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Retrospettiva Werner Herzog

18 settembre 2009

Una lunga e approfondita retrospettiva per rendere omaggio a Werner Herzog, in occasione dell’uscita in sala della sua ultima fatica, il remake di quel Cattivo tenente che Abel Ferrara realizzò nel 1992.
Prende il via domenica 20 settembre la rassegna di undici titoli che la Cineteca di Bologna dedica a Werner Herzog: primo appuntamento alle ore 18, con due documentari La Soufrière e La grande estasi dell’intagliatore Steiner, entrambi in versione originale con sottotitoli italiani.
Si prosegue lunedì 21 settembre, alle ore 22.40, con l’interpretazione herzoghiana di una delle vicende che più ha affascinato il mondo tedesco ottocentesco, L’enigma di Kaspar Hauser, e martedì 22 settembre, ore 22.30, con La ballata di Stroszek; così di seguito fino a mercoledì 30 settembre, giorno di doppia proiezione (alle ore 18, Cuore di vetro; alle ore 22.30, Cobra verde), attraversando momenti importanti della lunga filmografia del maestro tedesco, dai titoli più noti come Nosferatu, principe della notte (venerdì 25 settembre, ore 22.15) e Fitzcarraldo (lunedì 28 settembre, ore 18) ai documentari come Apocalisse nel deserto (accoppiato domenica 27 settembre, ore 17.50, a How Much Wood Would a Woodchuck Chuck) e Kinski – Il mio nemico più caro, folle ritratto del suo attore feticcio (martedì 29 settembre, ore 20.15).

Domenica 20 settembre, ore 18, Cinema Lumière
LA SOUFRIÈRE (La Soufrière – Warten auf eine unausweichliche Katastrophe, RFT/1977) di Werner Herzog (31’)
Durante il montaggio di Cuore di vetro a Herzog giunse la notizia che un’isola del pacifico, Guadalupa, stava per essere distrutta dall’eruzione di un vulcano e che un solo uomo si era rifiutato di lasciare la propria casa. Con sprezzo del pericolo, si precipitò sul luogo ed effettuò riprese che diventarono La Soufrière, dal nome del vulcano. Ma l’eruzione non si verificò e così il film diventò la "cronaca di una catastrofe inevitabile che non ha avuto luogo".
Versione originale sottotitoli italiani
a seguire
LA GRANDE ESTASI DELL’INTAGLIATORE STEINER (Die grosse Ekstase des Bildschnitzers Steiner, RFT/1974) di Werner Herzog (45’)
Documentario incentrato su Walter Steiner, fuoriclasse svizzero del salto con gli sci. Herzog, che da giovane aveva praticato lo stesso sport, mette in scena una sorta di regia totale, sottolineata dalla sua presenza fisica come intervistatore, presentatore dell’azione, voce off. "Vorrei essere completamente solo al mondo. Io, Steiner e nessun altro essere vivente intorno… Allora finalmente non avrei più paura".
Versione originale sottotitoli italiani

Lunedì 21 settembre, ore 22.40, Cinema Lumière
L’ENIGMA DI KASPAR HAUSER (Jeder fur sich und Gott gegen alle, RFT/1974) di Werner Herzog (110’)
Fra sogno, realismo e ambiguità, Herzog narra la vicenda del suo ‘ragazzo selvaggio’, un caso che da più di un secolo è oggetto di studi e di ricerche. Kaspar Hauser, figlio di nessuno apparso a sedici anni sulla piazza di Norimberga con una lettera in mano, fu variamente erudito e sfruttato dalla società: anche la sua morte prematura fu misteriosa, un colpo di pugnale infertogli chissà da chi. Il regista segue le vicende del suo protagonista con rigore visionario, trovando in Bruno S., anche lui orfano, un interprete eccezionale.

Martedì 22 settembre, ore 22.30, Cinema Lumière
LA BALLATA DI STROSZEK (Stroszek, RFT/1977) di Werner Herzog (115’)
Di nuovo Bruno S., protagonista di questa triste ballata in terra americana, di questo ‘sogno’ fallito. Emarginazione, sfruttamento, miseria e derisione lo attendono. La Germania, per lui e per la prostituta che lo accompagna (Eva Mattes), non è diversa da altri luoghi. Crudo e spietato apologo sulla crudeltà umana e sulla prevaricazione di chi si considera normale sui deboli e ‘diversi’.

Venerdì 25 settembre, ore 22.15, Cinema Lumière
NOSFERATU, PRINCIPE DELLA NOTTE (Nosferatu, Phantom der Nacht, RFT-Francia/1979) di Werner Herzog (107’)
Primo film veramente internazionale di Herzog, è un omaggio all’espressionismo tedesco degli anni Venti. Solo superficialmente un remake dell’omonimo film di Murnau – del quale comunque ricalca la struttura narrativa e riprende fedelmente alcune sequenze – perché Dracula viene trasformato nel tipico drammatico e dolente eroe herzoghiano, un escluso che soffre per mancanza d’amore e vive in alleanza con la violenza della natura.

Domenica 27 settembre, ore 17.50, Cinema Lumière
APOCALISSE NEL DESERTO (Lektionen in Finsternis, Francia-GB-Germania/1992) di Werner Herzog (50’)
In questo desolante e allucinatorio documentario sulla guerra del Golfo, girato in Kuwait tra il 1991 e il 1992, a parlare sono le immagini. Pozzi petroliferi in fiamme, silenzio assordante del deserto e solo rari commenti in voce off. Un apocalittico senso di morte aleggia nei tredici capitoli che lo compongono, evidenziando ferite troppo profonde per essere curate.
Versione originale sottotitoli italiani
a seguire
HOW MUCH WOOD WOULD A WOODCHUCK CHUCK... (Beobachtungen zu einer neuen Sprache, RTF/1976) di Werner Herzog (44’)
Il soggiorno americano ispira al regista tedesco nel 1976 un altro documentario originato dalla fascinazione per gli eventi limite: How Much Wood Would a Woodchuck Chuck… (in italiano, Quanto legno dovrebbe ammassare una marmotta) racconta del campionato mondiale dei banditori d’asta (per la vendita del bestiame) che si svolge a New Holland in Pennsylvania. Il titolo è lo scioglilingua con cui essi si esercitano per poter ripetere le quotazioni il più rapidamente possibile.
Versione originale sottotitoli italiani

Lunedì 28 settembre, ore 18, Cinema Lumière
FITZCARRALDO (Perù-RFT/1982) di Werner Herzog (158’)
Nel Perù di inizio Novecento, un imprenditore irlandese del caucciù, matto e melomane, si mette in testa un’idea meravigliosa e folle: costruire un teatro d’opera nella foresta amazzonica per portarci il suo idolo Enrico Caruso. "Chi sogna può muovere le montagne". Il film definitivo del regista tedesco: grandioso, eccessivo, costantemente sopra le righe, titanico e totale. Fitzcarraldo è Herzog, evidentemente; lo incarna il suo feticcio Klaus Kinski. L’immagine della nave che scala la collina è il simbolo della weltanschaaung di un uomo ferocemente ottimista.

Martedì 29 settembre, ore 20.15, Cinema Lumière
KINSKI – IL MIO NEMICO PIÙ CARO (Mein liebster Friend – Klaus Kinski, GB-Germania-Finlandia-USA/1999) di Werner Herzog (95’)
Il regista tedesco ripercorre il suo legame professionale e personale con Klaus Kinski otto anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1991. Il risultato è un tributo a un attore che lo stesso Herzog definisce selvatico, animalesco, primitivo, folle. Continue alternanze di amore e odio tra passato e presente, complimenti e abbracci si contrappongono a insulti e offese, e per lo spettatore tutto avviene senza mai dimenticare una frase che Herzog dice a Kinski: "Il film è più importante dei nostri sentimenti personali, ed è più importante di noi stessi".

Mercoledì 30 settembre, ore 18, Cinema Lumière
CUORE DI VETRO (Herz aus Glas, RFT/1976) di Werner Herzog (94')
"Nella Baviera del primo Ottocento un pastore profetico annuncia agli abitanti del suo villaggio l’incendio di una vetreria, fonte della prosperità locale. Esoterico, onirico, allucinato film dell’orrore e della follia con attori (non professionisti) che recitano in stato di ipnosi. E anche una parabola sull’apocalisse atomica. Musiche medievali e del complesso tedesco Popol Vuh" (Morando Morandini).

Mercoledì 30 settembre, ore 22.30, Cinema Lumière
COBRA VERDE (RFT-Ghana/1987) di Werner Herzog (110')
"Kinski, il volto contratto nella solita smorfia ammazza-obiettivo, davanti a un paesaggio desertico su cui volteggiano gli avvoltoi. Kinski, nero di fango come un dannato dantesco, confuso in un’orda di sottoproletari coatti. […] Kinski, immerso nell’oceano fino a mezza gamba e in fondo l’orizzonte oltre il quale matura il destino. Klaus Kinski, ovvero Francisco Manoel Da Silva, bandito e mercante di schiavi" (Tullio Kezich).

Ufficio Stampa:
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