ore 20.15, Cinema Lumière
FAUST (Faust. Eine deutsche Volkssage, Germania/1925) di Friedrich W. Murnau (85’)
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
Il prometeico patto col diavolo del dottor Parnassus e della sua fiera delle meraviglie riaggiorna il mito faustiano che in Murnau ha trovato il suo più memorabile archetipo cinematografico. Nel gioco illusionistico su spazi e scenografie Gilliam traduce à sa manière la deformazione espressionistica e l’approccio antirealistico di uno dei capolavori del muto.

Martedì 26 gennaio, ore 22.15, Cinema Lumière
LOST IN LA MANCHA (GB/2001) di Keith Fulton e Louis Pepe (89’)
Un documentario unico, nato come un semplice backstage e diventato il racconto metaforico di Terry Gilliam come Don Quixote del cinema contemporaneo. Diario delle sfortunate vicende di un film mai giunto sugli schermi, The Man Who Killed Don Quixote, che Gilliam per circa dieci anni ha tentato di realizzare tra mille difficoltà produttive, attori assenti, un'inondazione al terzo giorno di riprese e infine la malattia del protagonista.
Versione originale sottotitoli italiani

Ufficio Stampa:
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