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A 100 anni dal Nobel, Bologna celebra Marconi in Piazza Maggiore e sullo schermo

16 luglio 2009

Fu proprio la radio a lanciare quello che a detta di molti è forse il più grande genio della storia del cinema: Orson Welles, un ragazzo di ventitré anni che seminò il panico nell’etere americano fingendo un’invasione extra-terrestre, e conquistando così un bel contratto con la RKO per il suo folgorante esordio cinematografico Quarto potere.
E quale miglior modo per celebrare con un omaggio cinematografico i 100 anni del Nobel a Guglielmo Marconi, se non nel segno di Orson Welles?
E allora venerdì 17 luglio, a partire dalle ore 22 in Piazza Maggiore, ecco una serata che si aprirà proprio con un estratto dal programma radiofonico di Orson Welles La guerra dei mondi (The War of the Worlds), presentato da Cecilia Cenciarelli.
E prima di passare al profetico Quarto potere (Citizen Kane), pellicola che già nel 1941 presagiva l’immenso potere dei mezzi di comunicazione di massa, Barbara Valotti della Fondazione Guglielmo Marconi traccerà un profilo del grande fisico da Villa Griffone al Nobel a Stoccolma (la serata è promossa da Aeroporto di Bologna).
È infatti in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi che l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna promuove l’Omaggio a Guglielmo Marconi, in occasione della manifestazione estiva della Cineteca di Bologna Sotto le stelle del cinema (realizzata nell’ambito di Bè – Bologna Estate): un programma di cinque serate dal 17 al 22 luglio (intervallate con quella di lunedì 20 dedicata ai quarant’anni dallo sbarco sulla Luna), tutte alle ore 22 in Piazza Maggiore, per ricostruire il profilo marconiano attraverso una serie di tappe cinematografiche.
Un appuntamento che va ad arricchire il programma di iniziative del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi, e che seguirà – sulla scia dell’esempio del grande scienziato – i binari della modernità, scegliendo il cinema come percorso privilegiato per tornare a celebrare dopo lunghissimo tempo Guglielmo Marconi a Bologna, per la prima volta in Piazza Maggiore.
Dopo la serata di venerdì 17, il programma di sabato 18 luglio si aprirà con la presentazione del DVD curato dalla Fondazione Guglielmo Marconi Marconi racconta la sua invenzione, seguito dal prezioso documentario firmato nel 1940 da Giacomo Gentilomo Ecco la radio! e dal film realizzato da Guido Chiesa nel 2004 Lavorare con lentezza, viaggio nella memoria della Bologna delle radio libere, di Radio Alice ovviamente, e del mitico 1977.
Domenica 19 ci si spingerà con la fantasia dove la comunicazione si spera un giorno potrà davvero arrivare: in un’altra galassia, alla scoperta di altri esseri viventi. Un film che ha fatto epoca E.T. L’extra-terrestre, firmato da Steven Spielberg nel 1982 e che verrà presentato dal direttore di MAMbo Gianfranco Maraniello.
E se un bambino è il vero protagonista di E.T., il presidente della Fondazione Marconi Gabriele Falciasecca ci farà scoprire prima del film la figura di uno studente molto particolare, il piccolo Guglielmo, con il suo intervento Il sogno di uno studente particolare: la formazione di Guglielmo Marconi.
Gabriele Falciasecca aprirà anche la serata di martedì 21 luglio parlando questa volta dell’Eredità Marconi, prima di vedere un Francis Ford Coppola d’annata, Palma d’Oro a Cannes nel 1974: La conversazione (versione originale con sottotitoli italiani; introduce Andrea Meneghelli), interpretato da un grande Gene Hackman, impegnato a districarsi, fuor di metafora, tra i fili di un giro di intercettazioni.
Ultimo appuntamento con l’Omaggio a Guglielmo Marconi martedì 22 luglio con una serie di rari filmati su Marconi, seguiti da uno dei film più riusciti con la radio e lo splendido repertorio delle song americane protagonisti assoluti: Radio Days di Woody Allen. A presentarlo Francesco Vairano, direttore del doppiaggio.
Sotto le stelle del cinema proseguirà poi fino a mercoledì 29 luglio sulle orme di un altro anniversario: i cinquant’anni della Nouvelle Vague. Sullo schermo di Piazza Maggiore vedremo Hiroshima, mon amour di Alain Resnais (giovedì 23), I quattrocento colpi di François Truffaut (venerdì 24), Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (sabato 25), Ascensore per il patibolo di Louis Malle (domenica 26), Lo spione di Jean-Pierre Melville (lunedì 27), Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard (martedì 28). Per la serata conclusiva, il film simbolo del nuovo cinema italiano: Gomorra di Matteo Garrone, mercoledì 29.

In caso di pioggia, proiezione al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65).

Sotto le stelle del cinema – Omaggio a Guglielmo Marconi
Promosso da: Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura
In collaborazione con: Fondazione Marconi
Nell’ambito di Bè – Bologna Estate
Bologna, 17 – 22 luglio
Piazza Maggiore, ore 22

Venerdì 17 luglio
serata promossa da Aeroporto di Bologna

Guglielmo Marconi: da Villa Griffone al Nobel a Stoccolma
presentazione di Barbara Valotti, Fondazione Guglielmo Marconi

a seguire
QUARTO POTERE (Citizen Kane, USA/1941) di Orson Welles D.: 119’
Versione originale sottotitoli italiani
Il film è conservato dal Museum of Modern Art grazie a un contributo del Celeste Bartos Preservation Fund

In apertura, breve estratto dall’audio originale del programma radiofonico The War of the Worlds (30 ottobre 1938) di Orson Welles
Introduce Cecilia Cenciarelli

Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
In Quarto potere non si vedono radio. Eppure c’entrano, per più di un motivo. Ad esempio: come fu possibile che un giovanotto di neanche trent’anni riuscì a strappare alla RKO, per il suo primo film, un contratto all’epoca inaudito, che gli permetteva di avere carta bianca sull’intero progetto, senza lacci e condizionamenti? Perché Welles si era già costruito una solida fama di prodigio, grazie soprattutto al suo successo e alla sua maestria di autore a attore radiofonico (impossibile non ricordare qui il botto suscitato dalla sua versione radiofonica della Guerra dei mondi, che gettò nel panico una nazione convinta che gli alieni fossero davvero sbarcati). Leggiamo poi cosa dice Welles sulla radio: "La radio è molto più vicina al cinema che al teatro, e non solo perché una macchina si sostituisce al pubblico. No, il fatto è che, col microfono, puoi scegliere le posizioni. Ti puoi muovere, puoi cambiare le angolazioni". Nell’universo espressivo di Welles, che in Quarto potere raggiunge risultati ancora oggi sbalorditivi, la radio è stata scuola di regia. Aggiungiamo: uno dei molti momenti mirabili di Quarto potere è il finto cinegiornale che ripercorre le tappe dell’ascesa del cittadino Kane. Bene, una delle specializzazioni radiofoniche di Welles era il radiogiornale dove, ricorda, "mezz’ora dopo che succedeva qualcosa, lo si recitava con la musica, gli effetti sonori, gli attori". È il falso che diventa più vero del vero: tema supremamente wellesiano (e tema della nostra contemporaneità su cui dibattere ancora all’infinito), dietro cui si perde anche Quarto potere, in uno dei suoi rivoli innumerevoli e abbacinanti.

Sabato 18 luglio

Marconi racconta la sua invenzione
DVD prodotto dalla Fondazione Guglielmo Marconi

a seguire
ECCO LA RADIO! (Italia/1940) di Giacomo Gentilomo. D.: 32’
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Celebrazione della radio nell’epoca del suo apogeo, nelle mani dell’eclettico Gentilomo quello che poteva essere un mero esercizio di propaganda grondante di retorica sulle magnifiche sorti e progressive del medium preferito dal regime, diventa un curioso e scoppientante pastiche di generi a cavallo fra documentario, teatro di rivista, musical e di registri, dal giornalistico al burlesque. "Panorama di una giornata radiofonica realizzata col concorso degli artisti, dei maestri e delle orchestre dell’EIAR" come recitano programmaticamente i titoli di testa, "Ecco la radio! appare come la summa delle diverse tipologie di film sulla radio: rientra perfettamente nel genere promozionale, proponendo, per chi ancora ne fosse all'oscuro, un'ideale illustrazione del palinsesto dell'epoca, una sintesi della ricca mercanzia del telegrafo senza fili; rappresenta il trionfo dell'era della valvola termoionica e del feticismo per la tecnica; e infine, contemporaneamente alimenta il divismo delle voci" (Paola Valentini).

LAVORARE CON LENTEZZA (Italia/2004) di Guido Chiesa. D.: (111’)
Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Bologna 1977. Squalo e Pelo accettano di rapinare su commissione la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti scavando un tunnel sotterraneo. Per alleviare gli sforzi, si portano appresso una radiolina, e finiscono per incappare sulle frequenze fm 100.6 mhz di Radio Alice. Prima, che potesse esistere qualcosa chiamato mao-dadaismo non lo potevano nemmeno sospettare. Decidono di andare a verificare di persona. Attorno alle vicende dei due simpatici lestofanti, Guido Chiesa affastella un ritratto del 77 bolognese vivace e festoso, attraversato da punte di ironia e dolore. Lavorare con lentezza frulla eventi e personaggi in un panorama che trae forza dalla coralità dell’esperienza. Dice il regista: "Abbiamo voluto raccontare tante storie con la esse minuscola. È l'insieme delle storie a comporre il significato del film, che ognuno legge e vive secondo la sua cultura, età, provenienza". L’utopia della libertà del tempo libero convive con i traffici di in ricettatore filosofo e del suo socio marsigliese, la rivoluzione sessuale con le chiacchiere degli ex partigiani al bar, la fantasia al potere si confronta con la concretezza di facce, gesti, muri, canzoni. Chiesa, che sulla radio bolognese aveva già realizzato un documentario dal titolo Alice è in Paradiso, non ha timore di mettere anche troppa carne al fuoco e di sparare molte cartucce visive a effetto. Quel che emerge, soprattutto, è un flusso di energia. Che pare spegnersi con la morte di Francesco Lo Russo in via Mascarella e, il giorno dopo, con l’irruzione della polizia nei locali di via del Pratello.

Domenica 19 luglio

Il sogno di uno studente particolare: la formazione di Guglielmo Marconi
presentazione di Gabriele Falciasecca, Presidente Fondazione Guglielmo Marconi

a seguire
E.T. L’EXTRA-TERRESTRE (USA/1982) di Steven Spielberg. D:.115’
Introduce Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo
Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
"Credo di avere avuto interesse per strane cose che sfrecciano nella notte sin da quando ero bambino in Arizona. Là l’atmosfera era chiara. Avevamo tante notti stellate. Ricordo che mio padre una notte mi svegliò verso le tre e mi portò su una collina. Stese una coperta e ci sedemmo là a guardare una favolosa pioggia di meteore. Fu straordinario! Volevo sapere che cosa aveva messo lassù quei puntini di luce. Sin d’allora ho avuto la testa nelle nuvole. Fui colpito dalle stelle. E ancora lo sono". Così ricorda Spielberg. Dietro l’aneddoto ritroviamo non solo il desiderio irresistibile di puntare naso e fantasia contro il cielo notturno (cosa che aveva già portato il regista a realizzare il più cupo Incontri ravvicinati del terzo tipo), ma anche una sorta di naturale impulso a riappropriarsi di un pezzo della propria infanzia, per distillarne la purezza. Per fare E.T., racconta Spielberg, "volevo diventare un bambino". È un film che ci chiede di rinunciare alle nostre consapevolezze adulte, per abbracciare appieno, con sguardo senza cinismi, questa grande storia di solidarietà, dove il sentimento della comunione può completarsi solo se ci abbandoniamo con totale fiducia alla necessità della comunicazione. "Ancora una volta, ed anzi sempre di più, Spielberg aveva sviluppato la sua vecchia (e nuova) concezione del cinema come apparato concepito per il sogno e per lo stupore, per la fiaba e per la meraviglia, comprendendo bene che tutto ciò non era tanto questione di denaro quanto di inventività, fantasia, ardimento". (Franco La Polla)

Martedì 21 luglio

L’eredità Marconi
presentazione di Gabriele Falciasecca

a seguire
LA CONVERSAZIONE (USA/1974) di Francis Ford Coppola. D.:113’
Versione originale sottotitoli italiani
Copia proveniente da BFI – National Archive
Introduce Andrea Meneghelli, critico cinematografico
Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Harry Caul è il miglior professionista della West Coast nel campo delle intercettazioni. Per quanto sia un genio nel padroneggiare onde radio e sofisticati congegni tecnologici, umanamente è un personaggio alla deriva: solo, depresso, allucinato, il ritratto dell’uomo qualunque che si porta dentro il peso di un fallimento esistenziale. "Hackman era ideale per quel ruolo, per la banalità del suo fisico. È l’uomo invisibile per eccellenza. Passa il suo tempo a spiare gli altri, ed è talmente ossessionato di essere osservato a sua volta che ha praticamente cessato di vivere, si è ridotto a essere niente" (Coppola). La superspia, che crede di avere in mano tutti gli strumenti per padroneggiare il gioco, diventa vittima del meccanismo e resta inestricabilmente impigliata nei nodi di una rete di cui si sentiva tessitore. Girato tra la prima e la seconda parte del Padrino, rispetto ai due kolossal sulla mafia, La conversazione sembra un film ‘piccolo’. In realtà è un’opera di ricchezza tematica e visiva debordante, che tocca l’universalità dell’angoscia contemporanea.

Mercoledì 22 luglio

Filmati rari su Guglielmo Marconi

a seguire
RADIO DAYS (USA/1987) di Woody Allen. D.: 88’
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Introduce Francesco Vairano, direttore del doppiaggio
Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Con Radio Days, Allen costruisce una sorta di amarcord tra il pubblico e il privato, che intreccia memorie d’infanzia, eventi nazionali e storia della radiofonia, contaminando il ricordo con il sogno. Siamo a cavallo tra anni Trenta e Quaranta, a Rockaway, quartiere ebraico di Brooklyn. All’epoca, la radio si guardava. E dava modo di vedere altri mondi, dove ad esempio combatteva trionfalmente il Vendicatore Mascherato, o una bambina caduta in un pozzo rischiava di morire, una canzone trasportava lontanissimo, un’invasione marziana terrorizzava l’America. Ma anche quel mondo in cui si potevano immaginare i nostri eroi in carne e ossa, da qualche parte ("Ci sono quelli che bevono champagne nei locali chic e noi che stiamo a sentirli alla radio bere champagne"). Il risultato è un’opera vivacissima e toccante, che sposta l’accento dall’introspezione individuale, che aveva contraddistinto molti film del regista, e mette sul lettino dell’analista una nazione e i suoi sogni. Allen comprende appieno che per conoscere l’America bisogna per forza passare attraverso le forme dell’arte e dell’intrattenimento popolari: il suo film sulla radio è dunque un perfetto completamento di quanto egli già aveva fatto affrontando realtà e immaginario del music-hall (Broadway Danny Rose) e dei miti della celluloide (La rosa purpurea del Cairo). La sua ricostruzione è oltretutto preziosa anche sotto il profilo della documentazione, nel recupero certosino di trasmissioni, voci, canzoni e protagonisti perduti nell’etere.

Sotto le stelle del cinema
Bologna, 6 – 29 luglio 2009

Spettacoli:
Piazza Maggiore
ore 22
(in caso di pioggia: Cinema Lumière – via Azzo Gardino, 65)
ingresso gratuito

Informazioni:
fondazione.cinetecadibologna.it/Sotto_stelle_cinema_2009

Sotto le stelle del cinema è promosso da: Cineteca del Comune di Bologna e Comune di Bologna – Settore Cultura e Rapporti con l’Università.
Con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; Bè – Bolognaestate2009; Fondazione Carisbo; Gruppo Hera.
In collaborazione con: Laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Sponsor: Aeroporto di Bologna; Lancia.
Sponsor tecnici: Coop Brodolini; ManutenCoop Servizi Ambientali; Auser Bologna.

Ufficio Stampa:
Patrizia Minghetti
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@comune.bologna.it
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

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